Quando la sveglia suona dopo averti fatto dormire per poco più di 8 ore, la sensazione è certamente ben diversa da quella che provi quando sei su una scomoda cuccetta, assonnato ed alla ricerca di cinque minuti consecutivi di sonno. Il dolce risveglio, subito allietato da una dose tripla di caffè a testa e da una colazione abbondante (abbiamo già capito che sarà meglio lanciarsi in qualche attività fisica, prima di tornare da Linz con cinque chili sullo stomaco), torniamo coi piedi per terra appena apriamo il livescore di Tianjin. Io e Giulio Gasparin siamo tifosi di Flavia Pennetta da sempre, ed un triste 3-6 5-7 contro la Kichenok in un match decisivo per Singapore non ci dà grandi sorrisi. Amen, ci accontentiamo degli Us Open vinti (robetta da nulla vero?).
Riordinato le idee e pronti a metterci al lavoro, ci spostiamo alla Tips Arena, dove alle 11 ci aspetta una conferenza stampa di Caroline Wozniacki, seconda testa di serie del torneo austriaco. È felice di essere qui, il campo le piace, è cosciente che la superficie più lenta del previsto la aiuterà e resta positiva sul suo futuro, conscia di valere molto di più di quanto sia riuscita a mostrare ultimamente. C’è tempo anche per una battuta ad una domanda un po’ cattivella di un reporter austriaco, che le riporta alla mente il suo essere ex numero 1 al mondo ma ancora senza titoli Slam: “oh, non ne avevo mai sentito parlare!” esclama sorridendo e scatenando risate in tutta la press room (meno risate si è fatto il suddetto reporter, poi preso in disparte da Sandra Reichel, direttrice del torneo, e, per interderci, cazziato…).
Dopo Caroline arriva anche la torta. Il mega dolce del players’ party che vi abbiamo raccontato (grigio pure quello, è una congiura) non è stato divorato in toto dagli ospiti della cena e quel che è rimasto è finito in sala stampa. Noi non ci lamentiamo. È ora tempo finalmente di tennis anche giocato ed è Camila Giorgi ad aprire le danze sul campo centrale. Del suo match contro Julia Goerges vi abbiamo già parlato in questo pezzo, quindi non ci dilunghiamo oltre, sebbene vi ricordiamo che è in uscita una bella ed articolata intervista a cura mia e di Giulio Gasparin a Camila e suo padre Sergio.
Mentre il pubblico diventa sempre più numeroso e Johanna Konta (da lucky loser in sostituzione della Schmiedlova) e Stafanie Voegele vincevano rispettivamente i propri primi turni (non ce ne vogliano se non ve ne diamo cronaca, ma la Konta ha sfruttato un Beck in giornata decisamente no, mentre la Voegele non ha avuto troppi problemi a disfarsi della Paszek, troppo altalenante nel rendimento all’interno del match), è arrivata anche la prima caduta eccellente. Si tratta di Lucie Safarova, testa di serie numero 1 ed al ritorno alle competizioni dopo i problemi di salute a causa di un’infezione batterica patiti a cavallo della swing asiatica, che ha ceduto in due set alla giovane rumena Andreea Mitu, bravissima a sfruttare le lacune soprattutto fisiche della ceca. È apparsa pesante e goffa, poco brillante nello scatto, e così facendo ha aperto la strada a tante accelerazioni di buona fattura della ventiquattrenne di Bucarest. Match comunque di buona qualità, al quale il pubblico ha risposto con buon tifo e tanti applausi.
In conferenza stampa, la Safarova era visibilmente di morale grigio, restando coerenti col noto colore dei campi. “Non è facile tornare in campo dopo sei settimane in cui non ho potuto giocare. Agli Us Open ho patito un infortunio ai muscoli addominali e dopo è arrivata questa infezione batterica che mi ha anche mandato all’ospedale per settimane.” Ha poi proseguito dicendo: “Ora andrò a giocare a Mosca e poi c’è Sinpagore. Spero di qualificarmi anche in singolare, ma mal che vada c’è il doppio con Bethanie Mattek Sands, con la quale ho avuto un’ottima annata. Poi c’è anche la finale di Fed Cup. È stato difficile essere bloccati da quest’infezione, ma ci sono ancora importanti obiettivi da raggiungere quest’anno.” Un sorriso non le è comunque mancato: “Spero di tornare a Linz l’anno prossimo, sempre se mi volete ancora!”
Ho dovuto poi, per forza di cose, rinviare un po’ la sbobinatura della lunga intervista ai Giorgi, visto che in campo, dopo un perentorio 0-6 a sfavore, la giovanissima ed al secondo match in carriera a livello WTA Barbara Haas, WC austriaca, ha cominciato a combattere ad armi pari contro l’esperta e decisamente più titolata Barbora Strycova. In un saliscendi di punteggio, emozioni e pubblico esultante, la piccola Haas ha ribaltato le sorti del match, recuperando da 3-5 sotto nel secondo set e da 3-5 nel tiebreak, trascinando la ceca, sempre più agitata ed arrabbiata, al set decisivo. Subito nuovo allungo della Strycova, che è salita facilmente 4-0 e, poi faticando un po’ di più, ha segnato il 5-1. Ma il match era lontano dalla sua fine: l’austriaca ha controbrekkato una volta la ceca e ha tenuto, non senza soffrire, due volte il servizio portandosi sul 4-5, quando poi la ceca è riuscita a tenere il servizio a 30 e segnare la fine del match. 6-0 6-7 6-4 a sfavore, ma tanti tanti applausi per la giocatrice di casa.
Post match così dichiara: “Il centrale è stato fantastico, il pubblico anche. All’inizio ero un po’ nervosa ma è stato molto bello.” Alle domande di Giulio poi prosegue dicendo: “Un’esperienza bellissima quella che ho vissuto, grazie ancora a Sandra Reichel per la WC, che mi ha permesso di giocare con una top30 e di valutare quanto sono lontana o vicina a quel livello. Devo sicuramente credere di più in me stessa, giocare come so fin dall’inizio. Ovviamente c’è ancora molto da migliorare, come il mio rovescio!”
Gli ultimi due match di giornata hanno fatto poi fatto in modo di tenerci a digiuno fino ad improponibili orari e di farci saltare alcuni piani (speriamo di no) relativi ad una bella idea che avevamo pensato per un lavoro con Andrea Petkovic. Johanna Larsson ha infatti ribaltato gli iniziali pronostici ed il risultato del primo set, recuperando nel punteggio anche nel parziale decisivo da 2-4 prima di chiudere 3-6 6-4 6-4 e superare la tedesca, sesta testa di serie e seconda seeded player di giornata a salutare il torneo (speriamo che domani si presenti per qualche motivo al palazzetto e si faccia intervistare…). Ed anche Klara Koukalova, ottimamente qualificata, dice addio ai sogni di gloria: al terzo set è crollata sotto i colpi di Denisa Allertova, che in tre set l’ha superata 6-2 4-6 6-1. Sono le 23:08, siamo ancora in sala stampa, vediamo tutt’altro che la luce (e fuori i gradi tendono pericolosamente verso lo zero…).
E ormai è tradizione! Non perdetevi qui sotto il podcast riassuntivo di giornata, a cura di Giulio Gasparin.
Inoltre, potete godervi ulteriori informazioni su quello che è successo oggi a questo link, dove trovate il podcast in lingua inglese.
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