Maria Sharapova: una seconda vita o la prosecuzione di una carriera brillante?


Negli ultimi giorni, sui vari social, non si fa altro che parlare di Maria Sharapova. La bellissima tennista russa, risultata positiva nei test antidoping durante gli Australian Open del gennaio 2016, sta preparando il suo rientro ufficiale, previsto per il 26 aprile nel torneo di Stoccarda. Inizialmente squalificata fino al gennaio del 2018 a causa del meldonium, è riuscita a vincere il ricorso, ottenendo dal Tas la riduzione della pena da scontare: da ventiquattro a quindici mesi.
Quindici lunghi mesi di assenza, durante i quali Maria ha preferito non perder tempo. Un master alla Harvard University, tanti eventi dedicati alla sua azienda di caramelle, alcune esibizioni, ma la grandissima voglia di tornare a competere non è mai venuta a mancare.
La stessa Maria, durante una recente intervista, ha sottolineato tutti i momenti negativi che ha dovuto affrontare nel 2016: “Ho pensato spesso al ritiro. Ho avuto dolore al polso; è stata dura per me psicologicamente e sono arrivata ad un momento nel quale ho cominciato a farmi domande su quanto il mio corpo potesse continuare in quel modo. Inoltre, è stato molto difficile per me vedere tutti giocare le Olimpiadi mentre io non potevo. Mi sto allenando da tanto, non è facile non competere perché è da quando sono bambina che pratico questo sport. Mi emoziona molto far parte del tennis nuovamente, anche se sono consapevole che non sarà facile tornare alla competizione. Il tennis è la mia passione e mi è mancato tanto, ora il processo è finito, ora sono felice. Torno presto e non sto nella pelle.”
Non è solo Maria a non essere più nella pelle perché ci sono tutti i suoi fans che non aspettano altro che rivederla e tornar a fare il tifo per lei. La 29enne siberiana, ex numero 1 al mondo, ha subito ottenuto gli inviti di tornei prestigiosi come Stoccarda, Madrid e Roma; ma l’opinione pubblica è nettamente divisa: ci sono coloro che sono favorevoli al suo rientro e alle tante wild cards che sta ricevendo; e poi, ci sono coloro che non condividono affatto e che non ritengono giusti tutti i privilegi che le stanno concedendo prima ancora di tornare sul tour.
“Il mondo del tennis ha bisogno di Maria Sharapova” recitava un tweet postato dalla WTA, ma non tutti sono d’accordo. A proposito, possiamo citare Alizè Cornet la quale, proprio a questo tweet della WTA, ha risposto: “Scusate…?!”, proprio per far capire che tutto questo bisogno non c’è.
Anche la tedesca Angelique Kerber, nel corso dell’All-Access Hour di Indian Wells, ha espresso le sue perplessità riguardo alla wild card data a Maria per il torneo di Stoccarda: “E’ una situazione strana. E’ insolito anche per le altre giocatrici che qualcuno possa accedere al site e giocare solo di mercoledì. E’ un torneo tedesco, ci sono tante brave tenniste tedesche che difendono i colori della Germania tutto l’anno e che giocano in Fed Cup; quindi, penso che alcune di loro avrebbero meritato quella wild card. E’ un po’ strano.”
Infatti, a causa della squalifica, la Sharapova non potrà giocare durante i primi due giorni del torneo di Stoccarda, recuperando in seguito il suo match di primo turno; cosa che non è piaciuta affatto non solo alla tennista di casa, la Kerber, ma anche a Murray: “La questione è chiaramente complessa. Ritengo che uno debba lavorare davvero per tornare in alto, ma è prerogativa dei tornei fare ciò che è meglio per il loro evento, ed è innegabile che avere un’atleta come Maria Sharapova li beneficia. Chi viene squalificato per più di 12 mesi e perde tutti i punti in classifica, ha bisogno di una wild card per giocare qualunque tipo di evento. Di conseguenza, è inevitabile che qualche wild card debba essere concessa ad un atleta in questo tipo di situazione, ma magari si dovrebbe porre qualche limite al numero di wild card.”
Anche la Top 10, Simona Halep, ha espresso la sua: “Concordo con Murray. E’ una questione delicata e per fortuna non sono io a dover decidere, non saprei proprio come comportarmi. Ma lei, in effetti, è stata una numero uno al mondo, una vincitrice di Slam, il che rende complicato giudicare. Di sicuro, però, anche senza wild card si qualificherebbe per il tabellone principale agevolmente. Potrebbe passare dalle qualificazioni, forse sarebbe più giusto.”
