Barbora Strycova è la prima finalista di questa edizione del WTA di Linz. Al termine di una semifinale di ottimo livello e caratterizzata dalla qualità a tutto campo di entrambe le contendenti, la numero 2 del seeding ha piegato la qualificata Mihaela Buzarnescu con il punteggio di 6-3 7-6(3).
Per la rumena resta comunque una settimana da ricordare a lungo, poiché alla prima partecipazione in un tabellone principale WTA è conseguita la prima semifinale e con essa anche l’accesso, per la prima volta in carriera, tra le migliori 100 del mondo. La Strycova, invece, ora attende il risultato della seconda partita odierna per scoprire il nome dell’ultimo ostacolo posto tra sé ed il secondo titolo in carriera.
Come era possibile aspettarsi, la tennista di Bucarest ha cominciato il match leggermente contratta, vedendo la più esperta avversaria involarsi sul 3-0. La risposta di carattere della Buzarnescu è arrivata prontamente, ma le è mancato lo spunto per trovare il break che la distanziava dalla Strycova. La tennista di Plzen ha infatti concesso davvero poco al servizio, risultato quasi invalicabile ogni volta che scendeva a rete sia seguendo la battuta che durante gli scambi.
Chiuso il primo set 6-3 e trovando per prima l’allungo anche nel secondo parziale, la numero 26 del mondo sembrava ad un passo dalla finale, quando nuovamente è arrivata la reazione della rumena. Questa volta partendo dalla risposta, la Buzarenscu ha trovato maggior sicurezza, soprattutto nel rovescio incrociato, con cui ha cominciato a minare le certezze a rete della sua avversaria: ne è scaturita la parte più emozionante dell’incontro, con le due giocatrici intente a difendere ed attaccare ad ogni occasione, quasi si affrontassero con un fioretto.
La tennista proveniente dalle qualificazioni ha recuperato il break di svantaggio e più volte è stata in posizione di allungare l’incontro: sul 5-4 ha provato una risposta vincente lungo linea con il rovescio che ha mancato la riga di pochi millimetri sull’unica palla che le avrebbe dato il secondo parziale. Nuovamente, però, sul 6-5, la rumena è stata a due punti dall’allungare l’incontro, ma con il punto del torneo, la Strycova ha agguantato il tiebreak.
Una volta lì, è stato da subito tutto nelle mani della seconda favorita del tabellone, che partendo con un mini break nel primo punto, ha poi messo pressione al rovescio della rumena, costringendola a diversi gratuiti che infine hanno dato la vittoria alla ceca.
Di seguito, l’intervista con Barbora Strycova.
Congratulazioni Barbora. Era da un po’ che non ci si trovava in una finale, no?
Esattamente, era Birmingham dello scorso anno. Sono molto contenta di essere arrivata dove sono, ma ora devo concentrarmi per l’ultimo match, quello di domani che è il più importante. Darò davvero tutto, combatterò e vediamo come andrà.
Ieri ci hai detto che non conoscevi molto la Buzarnescu. Puoi parlarci di come hai affrontato la partita di oggi?
È una tennista di grande talento ed è una giocatrice che ha nel suo bagaglio grandi colpi. Non ha grande potenza ma sa leggere molto bene il gioco. In più di un’occasione mi sono trovata nei guai oggi, nel secondo set ha anche avuto un set point che ha mancato di pochissimo. Colpisce bene e tiene ottimamente il ritmo da fondo. Se continua così, almeno in top50 ci entra di sicuro, ha un tennis molto bello da vedere.
Quanto è stato importante riuscire a chiudere in due parziali oggi?
Molto importante! Abbiamo giocato tanti scambi lunghi e mi sentivo onestamente sempre più stanca. Sicuramente anche lei era stanca, ma quando si vincono tanti match poi si è in fiducia e la stanchezza si sente meno.
Oggi hai vinto al tiebreak. Nella tua carriera hai un record abbastanza positivo nei tiebreak. Quale ritieni sia la parte più difficile del giocare un tiebreak?
I tiebreak sono pericolosi. Bisogna sempre cominciarli bene e devi essere tu a controllare il gioco, perché se lasci giocare l’avversaria è un disastro. Ogni volta che gioco un tiebreak mi dico di essere io quella aggressiva, di far correre la mia avversaria e di tenere le redini della partita.
Qualche giorno fa ci dicesti di non essere particolarmente interessata alle Finals di Zhuhai e che pensavi maggiormente ad una buona testa di serie agli Australian Open. Con la finale di Linz sei sempre più vicina a qualificarti: in quel caso ci andresti o preferisci considerarti in vacanza da lunedì prossimo?
Innanzitutto non gioco la prossima settimana e questo è un elemento chiave per poter andare eventualmente a Zhuhai. Se mi dovessi qualificare, ci andrò, innanzitutto perché c’è una bella multa da pagare se non si va e non ho intenzione di pagare multe [risata]. Ma a parte questo è sicuramente un torneo che mi interessa giocare, ma c’è ancora tanto da fare, perché Gavrilova e Rybarikova sono ancora in gioco e siamo tutte vicine e davanti a me devono anche esserci delle defezioni.
E nel Master di Singapore, chi vincerà? Lo so… domanda semplice!
Oddio… chiunque può vincere a dir la verità. Simona Halep sta giocando molto bene, ma tutte sono pericolose. Caroline Garcia si è qualificata all’ultimo vincendo Wuhan e Pechino ed il mio tifo sarà sicuramente per lei [sorriso].
Cosa pensi del fatto che, al giorno d’oggi, il ciclo di tornei europei indoor in autunno sia così corto?
È una buona cosa avere tornei in Europa, ma purtroppo è difficile essere qui a giocare con questo calendario, perché dopo gli UsOpen abbiamo una sola settimana per andare in Asia e tornare indietro con i Master in Asia rende tutto molto complicato, sia fisicamente che mentalmente. Eppure è bellissimo avere i tornei qui in Europa, che in generale sono ottimamente organizzati, c’è tanta gente e sono vicini a casa nostra. In sintesi, probabilmente sono contenta che la stagione qui in Europa, a questo punto, sia così corta.
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