di Giovanni Cola
Sulla lunga distanza, Nastja non ha perdonato. E’ stata proprio la sua resistenza fisica e psicologica ad averle consentito di portare a casa il suo primo titolo Premier della carriera, il sesto Wta in totale.
Sul veloce indoor di Parigi Anastasia Pavlyuchenkova ha così battuto la nostra Sara Errani in tre set che potremmo definire, con un provvidenziale gioco di parole, autenticamente “da montagne russe”. 3-6 6-2 6-3 lo score conclusivo in favore della giocatrice moscovita che nel complesso ha ampiamente meritato questo successo. Ha estromesso dal tabellone consecutivamente, dai quarti in poi, tre top ten (Kerber, Sharapova, Errani), è apparsa notevolmente dimagrita, più in forma e mobile sul campo. Il tutto non certo a discapito della potenza dei suoi colpi che hanno saputo fare male nei momenti topici.
Sarita ha pagato la stanchezza della semifinale-maratona contro la Cornet durata oltre tre ore ieri sera e una condizione non ottimale testimoniata anche da una vistosa fasciatura alla coscia che l’ha accompagnata per tutto il match. Resta il rammarico, da parte dell’azzurra, di essere stata avanti di un break nel set decisivo. Vantaggio che è stato dilapidato in dirittura d’arrivo. La Pavlyuchenkova scala così la classifica e da domani sarà la nuova n.21 del ranking. Nastja è senz’altro da tenere d’occhio dopo questo avvio di 2014 così perentorio.
Un’altra russa ha potuto gioire dall’altra parte del globo. A Pattaya City infatti il titolo se lo è aggiudicato Ekaterina Makarova che ha prevalso in finale (6-3 7-6) sulla sorprendente ceca Karolina Pliskova che finora aveva ottenuto i risultati più significativi in doppio in coppia con la sorella gemella. Il torneo thailandese, un $250.000 sul veloce, regala alla Makarova il secondo scalpo da professionista dopo aver trionfato ad Eastbourne, sull’erba, qualche stagione fa. Rimane comunque una settimana più che in attivo per la Pliskova che ha eliminato giocatrici ben più titolate di lei come la Cirstea e la Goerges.
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