Prequalificazioni IBI 2017, Martina Di Giuseppe: “Che emozione il Foro Italico!”


Anche quest’anno la FIT ha organizzato una serie di tornei Open per poter avere l’opportunità di disputare le pre-qualificazioni agli Internazionali BNL d’Italia, in programma al Foro Italico dal 6 al 12 maggio, e perché no, di sognare il main draw (13 – 21 maggio). Fra le qualificate c’è Martina Di Giuseppe. Romana, classe 1991 e con un best ranking (352, nel novembre dello scorso anno) non così lontano da quello attuale (364), la Di Giuseppe ha vinto il Tc Open di Orvieto (19.580 euro di montepremi). Il torneo ha avuto un successo incredibile e con 327 iscritti di assoluta qualità, provenienti da 12 regioni italiane,  ha battuto anche il record del Match Ball di Firenze, fermatosi a 324 iscritti. Queste le parole della giovane tennista romana ai microfoni di spaziotennis.com
Cominciamo da Orvieto, dove hai giocato benissimo. Raccontaci un po’ il torneo.
“E’ stata una bellissima esperienza, sotto diversi punti di vista. In campo credo di essere riuscita ad esprimere un ottimo tennis. Al primo turno ho affrontato Giorgia Testa (6-2 6-1), poi Francesca Bernardi (7-6 6-2), quindi Anna Floris (6-2 6-1) e in finale Alice Balducci (6-1 6-1). Sono andata soprattutto con l’intenzione di provare la nuova racchetta, visto che il vecchio modello mi aveva causato noie al gomito per tutto l’inverno. Fortunatamente è andato tutto per il meglio. Al circolo mi sono trovata molto bene. C’è una grande organizzazione e sono molto ospitali. Poi in Umbria si mangia benissimo”.
La tua prima volta al Foro Italico è stata nel 2010. Che aria si respira in quei giorni? Hai un aneddoto, un ricordo particolare che ti lega ad una edizione?
“L’atmosfera è elettrica, quella delle grandi occasioni. Di ricordi ne ho molti, ma uno mi è rimasto impresso più degli altri. Era il primo turno del tabellone delle qualificazioni del 2010. Giocavo con la giapponese Morita, con cui ho perso 7-6 6-1 dopo aver giocato un ottimo primo set, e appena entrate in campo l’arbitro ci spiegava il regolamento in inglese. Ero talmente emozionata che non riuscivo a capire molto e ho dovuto aspettare mi traducesse tutto in italiano”.
Quando venivi agli Internazionali da bambina chi erano i tuoi idoli?
“Ho sempre ammirato molto la Henin e, ovviamente, Federer. Quando ero piccola mi allenavo al Verde Roma Tennis e ogni anno la scuola organizzava un pullman la settimana del Foro. Andavamo tutti insieme, con i maestri e tutti i miei compagni. Ricordo che a fine partita facevamo a gara a chi riusciva a prendere più asciugamani, più polsini, più autografi. Era molto divertente”.
Da romana il Foro Italico rappresenta per te un emozione forte. Cosa ti aspetti da queste pre-qualificazioni?
“So che sarà durissima. Non ho aspettative particolari. Cercherò di fare quello che ho fatto già lo scorso anno. Provare a giocare bene, a giocare il mio tennis, a prescindere da tutto. Disputare le qualificazioni qui a Roma è stata la gioia più grande che ho mai provato su un campo da tennis e dopo esserci riuscita nel 2010 e nel 2016 è un’emozione che voglio riprovare”.
Te la senti di fare un bilancio di questi primi mesi del 2017?
“Come dicevo non sono stati mesi così densi, soprattutto per un po’ di problemi fisici. Ho giocato un torneo a Bergamo ($15.000) dove ho perso in finale, poi sono andata in Tunisia ($15.000) e li ho avvertito i primi problemi al gomito a causa della racchetta. Sono uscita al secondo turno e quando ho capito di avere l’epitocleite mi sono fermata un po’. Dopo il BNL ad Orvieto ho disputato ora due tornei a Santa Margherita di Pula ($25.000) ed entrambi le volte ho fatto secondo turno perdendo al terzo set. Sono comunque abbastanza soddisfatta”.
Gomito a parte come stai? Stai riuscendo comunque ad allenarti?
“Fisicamente mi sento bene. A Santa Margherita mi sono espressa su buoni livelli ma ora sento di aver bisogno di un po’ di fisioterapia prima di tornare a giocare. Prevenire è sempre meglio che curare, in modo particolare prima di un appuntamento così importante come il Foro Italico”.
Potendo tornare indietro, cambieresti alcune delle scelte che hai preso?
“Si. Sicuramente giocherei più tornei “junior”, perché credo di averne giocati veramente pochi. Quanto ad altri aspetti della mia carriera posso dirti di no. Ad esempio non ho cambiato molti allenatori e sono felice così perché tutti, a modo loro, hanno fatto qualcosa di fondamentale per la mia crescita, non solo come tennista. Ora mi alleno al Tc Parioli da un po’ di anni, dove mi seguono Vittorio Magnelli e Roberto Meneschincheri per la parte tecnica e Gianluca Pasquini per la parte atletica. Con loro ho un ottimo rapporto e non ho alcuna intenzione di cambiare le cose”.
A questi livelli il tennis si prende tempo ed energie psicofisiche in maniera quasi totalizzante. Fuori dal campo com’è Martina? Cosa ti piace fare quando non sei impegnata con allenamenti e tornei?
“Mi piace tanto leggere e andare al cinema. Adoro il mare, anche d’inverno, e se posso faccio anche lunghe passeggiate, con il mio ragazzo e con gli amici. La famiglia, poi, è fondamentale per me. Siamo tanti e molto uniti. Se sono dove sono, devo moltissimo anche a loro”.
Come affronterai questo mese che ti separa dalle pre-qualificazioni?
“Ora mi riposo un po’, poi tornerò a Santa Margherita di Pula dove farò altri due tornei. Mi sono iscritta anche ai WTA di Rabat e Praga ma bisognerà vedere se riuscirò ad entrare. Altrimenti giocherò ancora $25.000. E’ giusto programmare, ma con cautela. Preferisco andare avanti passo dopo passo”.
Ci vediamo a Roma, allora. Grazie e in bocca al lupo!
“Crepi, il lupo! Grazie a voi”.
 

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