di Alessandro Nizegorodcew
Alzi la mano chi se lo sarebbe aspettato… Pennetta fuori al primo turno, Schiavone al secondo, Oprandi al terzo e Sara Errani che si qualifica per i quarti di finale degli Australian Open 2012. La risposta ve la posso dare tranquillamente. Nessuno, soprattutto tra gli addetti ai lavori, si aspettava un risultato del genere dalla nostra Sarita. Come faccio ad esserne sicuro? Il “De Profundis” recitato su tutti i giornali, siti specializzati e da tutti gli appassionati sul fallimento del tennis “italico” down under è stato deciso, forte ed unanime. Ma tutti dovranno ora ricredersi, perché non avevano fatto i conti con Sara.
Sara ha superato nell’ordine Savinkyh (62 61), Petrova (62 62), Cirstea (67 60 62) e Zheng (62 61) e al prossimo turno affronterà quella che oggi è forse la tennista più ingiocabile (non solo perché è difficile da battere ma perché non ti lascia giocare in campo, tirando vincenti da tutte le parti e in ogni situazione di gioco) del circuito: Petra Kvitova.
Cosa dire di Sara? Per prima potremmo smontare qualche luogo comune, come quella della “classe operaia al potere”. Si discute spesso di quale sia la giusta definizione di talento. Se parliamo di colpi aggraziati e di classe, forse la Errani non sarà la prima in classifica, ma tecnicamente non è affatto scarsa, anzi. Il timing sul rovescio è eccellente e difficilmente perde campo sulla diagonale di rovescio; con il diritto può fare male sia incrociato che diagonale e, udite udite!, a rete è migliorata tantissimo dimostrando anche una “manina” non indifferente. Non a caso Sarita è nei quarti di finale anche in doppio insieme ll’inseparabile compagna Roberta Vinci. E tanti meriti delle migliorie della Errani nei pressi della rete sono dovuti ai tantissimi doppi disputati. Ricordo ancora nitidamente, a Wimbledon 2010, quando le vidi in campo dominare Radwanska-Kirilenko (non esattamente le ultime arrivate). Nonostante la Vinci si elevasse, tra tutte e quattro, per classe pura, il talento e il tennis di Sara stavano già venendo fuori in maniera prepotente.
Il servizio è sicuramente migliorato, soprattutto con lo slice. Il kick è più sicuro rispetto al passato e meno attaccabile, ma comunque sia c’è ancora tanto lavoro da fare. Il lavoro, appunto. Il punto forte di Sara che ha saputo migliorare i propri punti deboli negli anni, con pazienza e forza di volontà, probabilmente il più grande “talento” della Errani. Una ragazza che fuori dal campo è disponibile, gentile, sempre sorridente, e in campo una belva , grintosa, che non regalerebbe un 15 per niente al mondo…
Complimenti Sara, perché vederti in campo in questi Australian Open è un’emozione continua.. Complimenti perché vederti lottare è un esempio per noi tutti, tennisti e non.. Complimenti perché stai arrivando (e sei già arrivata) dove nessuno si sarebbe mai aspettato.. Complimenti perché ci credi sempre, contro chiunque su qualsiasi campo e, ancor più meritevole, in ogni situazione di punteggio.. Complimenti Sara, di cuore…
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