da Parigi, Alessandro Nizegorodcew
Flavia non ha giocato un brutto match, anzi. La Flipkens, come confermato anche da Francesca Schiavone in conferenza stampa, da quando si allena con Kim Clijsters sembra aver trovato la quadratura del cerchio. “La Flipkens sicuramente è una che ti fa giocar male” – spiega la “Penna” in conferenza. “Ho perso tanti game ai vantaggi, manca l’abitudine ai match.”
Anche perché Flavia non sta giocando male in questo periodo. I colpi escono bene dalle sue corde, il “suo” lungo linea di rovescio rimane un piacere per gli occhi. La costruzione del punto è buona, ma quando i giochi finiscono ai vantaggi quasi sempre finisce per perderli. E’ la desuetudine a match di questa importanza. Ma a tennis gioca bene, ed è questo che deve darle fiducia. Non è la classica giocatrice a fine carriera a cui manca voglia, che non è al top fisicamente, che sente di star perdendo le motivazioni.
Le motivazioni Flavia deve averle ben salde nella sua mente, ma non ho dubbi che sia così. La rabbia e la delusione di oggi sono il sintomo di una reazione, di una molla che non vede l’ora di poter scattare, dell’ambizione di voler tornare ancor più forte di quando in alto, e anche molto in alto, era giunta. Io in quegli occhi stasera ho visto la rabbia, la voglia, ho letto le parole: “Non sono finita e non provate nemmeno a pensarlo! Vi farò vedere io”
Io dubbi non ne ho.
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