Per il terzo giorno consecutivo, io e i miei baldi compagni di lavoro abbiamo chiuso la sala stampa al termine della conferenza di Caroline Garcia e, per la terza serata consecutiva, siamo poi stati sbattuti fuori dal bar antistante la Porsche Arena. D’altronde ce n’erano di aneddoti, ricordi o impressioni da condividere e una sana bionda tedesca non poteva mancare al termine di una giornata come quella di ieri, e no non sto parlando della Kerber, ma di una buona birra servita in un appropriato boccale da mezzo. Quanto discusso in quella sede rimarrà strettamente personale, ma si è parlato di tennis e tennisti, dentro e fuori dal campo.
La giornata di sabato, quella delle semifinali di singolare e doppio, si è presentata uggiosa e carica di pioggia come spesso accade a queste latitudini in questo periodo dell’anno. “La fortuna di un torneo indoor…” penso mentre vedo diverse tenniste riscaldarsi nell’ancora vuota arena. Poi però ricordo di interruzioni per pioggia anche nei tornei indoor per difetti strutturali, ma per fortuna qui siamo in Germania. Il match di apertura è stato una maratona di 2 ore e 58 minuti e, perché di maratona si è parlato, non ha potuto che uscirne vincitrice una rediviva Caroline Wozniacki, che ha piegato niente meno che Simona Halep con un punteggio di 7-5 5-7 6-2. Non mi piace ricorrere ai numeri, ma con più di 70 vincenti, scambi e game lunghissimi e giocati a tutto campo, questo match è andato ad unirsi ad una collezione di incontri tra i più belli della stagione e che hanno avuto luogo nella bellissima arena di Stoccarda: Radwanska-Errani e Kerber-Sharapova. Ci potevano essere presupposti per un bell’incontro, ma in pochi avrebbero dato chance alla danese, che nelle ultime due stagioni proprio non ha digerito la stagione sul rosso, con solo due vittorie all’attivo. Non solo, ma anche l’ultimo incontro tra le due si era risolto favorevolmente alla rumena poco più di due mesi fa a Dubai. La danese aveva però non aveva intenzione di cedere nemmeno una possibilità alla fresca numero due del mondo e ha reso chiare le sue intenzioni già nel primo gioco dell’incontro, in cui ha salvato due palle break chiudendo con un ace e tre vincenti. Si è trattata però di un’aggressione controllata, una combinazione astuta tra le sue famosissime doti difensive e nuovi elementi per il suo repertorio come lo slice di rovescio e il dritto carico in topspin. La sorpresa della Halep è stata evidente, tanto da aver faticato e non poco a trovare il giusto ritmo e la giusta tattica per volgere il primo set a suo favore. Anzi, soprattutto l’inaspettato uso di un rovescio in slice dalla presa bimane decisamente lontano dalla bellezza di quello di Steffi Graf sia in fase difensiva che offensiva ha fornito alla ex numero uno del mondo un’arma per ribaltare le sorti degli scambi.
Dopo 11 game di assoluta parità e un livello di tennis che ha tenuto tutto lo stadio con il fiato sospeso in moltissime occasioni, è stata finalmente la danese ad interrompere lo stallo trovando il primo break dell’incontro proprio per chiudere il parziale 7-5.
Una Halep che a tratti è sembrata nervosa e ancora leggermente infastidita dai problemi alla schiena che ha mascherato per tutto il torneo ha deciso di rinfrescare le proprie idee con una sosta fisiologica, tornando in campo più aggressiva e, aiutata da un piccolo passaggio a vuoto della Wozniacki, si è issata sul 3-0 con doppio break di vantaggio. La tennista di Odense però, dopo essersi vista portar via il servizio con un nastro beffardo, è tornata ad innescare le marce alte, trovando nuovamente spinta e profondità, riconquistando immediatamente uno dei due break di ritardo e, poco più tardi, riagguantando la parità sul 4-4 con forse il punto più bello del torneo, in cui la Halep ha provato per due volte a chiudere con la smorzata di dritto, salvo finire con l’essere infilata sul lungo linea.
La numero due del seeding però ha nuovamente mostrato una delle sue più grandi qualità: la forza di volontà. Capendo che la danese aveva ritrovato il feeling con la palla e che sempre più a fatica trovava lei stessa lo spazio per un vincente “in sicurezza”, la Halep ha alzato il ritmo, cercando accelerazioni rischiose ma sempre più definitive. Il livello si è alzato ulteriormente e la battaglia si è fatta lotta serrata su ogni palla, ma alla fine il rischio ha pagato per la tennista di Costanza, che ha chiuso il secondo set quando l’orologio segnava 2ore e 10.
