di Giovanni Cola
Onestamente non ci sentiamo di rimproverare nulla a Camila Giorgi. Perchè è vero che è uscita sconfitta (7-6 5-7 7-5) dall’autentica maratona contro Alizèe Cornet nella finale di Katowice, ma i suoi progressi sono tangibili e costanti, si possono notare settimana dopo settimana. La sua esplosione definitiva è molto vicina, non è escluso che la 22enne marchigiana possa regalarci qualche sorpresissima prima dell’estate.
L’atto conclusivo del torneo polacco si è rivelato poco raccomandabile per i deboli di cuore. E’ infatti durato oltre tre ore e dieci minuti di gioco, contrassegnate da innumerevoli capovolgimenti di fronte. Ne hanno beneficiato l’agonismo e lo spettacolo, con qualche sprazzo di buon tennis. Il pallino è quasi sempre rimasto nelle mani dell’azzurra che ha pure sprecato un match point sul 5-4 in suo favore nel terzo parziale, quando a servire era però la transalpina.
In quel frangente Camila ha sparato lunga una risposta assolutamente alla sua portata su una seconda di servizio molto flebile della Cornet. La francese ha così, da lì in avanti, ripreso ad incitarsi con più forza e la partita è girata in pochi istanti. La resistenza della marchigiana, che ha tentato anche di abbreviare gli scambi nel momento chiave con alcune sortite a rete, non ha dato i frutti sperati. Forse anche per una scarsa lucidità dovuta alla stanchezza di una settimana disputata veramente ad altissimi livelli.
Tuttavia i passi avanti della nostra portacolori, rispetto alla sfida contro la stessa avversaria nel secondo turno degli Australian Open, sono stati più che lampanti. La Giorgi ha commesso un numero inferiore di doppi falli ed ha infierito soprattutto con il dritto. Quando lascia andare il braccio, la forza con cui colpisce la palla è veramente impressionante.
Sarebbe in ogni caso ingeneroso non dare i meriti dovuti alla stessa Cornet che è maturata molto negli ultimi mesi in special modo dal punto di vista psicologico, è atleticamente in condizioni ottimali e si candida per essere una mina vagante in ogni tabellone durante la stagione sulla terra rossa. Per lei questo a Katowice è stato il quarto titolo in carriera, da domani sarà n.21 della classifica Wta. Camila invece toccherà il suo best ranking attestandosi al n.54.
Primo trionfo in carriera a Bogotà per un altro astro nascente del circuito femminile. Caroline Garcia si è infatti imposta in finale contro pronostico sulla veterana serba Jelena Jankovic (6-3 6-4). Il pedigree è assolutamente di razza e il futuro pare essere molto roseo davanti a lei. Il talento c’è tutto. Non a caso Murray, l’aveva pronosticata, in tempi non sospetti, come potenziale prossima n.1 del mondo. Il percorso è ancora lungo e accidentato, ma i requisiti, almeno per provarci, sembrano esserci senza dubbio alcuno. Su Twitter dopo il successo girava questo commento “The only Caroline that matters”. L’unica Caroline che conta. Ogni riferimento alla Wozniacki è puramente casuale…
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