di Giovanni Cola
Qualcuno la dava addirittura per finita. Dicevano che la sua carriera era ormai al crepuscolo. Ad un certo punto neppure il più ottimista dei suoi sostenitori poteva immaginare un ritorno sugli scudi di questa portata. Invece Flavia Pennetta ha saputo avere la meglio dei suoi detrattori, di diversi problemi fisici e di una classifica che solo pochi mesi fa l’aveva fatta sprofondare al n.166 del ranking.
Con una forza di volontà encomiabile ha eliminato la tedesca Angelique Kerber in tre set (6-1 4-6 7-5). Uno scalpo importante che la lancia nei quarti di finale dello Slam australiano per la prima volta. Flavia a tratti è stata devastante, soprattutto nel primo set ha regalato sprazzi di grande tennis. Uno stato di forma invidiabile. Nel secondo parziale c’è stato un calo fisiologico ma la giocatrice pugliese è stata capace di non perdersi d’animo e rimontare anche un break preso in avvio di terzo set. Un gioco vario, offensivo che ha irretito un’avversaria tosta come la Kerber. Ora la Pennetta dovrà incrociare le armi con la Na Li, in un match nel quale parte leggermente indietro ma dal pronostico tutt’altro che chiuso. Intanto l’azzurra torna tra le top 20, per tutto il resto è lecito sognare.
Il più grande shock di questi Australian Open 2014 ci è invece stato regalato da una rediviva Ana Ivanovic. La serba ha infatti estromesso la favoritissima del torneo, una Serena Williams che tutti vedevano già proiettata quantomeno in finale. Ma Ana ha stupito tutti. E’ rimasta attaccata nel punteggio dopo aver ceduto il primo set e, tra la fine della seconda e l’inizio della terza partita, ha piazzato l’allungo decisivo (4-6 6-3 6-3).
Ad onor del vero bisogna sottolineare che l’americana non era al meglio della propria condizione. Continua a soffrire di qualche problema alla schiena, come ha dichiarato ai giornalisti dopo la sconfitta il suo coach Patrick Mouratoglou. In effetti è sembrata meno mobile del solito e con all’attivo troppi gratuiti soprattutto con il dritto. Anche nelle dichiarazioni post-gara la Williams non ha tuttavia voluto togliere alcun merito alla Ivanovic che nelle 4 precedenti sfide non era stata in grado di aggiudicarsi neppure un set contro Serena.
Ana è ora di nuovo competitiva, forse non ancora sugli standard del Roland Garros 2008 ma è stata brava a togliersi di dosso soprattutto qualche blocco psicologico che l’aveva fatta allontanare dai palcoscenici più prestigiosi per troppo tempo. Ha saputo soffrire e lavorare duro. Alzi la mano chi avrebbe creduto che sarebbe stata capace nuovamente di giocarsela alla pari con le più forti.
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