di Giovanni Cola
Ha tenuto alto il tricolore sul “Pietrangeli” in una giornata tutt’altro che brillante per i colori azzurri. La tenacia e la voglia di lottare di Sara Errani hanno prevalso in una sfida, contro la ceca Petra Cetkovska, anche più complicata di quanto dica il punteggio (6-4 7-6). Il servizio non è assolutamente stato un fattore decisivo in questo incontro che ha fatto registrare ben 11 break complessivi nei due parziali disputati. Sarita è stata brava ad allungare sul 4-1 nel primo set, prima di essere raggiunta sul 4-4. Solo a quel punto ha potuto nuovamente strappare la battuta alla sua avversaria. Una giocatrice solida la ceca, senza un colpo particolarmente risolutivo, ma con una tattica difficile da decifrare, oltre che molto attenta e mobile nella fase difensiva. Sarita ha chiuso la prima partita solamente al quarto set point. Il secondo set è stato poi un’altalena di emozioni, con la tennista romagnola che ha anche servito per il match sul 6-5. Per portare a casa la sfida è stato però necessario il tie break, affrontato con tanta aggressività dalla Errani. Un approccio che si è rivelato vincente e che ha le ha permesso di strappare il biglietto per i quarti di finale dove affronterà Na Li.
“Mi sono scrollata di dosso tutti i fantasmi – ha ammesso l’azzurra in conferenza stampa – lei era una sorta di bestia nera perchè non l’avevo mai battuta in carriera. Soprattutto negli scambi da fondo è una giocatrice che mi crea più di un fastidio. Sono contenta di avercela fatta. Con il mio coach all’inizio del torneo abbiamo studiato pure un nuovo movimento al servizio per renderlo più efficace. Finora i benefici sulla terra ancora non si vedono tanto, ma potrà essermi utile in particolare sul veloce. Ora sono già concentrata su Na Li, non ho mai sconfitto neanche lei…magari è la volta buona!”.
Troppo grande invece il distacco (6-4 6-1) nella qualità del gioco vista in campo oggi tra Agnieszka Radwanska e Francesca Schiavone. La Leonessa purtroppo non è riuscita a ripetere gli exploit dei giorni scorsi. E’ apparsa più contratta e con meno soluzioni a disposizione per far veramente male alla polacca. Aga, dal canto suo, ha deliziato il pubblico del Foro Italico con il suo repertorio di palle corte, accelerazioni lungolinea di rovescio e recuperi apparentemente impossibili. Meritata comunque la standing ovation per Francesca a fine gara. Non sarà certo una prestazione negativa ad incrinare il rapporto con i suoi tanti tifosi romani.
Ha dovuto fermare la sua corsa anche Flavia Pennetta che è stata messa sotto (6-2 6-3) dalla serba Jelena Jankovic giocatrice da prendere sempre con le molle perchè totalmente imprevedibile, capace di tantissimi alti e bassi. L’esperienza in ogni caso non le manca, è stata infatti vincitrice qui al Foro nel 2007 e 2008. L’equilibrio però in questa occasione non c’è praticamente mai stato. La brindisina si è fatta scappare subito la sua avversaria in apertura di entrambi i set, i suoi tentativi di rimonta poi sono stati solamente abbozzati. Prima di deporre definitivamente le armi, l’azzurra è stata protagonista anche di un battibecco con il box della serba per qualche incitamento troppo rumoroso durante gli scambi. La situazione comunque si è stemperata in pochi istanti. La Jankovic si candida così al ruolo di outsider di lusso nel tabellone femminile.
La vendetta di Ana Ivanovic contro Maria Sharapova è infine stata servita sul Centrale (6-1 6-4). L’ultimo incontro tra le due era stato nella recente finale di Stoccarda in cui la siberiana aveva trionfato in rimonta. La serba invece oggi si è rivelata praticamente perfetta. Penetrante da fondocampo ed un’autentica roccia dal punto di vista mentale. Questa volta non c’è stato alcun calo di concentrazione.
“Non ero al top della mia condizione – ha confessato una sconsolata Masha ai giornalisti – ma non voglio usare Madrid come scusa per non essere stata al meglio oggi. Ana ha meritato di vincere, ha dimostrato di essere tornata quella di un tempo sul rosso. Sono già proiettata al Roland Garros. Dopo un paio di giorni di relax, intensificherò la mia preparazione per lo Slam parigino”.
“Ho imparato molto dalla batosta di Stoccarda – ha specificato la Ivanovic – avevo preparato in maniera quasi maniacale la parte tattica col mio coach. Sono stata brava a toglierle il tempo e a fare un passo in avanti in campo quando serviva. Sono una giocatrice molto emozionale, quindi ho dovuto contenere la pressione che saliva dentro di me durante il match. E’ una grande soddisfazione vedere che il lavoro duro sta finalmente dando i suoi frutti. Mi hanno detto che non battevo Maria da 7 anni. Sapevo che per riuscirci dovevo metterle addosso molta pressione e per fortuna oggi è andato tutto per il verso giusto”.
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