di Mario Polidori
Bionda, alta 1,74 per 67 kg di peso, proporzioni da media corporatura, un viso da bimba, qual è, due gambe da fenomeno.
Lesia Tsurenko è la numero 121 del ranking WTA, punti conquistati nei tornei ITF perlopiù, e qualcuno anche nei master o nell’ultimo Australian Open. Giovanissima, almeno dal mio punto di vista, che come credo ormai sappiate non tifo neanche un po’ per le precoci, ma considero un tennista, che sia femmina o maschio, dai vent’anni in poi. Classe 1989, 22 anni compiuti, 23 a maggio, professionista dal 2007, la vedo per la prima volta contro le nostre italiane all’incontro di FedCup, che si è disputato al Palasport di Biella sabato 4 e domenica 5 febbraio. Bell’impianto ed ottima partecipazione di pubblico, posti quasi esauriti, unica pecca i seggiolini scomodi e troppo vicini; se non si trattasse di tennis me ne andrei subito. E quasi sto per farlo, al primo match, dove una bravissima Errani fa fuori tranquillamente una delle tante Bondarenko, che invece è di una inconsistenza snervante, la solita picchiatrice senza perché, non vale il sacrificio. Resisto soltanto per Sara, anche perché Kateryna porta il numero 89 del ranking, se questa è la migliore tanto vale andarmene ho pensato, la Tsurenko è 121 e deve passare sotto la nostra Leonessa, ci aggiungi il seggiolino per i neonati sul quale sono costretto, faccio in tempo a guardarmela a casa. Ma alla fine decido di rimanere.
Schiavone e Tsurenko è un altro match, un altro tennis. Lesia imposta sulla profondità, con palle pesanti e mai fuori misura, costringendo Francesca a fondo, da cui non riesce ad uscire se non ricorrendo a numeri da fenomeno. L’ucraina domina senza una sbavatura, senza un’incertezza sul da farsi, spinge, cambia ritmo, si muove con due gambe di una potenza ed efficacia come ne ho viste poche, e gioca come un uomo, non come una donna. Francesca è appannata e crede di essere in giornata no, come sembra che abbiano visto la maggior parte degli spettatori, a giudicare dai commenti che sento intorno a me. Probabilmente è anche così, Francesca non è sicuramente ai suoi massimi, ma la Tsurenko fa davvero paura, non concede nessuno spazio, nessuna soluzione e colpisce con due fondamentali perfetti, su cui svetta il rovescio lungolinea. E’ sempre in equilibrio, solo sul finire del secondo set, praticamente del match, Francesca riesce a spingere con maggiore profondità, creandole qualche difficoltà, ma quasi immediatamente Lesia si toglie dall’impaccio e costringe all’epilogo la nostra Francesca.
Sono talmente impressionato, che quasi faccio il tifo per l’ucraina, se questa gioca sempre così diventerà una top, concludo.
22 anni contro 32, ma la veterana sembrava la prima. Non c’è scambio possibile, serve a 190 all’ora e risponde alla stessa velocità, con Francesca si vince giocando in pressione, togliendole la possibilità di variare il ritmo, e così fa.
Insomma, una giocatrice come non se ne vedono in giro da un po’, solidità mentale di un uomo, mai cali, servizio, diritto e rovescio senza esasperazioni spin, anzi piacevolmente piatti, gioco di volo di grande qualità e precisione, e due gambe fantastiche per il giusto mix di potenza, velocità, equilbrio e flessibilità.
Sono contento di non essermene andato, me ne sarei pentito. E quando il giorno dopo l’ho vista in match contro la sfortunata Sara Errani, ho avuto un’altra conferma a quanto avevo visto e pensato il giorno prima.
E ci stava facendo un bello scherzetto.