Nonostante i vari commenti, positivi e negativi, Maria non vede l’ora di tornare a Stoccarda: “Non potrei essere più felice di giocare la mia prima partita in uno dei miei tornei preferiti. Non vedo l’ora di ritrovare l’affetto dei miei tifosi e di ricominciare a fare ciò che amo”.
Anche il torneo di Madrid ha deciso di aiutare la russa con una wild card.
E, a proposito di questo splendido aiuto, la neo mamma Victoria Azarenka, in attesa di rivedere la sua grande rivale in azione, ha voluto evidenziare la sua idea: “Io penso che sia buono per il tennis; lei ha così tanti fans e, ovviamente, sarà molto interessante vedere cosa riuscirà a fare. Per il Roland Garros, è molto difficile prevedere se sarà competitiva a Parigi; quando non vedi qualcuno per più di un anno e mezzo, è molto difficile fare una previsione, ma io penso che sarà molto emozionante rivederla.”
Anche Roddick ha difeso la wild card di Sharapova per il RG. Ma, gli organizzatori non sono per nulla favorevoli; infatti, il Presidente della Federtennis Francese, Bernard Giudicelli, ha precisato: “Non possiamo garantirle l’invito. E’ complicato per questioni legate anche ai fondi antidoping, ascolteremo le sue motivazioni e prenderemo una decisione.”
La wild card è l’unica soluzione per consentirle di giocare a Parigi poiché, rientrando ad aprile a Stoccarda, non avrà il tempo di rifarsi una classifica nemmeno per giocare le qualificazioni.
Giudicelli ha continuato: “È complicato. Preferiamo che Maria Sharapova ritorni completamente riabilitata. L’integrità è il nostro punto di forza. Non possiamo permetterci, da una parte, di aumentare i fondi in dotazione alla lotta anti-doping e, dall’altra, di garantirne l’invito. L’agente di Maria Sharapova ci ha scritto chiedendoci la possibilità di discutere una wild-card. Abbiamo discusso a lungo sul problema; è una grande campionessa che ha passato momenti difficili, bisognerà riflettere; ascolteremo le sue argomentazioni, poi parleremo con Forget Guy (direttore del torneo) e decideremo: bisognerà essere responsabili e saper prendere la giusta decisione che è importante per il futuro del nostro torneo e che riguarda un tema delicato come il doping.
Per il RG, sono molti i giocatori che non sono favorevoli alla wild card. Possiamo citare il francese Tsonga che ha affermato: “dare una wild card a Sharapova al Roland Garros è come dare una caramella ad un bambino che si è comportato male.”
Parole abbastanza chiare sono arrivate anche da Francesca Schiavone nella conferenza stampa post match ad Indian Wells, rispetto ai prossimi impegni e capitolo wild card: “Ho chiesto una WC per le qualificazioni di Miami, ma non credo ci siano buone possibilità che venga accettata. Forse farò ITF su terra o piccoli tornei WTA su terra. Non ho ancora pensato al Roland Garros ed alla WC in quel caso, magari ci arrivo con le mie gambe dopotutto. Poi ci sono altri ‘elementi’ che l’hanno chiesta e che già hanno ricevuto l’ok da Roma, Madrid e quindi probabilmente lo riceveranno anche a Parigi. O entro con le mie gambe o entrano le altre, io sono stata campionessa e finalista, ma vi assicuro che non conto un cazzo perché non ho grosso potere manageriale come altre.” Parole molto significative che non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni.
Quindi, Stoccarda, Madrid e poi Roma. Un ritorno super atteso, ma non da tutti. A sottolineare ciò è la spagnola Muguruza: “Alle giocatrici questa faccenda interessa poco. Personalmente nemmeno mi ricordo di Sharapova. Sì, per i tornei il suo ritorno rappresenterà una buona notizia perché lei catalizzerà tutta l’attenzione dei media, ma ripeto, a noi giocatrici tutto questo non interessa molto.” E così, tra commenti positivi e commenti negativi, tra accettazioni e rifiuti, si appresta a tornare in campo una delle giocatrici più forti di tutti i tempi, una delle ragazze più belle ed affascinanti del circuito.
Sarà l’inizio di una seconda vita o la prosecuzione di una carriera brillante?
Questo lo scopriremo solo a partire dal 26 aprile, giorno che segnerà l’inizio di un lungo viaggio che la porterà fino a Tokyo 2020; sì, proprio così, fino a Tokyo 2020, poiché Maria ha dichiarato: “Voglio chiudere la mia carriera alle Olimpiadi 2020”.

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