(Tranne Na Li, ci saranno tutte a Doha)
di Sergio Pastena
Davide e Golia.
I due tornei che ci attendono questa settimana nel circuito Wta si possono descrivere con la storia biblica del gigante e del ragazzino: da un lato Doha, torneo ricchissimo da 900 punti e quasi due milioni e mezzo di montepremi, che vede ai nastri di partenza quasi tutte le Top Ten (manca solo Na Li). Dall’altro Calì, evento ITF che ha fatto un lungo e costante percorso per entrare a far parte dei WTA 125, ultimo gradino dei tornei del circuito maggiore, con un draw che sembra il torneo di qualificazione per Doha e la lussemburghese Mandy Minella come prima testa di serie.
Ad ogni modo, parliamone.
Doha: only the best
Se escludiamo le wild card locali, la tunisina Jabeur e l’omanita Al Nabhani, in pratica il meglio del tennis arabo, per il resto il torneo qatariota è riservato solo a tenniste d’eccellenza.
Il lato sinistro del tabellone, quello dove c’è la nostra Sara Errani (per lei esordio al secondo turno contro la vincente tra Babos e El Tabakh, altra wild card), vede presenti oltre all’italiana la Azarenka, la Radwanska e la Kerber, tre delle prime sei del ranking. Dall’altra parte Serena Williams, Maria Sharapova, Petra Kvitova e Samantha Stosur: proprio robetta.
Il tabellone, però, è bello largo e c’è spazio per altre teste di serie di prestigio, tra cui la nostra Robertina Vinci (subito con la Wickmayer), mentre non è tra le teste di serie la leonessa Francesca Schiavone, che tra l’altro non è stata fortunata col sorteggio avendo pescato subito Marion Bartoli. Non c’è l’ha fatta Maria Elena Camerin, eliminata al primo turno delle qualificazioni.
Calì: only the braves
Trasferirsi dall’altra parte dell’oceano per giocare un torneo che assegna 160 punti e solo (si fa per dire) 20.000 dollari alla vincitrice? Una roba per coraggiose.
Infatti chi gioca a Calì o ha intenzione di percorrere tutta la “Gira” femminile oppure è già sul posto e va a caccia di punti “accessibili”: così i nomi di spicco che troviamo in Colombia rispondono, oltre che alla già citata Minella, alle emergenti Svitolina e Torro-Flor e all’altra spagnola Arruabarrena-Vecino. Italiane non ce ne sono, sudamericane ovviamente sì, anche se non sono la maggioranza.
Tra le wild card spicca la trentaquattrenne Catalina Castano, che qualcuno ricorderà per la stesa presa dalla Navratilova nel primo turno di Wimbledon 2004: prova a giocare un altro torneo maggiore, lei che è scivolata lentamente fuori dal giro.
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