di Giacomo Bertolini
Si chiude con la vittoria della tedesca Andrea Petkovic la sesta edizione del Master B, per il terzo anno di scena a Sofia, in Bulgaria, dopo il battesimo a Bali. Torneo in stile diesel per l’ex top ten di Tuzla, partita malissimo nel Round Robin ma capace, anche grazie all’aiuto della matematica (è passata per differenza game eliminando la Cibulkova), di ribaltare l’inerzia iniziale, arrivando poi al meglio alle fasi conclusive della manifestazione. Risalita che la Petkovic è stata poi brava a coronare in finale dove, in una sorta di revival della settimana trascorsa, ha dovuto fronteggiare una partenza pessima per poi ristabilirsi e strutturare con pazienza la rimonta fatale. A farne le spese nell’atto conclusivo una generosissima, e pure un pizzico sfortunata Flavia Pennetta, arrivata con merito ad un passo dal 12esimo titolo in carriera dopo una fase a gironi solida e una semifinale vinta nettamente con la Suarez-Navarro in due set. Alla fine dopo un braccio di ferro spettacolare durato oltre due ore è maturato un 16 64 63 a favore dell’ex numero 9 Wta pieno di rimpianti per la brindisina, che però può comunque consolarsi con il 13esimo posto nel ranking di questa settimana e il primato ritrovato di numero 1 d’Italia. Per Andrea Petkovic invece, arrivata al terzo centro stagionale dopo Charleston e Bad Gastein, quinto titolo in carriera, ascesa in classifica sino alla posizione numero 14, ma soprattutto tanta fiducia ritrovata in vista dell’imminente finale di Federation Cup contro lo squadrone ceco.
LE ALTRE PROTAGONISTE DEL “MASTERINO”:
-CHI HA SORPRESO:
Vincitrice morale del torneo di Sofia indubbiamente la giovane spagnola Garbine Muguruza, già precedentemente evidenziata nella preview come papabile mina vagante. Domina a mani basse il Round Robin demolendo Makarova, Cornet e rimontando seccamente anche la Pennetta. Peccato davvero per il completo blackout in semifinale contro la Petkovic (ko 61 64), che le ha impedito una finale che forse meritava. Il Master B comunque conferma il suo grande potenziale spingendola a ridosso delle top 20.
-CHI HA DELUSO:
Era la tennista da battere e invece ha finito per racimolare solo otto games in due match prima del ritiro. Tra i flop più grandi del torneo si annovera senza dubbio la russa Ekaterina Makarova, che ha perso un’occasione forse irripetibile per sfondare il muro e piombare in top ten.
Pollice verso anche per la francese Alizè Cornet, dalla quale ci saremmo aspettati oggettivamente una resa più lottata. Il suo girone era apertissimo, ma la debacle all’esordio con la Pennetta l’aveva già quasi tagliata fuori dai giochi. ll successo nel secondo incontro con la Makarova le aveva ridato un pò di linfa, anche se poi a conti già fatti non è stata capace di strappare neanche un set alla Muguruza, cedendo in due parziali per 63 75. Troppo poco.
-NON PERVENUTE:
Tra le non pervenute tocca inserire, non certo per suoi demeriti, l’incolpevole Karolina Pliskova, chiamata al volo a sostituire nella fase a gironi la russa Makarova. Con 2 titoli Wta in bacheca e altre tre finali stagionali forse la ceca avrebbe meritato più visibilità a Sofia ma di fatto la sua partecipazione si è risolta in un mordi e fuggi contro la Pennetta e niente di più. La matematica aveva già fatto il suo corso decretando la totale inutilità del match ai fini delle qualificazioni e quindi per entrambe l’appeal con il match era pressoché nullo. Per la cronaca ha perso la partita con Flavia 61 63.
Discorso totalmente diverso invece per la vera delusione del torneo cadetto, l’eterna promessa inespressa Tsvetana Pironkova, per il terzo anno padrona di casa dell’evento sotto invito degli organizzatori. Per la bulgara, vincitrice quest’anno a Sydney, nuovo torneo da dimenticare con tre pesanti sconfitte in due set e una nuova wild card non onorata. Alla fine ne beneficia ugualmente il suo ranking (rientra in top 40), ma è più che significativo il fatto che in tre edizioni del “suo” torneo di Sofia sia riuscita a vincere davanti al suo pubblico solo una partita. E meno male che dal prossimo anno ci si trasferisce a Zhuhai!.
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