La stagione appena passata ha regalato colpi di scena, nuove protagoniste e qualche conferma. A partire dai punti fermi, Ashleigh Barty si è confermata in prima posizione (stabile sul trono WTA dal 9 settembre 2019) grazie ai suoi cinque titoli vinti. L’australiana, pur giocando meno rispetto alla concorrenza, ha rinunciato ad alcuni appuntamenti di prestigio, come le WTA Finals di Guadalajara, senza tuttavia mettere in discussione la propria corona. Fra le veterane del circuito, abbiamo rivisto una Garbine Muguruza finalmente competitiva ad altissimi livelli. La tennista di Caracas si è laureata campionessa in Messico – prima spagnola a vincere il Master di fine anno dai tempi di Manuel Orantes (Houston 1976) – sbaragliando la concorrenza e facendo meglio anche di Arantxa Sanchez Vicario (finale nel 1993).
Non si può negare tuttavia che siano state più le sorprese nel corso del 2021; si pensi alla finale degli Us Open con la finale tra Emma Raducanu e Leylah Fernandez o all’ascesa improvvisa di Barbora Krejcikova e Paula Badosa. L’atto conclusivo di Flushing Meadows è passato alla storia: mai una giocatrice, né al femminile né al maschile, aveva vinto uno Slam partendo dalle qualificazioni. Cosa dire di Krejcikova? La tennista di Brno ha vissuto un’evoluzione inversa rispetto agli standard abituali a cui siamo abituati. Da eccellente doppista (ha vinto a Guadalajara le WTA Finals e la medaglia d’oro ai Giochi di Tokyo 2020), si è rivelata una superlativa giocatrice anche in singolare. Barbora si è assicurata il Roland Garros e ha fatto segnare un nuovo best ranking al numero 3 WTA. Paula Badosa, per certi versi, ha ripercorso le orme della ceca scalando la classifica a suon di risultati sensazionali (ha vinto il WTA 1000 di Indian Wells superando in finale Azarenka) guadagnando 62 posizioni rispetto ad Abu Dhabi 2021 (il torneo inaugurale).
Gli scossoni all’interno del ranking sono stati diversi con ben sei new entry a fare irruzione nella top 10 (Badosa, Krejcikova, Jabeur, Sakkari, Swiatek e Kontaveit). L’estone, in particolar modo, è stata protagonista di un rush finale di stagione a dir poco mozzafiato che le ha permesso di partecipare alle WTA Finals e di conquistare il maggior numero di vittorie totali in coabitazione con l’amica tunisina Ons (48 a testa). La tennista di Tallinn si è assestata in vetta nel computo dei successi sul duro (39) mettendosi alle spalle Muguruza (35) e Svitolina (31). Chi ha vinto invece più match sul mattone tritato? In cima troviamo Paula Badosa con 17 e a ruota Coco Gauff (la giocatrice più giovane a conquistare un torneo WTA nel 2021) e Tamara Zidansek a quota 16.
Sapete invece quante sono le giocatrici ad aver vinto nella scorsa annata il loro primo titolo nel circuito maggiore? Ben 16. L’elenco è lungo: Badosa, Collins, Fernandez, Jabeur, Krejcikova, Kudermetova, Li, Paolini, Raducanu, Ruse, Samsonova, Sharma, Sorribes Tormo, Tauson, Zanevska e Zidansek. Come avrete notato, tre di loro poi sono entrate anche in top 10 per la prima volta (Badosa, Jabeur e Krejcikova) per suggellare una stagione da favola.
Dai sogni passiamo agli incubi. Seppur abbia vissuto la miglior stagione di sempre raggiungendo due semifinali a livello Major, Aryna Sabalenka è stata a fine anno colei che ha fatto registrare più doppi falli di tutte: 338 totali. E a vedere i primi incontri del 2022, sembra che la bielorussa continui ad avere qualche problemino con la meccanica del servizio. Chi ha piazzato invece più ace? Karolina Pliskova con 387. Tra il nuovo che avanza e i tanti stravolgimenti all’ordine del giorno, ci sarà da divertirsi anche in questa stagione.
Leggi anche:
- None Found