di Sergio Pastena
Nadia Petrova.
Alzi la mano chi avrebbe messo questa tennista tra le favorite del Toray Pan Pacific Open di Tokyo, ricchissimo torneo femminile da 900 punti per la vincitrice. La russa, fino a qualche mese fa, sembrava sportivamente al capolinea, e nonostante qualche recente miglioramento era rientrata tra le teste di serie dell’evento giapponese solo in extremis, come “ripescata”.
Testa di serie numero 17.
Dopo Peng, Halep e Martic in tanti pensavano (e in Italia si auguravano) che il cammino della Petrova fosse destinato ad esaurirsi nei quarti contro Sara Errani. Invece niente: vittoria in rimonta e semifinale impressionante contro la Stosur, alla quale la russa ha lasciato sei games. Infine, con la Radwanska in finale, vittoria con un punteggio decisamente atipico: 6-0 1-6 6-3.
Assorbita la sorpresa, parliamo del resto: della Sharapova che suda contro la Watson e si arrende alla Stosur, della Wozniacki che non va oltre i quarti, della Azarenka costretta al walkover contro la Kerber. E anche delle altre italiane, con la Vinci che si ferma al terzo turno contro la Azarenka, la Giorgi che cede subito alla Paszek e la Schiavone che dà segnali di ripresa (non confermati, come vedremo, a Pechino) battendo la Shvedova e facendo soffrire non poco la Stosur.
Questa settimana si resta in Asia, ma in territorio cinese. Il China Open ha già visto uscire Sara Errani, ritiratasi sul 4-5 del primo set nel match contro la Giorgi: per lei si teme un infortunio e che la presenza al Master di fine anno sia a rischio. Sarebbe davvero un peccato. Anche la Vinci è uscita subito, a sorpresa contro la spagnola Dominguez Lino, così come la Schiavone contro la Li. mentre le altre big ancora devono esordire e un tabellone curioso regala un bye alla Stosur ma non ad Azarenka e Sharapova, in campo subito contro Cornet e Halep. Per Camila Giorgi, al secondo turno, il “mezzo derby” contro la Oprandi, dall’esito a dir poco incerto: staremo a vedere.
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