Come nella realtà dei fatti, fermo qui il racconto del match per una parentesi personale, perché preso com’ero dal match, ho in aggiunto ricevuto una chiamata che ha mandato il cuore a mille: da lì a 5 minuti sarei stato live su radio KISS KISS per dare una flash sul torneo. Così, mentre Caroline Wozniacki trovava alcuni dei suoi migliori dritti della stagione per salvare due delicatissime palle break nel primo gioco del terzo set, io cercavo di non sfigurare mentre la mia voce veniva trasmessa in tante auto e case di tutta Italia.
Conscio di non aver fatto notare troppo dalla mia voce il fatto che al solito ero emozionato e tremolante e che ho rimesso in auge una parola come cagnara che forse non usava nessuno dai tempi di mia nonna, ho potuto rientrare in campo e godermi l’ultima ora o quasi di tennis stellare tra le due campionesse in campo.
E non ne sono rimasto deluso.
Qualcuno su twitter, chiedo venia ma non ricordo chi di preciso, ha detto: “ci avviciniamo alle tre ore di partita, la Halep sembra distrutta, mentre Wozniacki sembra aver appena iniziato il secondo gioco.” Ed era proprio così, la Halep ha chiesto aiuto alle ultime forze fisiche e mentali, ma dall’altra parte la danese non mollava un colpo e anzi ha reagito colpo su colpo, fino ad involarsi sul 5-1 con una serie di colpi spettacolari e contrattacchi mozzafiato. Con uno scatto di orgoglio la rumena ha trovato un insperato break per allungare il match, ma a poco è servito, perché troppo lanciata la danese per mollare la presa e, anzi, al termine di un lungo game, ha chiuso con una risposta di dritto inside-out con cui, esausta, la Halep è arrivata a malapena non riuscendo a contenere.
Game, set e match Wozniacki, che a fine match ha detto: “Ad un certo punto l’ho vista toccarsi la gamba come se avesse i crampi e ho pensato ‘Ora è il momento di divertirsi, questo è il momento in cui tutte le ore in palestra ad allenarsi danno i loro frutti’.”
Un match di un livello stellare, come testimoniato dalla Halep stessa, che ha detto di essere contenta per come ha giocato, perché è stata una partita fantastica e ha perso solo perché l’avversaria è stata migliore. Tantissimi complimenti anche dal mondo del web, tra cui tweet di altre tenniste a complimentarsi, e da Angelique Kerber che sarà la prossima avversaria della ex numero uno del mondo.
Le due si sono affrontate ben 10 volte con i precedenti equamente divisi tra le due, ma il grande vantaggio della tedesca sarà dato da una minor stanchezza, dovuto ad una semifinale a senso unico contro la Cenerentola di questo torneo, Madison Brengle. L’americana ha raggiunto il miglior risultato in carriera in un premier eliminando Petra Kvitova al secondo turno, nonostante il fatto che fosse qui sola, senza parenti o allenatori, appoggiandosi al torneo che le ha fornito uno sparring per i riscaldamenti. Non si è però protratta oltre la sua favola, finita di schianto contro il muro di solidità da fondo e incisività con i piedi dentro il campo che è stata la tennista di Brema per tutta questa settimana. Nel mezzo dei due match c’è stata la prima semifinale di doppio, in cui un’altra favola si è interrotta, quella di Vogt e Martic, giunte fino a questo punto dopo aver inflitto la prima sconfitta alla coppia Hingis-Mirza. Le due sono state un set avanti alle vincitrici dell’Australian Open Safarova-Mattek Sands, ma poi hanno ceduto, racimolando nemmeno un punto nel supertiebreak finale, chiuso dalla ceca con un’ace. Proprio con la coppia vincitrice, io ed un collega abbiamo organizzato una breve intervista che uscirà con il video a giorni, in cui abbiamo testato l’una sulla conoscenza dell’altra, in un’ilare momento di confusione e divertito imbarazzo tra loro….state sintonizzati, perché sarà da ridere. Per oggi è tutto da Stoccarda, ancora una volta siamo gli ultimi in sala stampa ed è ora di chiudere i battenti, domani la finale sarà uno spettacolo da non perdere.
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