Poteva sembrare un match facile sulla carta quello per la romagnola, perché Zarina Diyas non è giocatrice da terra apparentemente, ma dopo la lunga battaglia di ieri con Agnieszka Radwanska, questo match poteva nascondere più di un’insidia.
La kazaka aveva dimostrato già nel match di ieri di trovarsi a proprio agio sul rosso, adattando il suo solido gioco di controllata aggressione per smantellare la potenza da fondo della Lisicki. Era ovvio che oggi sarebbe stata un’altra partita e già nel riscaldamento aveva mostrato l’intenzione di tenere in mano il pallino del gioco, partendo dal servizio e dalla risposta, evitando di rimanere invischiata nella tela di ragno che sa tessere la minuziosa tennista di Bologna.
Il primo set è stato di livello assoluto, con entrambe pronte a dimostrare il meglio del proprio tennis da terra rossa: la Errani con il solito topspin di dritto e i cambi di ritmo con il rovescio piatto o in slice, la Diyas agguerrita e determinata a non perdere campo e ribattere su ogni colpo, senza temere l’uso della smorzata.
E proprio la smorzata è stata il colpo protagonista di questo incontro. Come raramente si vede nel tennis sempre più potente portato avanti dalle più giovani, le due si sono scambiate il “favore” di sorprendere l’altra con palle corte inaspettate e accuratamente eseguite. Senza esagerare, saranno state almeno una ventina a fine match quelle vincenti e altrettante quelle che hanno spostato l’equilibrio dello scambio.
La romagnola è partita prendendo un break di vantaggio, ma nel sesto gioco ha dovuto cedere il vantaggio al termine di uno scambio infinito dove entrambe hanno quasi decapitato i giudici di linea per rispondere ai topspin dell’altra, a cui proprio una palla corta della kazaka ha messo fine, aiutata dal nastro su cui, per un istante lungo quasi quanto tutto lo scambio, la pallina ha danzato prima di cadere nella metà azzurra. La Errani ha reagito con rabbia e, dopo aver esternato tutto il suo malumore per la sfortuna su quel colpo, si è resa artefice del proprio destino ed ha conquistato con prepotenza i sette giochi successivi portandosi 6-3 4-0.
Non deve però ingannare questo allungo, perché ciascuno di questi game e di questi punti è stato una dura lotta, un test di determinazione e volontà, perché la Diyas si è messa a fare quello in cui eccelle: combattere. Su ogni punto, ogni palla, entrambe hanno cercato di far giocare sempre un colpo in più all’avversaria, trasformando ancora di più l’incontro in un braccio di ferro mentale, da cui l’azzurra è uscita indiscussa vincitrice. Dopo il 4-0 la kazaka ha infatti ceduto mentalmente, cominciando a lamentarsi con il proprio angolo e con sé stessa e a nulla è servito il game racimolato al servizio, la fine era inevitabile ed era marcata Sara Errani.
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