È ormai terminato il primo mese di tennis di questo 2017 e la vittoria di Serena Williams agli Australian Open ha confermato ancora una volta come la vecchia generazione sia davvero un ostacolo importante per tutte le tenniste che provano ad affacciarsi nel circuito. Il tempo però passa e il ricambio dovrebbe arrivare nel giro di qualche anno anche perché dovrebbe (usare il condizionale, specie nel tennis femminile è d’obbligo) essere difficile continuare a giocare fino a quarant’anni. Così andremo ad analizzare, nonostante non ci sia una vera e propria competizione per le tenniste Under 21, le migliori 8 tenniste, settimana per settimana.
[classifica race parte dal 21/11 ed è aggiornata al 30/1]
- Katerina Siniakova (290 pt.). L’inizio di stagione dovrebbe essere sempre pieno di incertezze soprattutto quando torni in campo dopo un finale di stagione non così eccelso. Decisamente non è stato così per l’ennesimo talento ceco che ha vinto il torneo International di Shenzhen, eliminando per la prima volta delle top 10, Halep e Konta, entrambe in 3 set. Nel mezzo le ottime vittorie, tutte in 2 set, contro Peng, Stojanovic e infine Riske che l’hanno portata ad alzare il trofeo cinese. La delusione è arrivata negli Australian Open con la sconfitta contro Julia Georges, nonostante il primo set vinto, e in questo caso decisamente si poteva fare di più.
- Natalia Vikhlyantseva (257 pt.). Probabilmente è l’under 21 più in forma al momento considerato quanto ottenuto negli ultimi due mesi. La giocatrice russa, che si allena nell’accademia di Patrick Mouratoglou, ha finalmente trovato la continuità che le era mancata fino a questo momento. Alla semi del 125.000 dollari di Limoges, si è aggiunta prima la finale nell’ultimo Itf stagionale a Dubai (100.000 dollari) e infine la prima qualificazione, con conseguente secondo turno, negli Australian Open. Nel primo Slam stagionale ha infatti eliminato, senza perdere un set, le esperte Hantuchova, Krajicek e King (nel primo turno) e l’uzbeka Sharipova nel terzo turno di qualificazioni. Troppo grande la differenza con la connazionale Pavlyuchenkova che non l’ha lasciata esprimere il suo gioco e le ha lasciato solo 4 giochi.
- Ana Konjuh (250 pt.). Così come successo alla Siniakova, anche la croata ha sorpreso tutti nel primo torneo stagionale giocato, quello di Auckland. In Nuova Zelanda, il talento della ragazza di Dubrovnik si è espresso al meglio portandola a raggiungere la finale, battendo in fila il duo belga formato da Flipkens e Wickmayer e poi Osaka e Georges, sconfitta in 3 set. Dopo la finale persa con Lauren Davis è arrivato un secondo turno agli Australian Open, con una sconfitta sul filo di lana contro l’idolo di casa, Daria Gavrilova.
- Jelena Ostapenko (240 pt.). Nel primo Slam stagionale la lettone stava creando uno degli upset del torneo, visto il punteggio di 5-2 nel terzo set dei 32esimi contro Karolina Pliskova. L’esperienza e l’inesperienza delle due giocatrici si sono fatte sentire e alla fine la giovane lettone ha dovuto cedere per 10-8. Nonostante la sconfitta, il terzo turno, primo in uno Slam, è un segnale positivo che conferma la semifinale raggiunta a Auckland, nel primo torneo stagionale. Se questi sono i presupposti, Jelena probabilmente ci farà divertire davvero in questa stagione.
- Ashleigh Barty (234 pt.). Dopo un 2016 quasi sabbatico, l’australiana è tornata sui campi a fine novembre giocando a Taipei, dove ha raggiunto i quarti di finale fermandosi soltanto per un infortunio. Nel tour australiano del primo mese si è invece distinta prima a Brisbane, dove ha portato al terzo set una certa Angelique Kerber, n.1 del ranking in quel torneo e poi nel suo torneo preferito, gli Australian Open, dove è arrivata al terzo turno eliminando Beck e Rogers prima di arrendersi, all’esperta Mona Barthel. Dico esperta perché è stato questo a fare la differenza nel terzo parziale visto che la Barty era in controllo fino al 3-2 ma da lì, un blackout fisico/mentale/tattico non le ha permesso di continuare il suo cammino nel primo slam stagionale. Positiva la prestazione anche in doppio, dove si è spinta fino ai quarti di finale con la storica partner Casey Dellacqua, con cui ha già raggiunto 3 finali Slam in passato.
- Dalma Galfi (216 pt.). L’ex numero 1 u18 comincia ad avvicinarsi al circuito pro e convince nel finale di stagione. Arriva prima la vittoria a Chenzhou (25 mila dollari) a cui segue una finale a Tokyo (100 mila dollari) raggiunta battendo in serie Hibi, Hibino, Fett e Maria e persa solo al fotofinish mancando match point contro la cinese Shuai Zhang. Il tour australiano non ha convinto del tutto, due i match vinti nelle qualificazioni di Hobart e degli Australian Open ma ci si aspetta tanto di più, soprattutto perché perdere 6-1 6-1 da una giocatrice da Itf come Lina Gjorcheska non è il miglior modo per lasciare uno Slam. Sappiamo però che sono i primi tornei Wta per la giovane ungherese quindi siamo sicuri che con il tempo, le soddisfazioni raggiunte potranno essere tante.
- Jana Fett (173 pt.). Quando la croata sembrava pronta per il salto di qualità è arrivato il brutto infortunio che l’ha tenuta fuori dai campi per più di 6 mesi. Tornata ad ottobre ha fatto fatica nei primi tornei per poi raggiungere una semifinale (Canberra, 50 mila dollari) e due quarti di finale a Tokyo e Toyota, rispettivamente tornei da 100 mila dollari e 50 mila dollari, arrendendosi proprio a Dalma Galfi e un’altra giovane aussie come Lizette Cabrera. La rivincita contro quest’ultima è poi arrivata ad Hobart quando, partendo dalle qualificazioni, si è spinta fino alle semifinali eliminando Smitkova, Soler Espinosa, Cepede Royg, Schiavone, Cabrera e ancora Cepede Royg, ripescata in tabellone. Sconfitta dalla Mertens, vincitrice poi, si è presa qualche settimana di pausa anche perché forzare troppo dopo un infortunio potrebbe creare più guai del previsto.
- Ivana Jorovic (173 pt.). Si conferma una garanzia nei tornei Itf indoor conquistando la prima finale stagionale nel 60 mila dollari di Andrezieux-Boutheon arrendendosi soltanto all’estone Anett Kontaveit con il punteggio di 6-4 7-6. L’ex n.1 junior aveva chiuso la stagione vincendo ad Ankara (50.000 dollari) e passando un turno nel Wta da 125.000 di Limoges prima di arrendersi all’esperta e top 50 Alizè Cornet. La finale francese addolcisce un po’ il bilancio del 2017 che era iniziato con la sconfitta al primo turno nelle qualificazioni degli Australian Open. La sensazione è che su grandi palcoscenici la pressione si faccia sentire e magari, complici i campi outdoor, i risultati non sono quelli desiderati.
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