Di Michele Galoppini (@MikGaloppini) e Giulio Gasparin (@GiulioGasparin)
La giornata che porta alla conclusione dei primi turni al WTA di Bucarest e che vede già due secondi turni pronti a scendere in campo comincia per noi in termini non tennistici. Dopo le abbondanti mangiate dei giorni scorsi, decidiamo di lanciarci in un ottimo allenamento mattutino, di corsa nel parco sotto il nostro appartamento. È Giulio Gasparin colui che dà gli ordini e mi guida, tra corse lente, scatti ed andature, verso una forma fisica migliore ed un paio di quadricipiti un po’ doloranti. Post corsa, c’è la camminata e raggiungiamo il circolo di tennis col nostro pass bene in vista, per evitare nuovamente di essere bloccati all’ingresso. E subito, ci dedichiamo a Simona Halep, intenta a divertire numerosi piccoli tifosi accorsi per qualche scambio sul campo centrale con la loro beniamina. Mentre mi occupo di qualche tweet e di recuperare qualche notizia tennistica qua e là per il mondo, cedo la parola al collega Giulio.
Mentre sul centrale Sara Errani lottava duramente contro la ex numero 11 del mondo Shahar Peer, match di cui potete leggere a questo link i dettagli e le impressioni dell’azzurra grazie alla penna di Michele Galoppini, sul secondo campo c’era grande curiosità nel vedere all’opera la giovane e talentuosa Daria Kasatkina, opposta alla ben più esperta tedesca Julia Goerges. La diciottenne russa proveniente dal torneo di qualificazione ha messo subito in mostra un atteggiamento determinato, ma soprattutto un gioco pronto per il circuito maggiore, supportato da un’ottima base atletica e un dritto di altissima qualità, potente e micidiale soprattutto dal centro del campo ad uscire. Ne è rimasta sorpresa la tedesca che ha perso il servizio in apertura di incontro, senza riuscire a ristabilire la parità fino al 5-4 in favore della russa. In quel frangente è tremato il braccio della appena maggiorenne, che ha subito il primo break dell’incontro e quindi di lì a poco ha dovuto servire per restare nel parziale. È stata brava la ragazzina a reagire e trovare la via per il tiebreak, ma una volta lì la maggiore esperienza della tedesca ha avuto la meglio, soprattutto grazie al celebre dritto anomalo.
Il secondo parziale si è aperto sulla falsariga del finale del primo, con la Kasatkina costretta spesso alla difesa dalle sferzate da fondo della Goerges, che per prima ha trovato il break, l’unico del parziale. Portatasi avanti questo vantaggio fino alla fine, la tedesca ha faticato nel game decisivo, in cui ha dovuto salvare una palla break ottenuta dalla giovane russa grazie ad uno splendido passante lungolinea di rovescio. Salvata però la palla del 5-5, la numero 4 del seeding ha chiuso con un potente dritto al volo che le è valso l’accesso al secondo turno. Finisce quindi la prima esperienza in un tabellone principale della WTA in cui è entrata senza un wild card per la Kasatkina, di cui però sentiremo presto riparlare.
E mentre Roberta Vinci si prendeva una gustosa rivincita contro Timea Babos, schiacciandola a suo di dritti potenti e precisi e rovesci bassi e tagliati (potrete leggere qui la cronaca di questo match e qualche dichiarazione post partita, a cura di Giulio Gasparin), Polona Hercog continuava la sua marcia nel torneo rumeno, vincendo e lasciando le briciole alla giovane Patricia Maria Tig, alla quale non è bastato il grande supporto del folto pubblico accorso a riempire gli spalti del campo2. Nonostante qualche problemino alla schiena che sembra comunque non aver dato troppe noie alla slovena, la Hercog ha imposto fin da subito il suo gioco, al quale la rumena non si è mai adattata. Troppa potenza da gestire da fondo campo e troppe ottime variazioni da interpretare sono state messe in campo dalla slovena, e la Tig non è ancora sembrata pronta a questo livello di gioco. Numerose e davvero pregevoli sono state anche le palle corte della Hercog, che raramente sono state anche solo toccate dalla Tig in corsa verso la rete. Che la Tig tenesse e tanto a questo match lo si è visto in più di un’occasione, anche quando sul 5-2 in favore della slovena, per disperazione, ha scagliato contro i teloni una pallina, per fortuna solo sfiorando un povero giudice di linea, spaventatissimo dal rumore e dalla palla passatogli a pochi centimetri dalla faccia. Probabilmente, visto il punteggio, la Tig ha solo ricevuto un’occhiataccia eloquente ed un rimprovero deciso da parte del giudice di sedia, che di lì a poco ha potuto esclamare il consueto ‘game, set and match, Hercog’.
Ed in pochi istanti il pubblico si è tutto riversato sul campo centrale, dove Sorana Cirstea stava già dominando senza indugi la bulgara Sesil Karatantcheva. In una splendida cornice di pubblico, sotto la luce di un imminente tramonto, la rumena ha preso a pallate la bulgara, lasciandole le briciole. Numerosi e precisissimi sono stati i colpi potenti in lungolinea con entrambi i fondamentali, ed ottime sono state le difese e le rare ma ben calibrate discese a rete. Per la gioia dell’acclamante e rumoroso pubblico, la Cirstea ha chiuso 6-2 6-2, prima di una lunga sessione di autografi sulla tipica pallina gigante, in mano a tantissimi piccoli tifosi, e di una breve intervista in campo, durante la quale si è anche lasciata andare a qualche lacrima di commozione, probabilmente visto il difficile periodo appena superato per i problemi fisici e visto che questo è il primo match WTA vinto da Tianjin, nel finale della scorsa stagione.
E le vittorie rumene non sono terminate con quella della Cirstea. Nonostante un inizio molto traballante ed anche una vistosa fasciatura al ginocchio destro, Alexandra Dulgheru ha superato quello che si è rivelato un probante test chiamato Shuai Zhang. Dopo il primo set vinto dalla cinese, la Dulgheru è riuscita a conquistare il secondo parziale, dopo una serie infinita di occasioni sprecate da entrambe le giocatrici (qualcuno doveva pur vincerlo il set dopotutto). Il livello di gioco è comunque abbastanza alto, e questo fatto si conferma nel set decisivo: cinque break consecutivi portano avanti la Zhang sul 3-2, che finalmente riesce a tenere un servizio e scappare sul 4-2, quando arriva una violenta reazione della Dulgheru, supportata, come in tutto il match, da un ottimo rovescio e buone difese. Quattro giochi consecutivi consegnano il match alla rumena con il risultato di 3-6 6-4 6-4. La Zhang non ha però certo preso bene la sconfitta: mentre la Dulgheru era ancora impegnata con l’intervista post match di rito, sul campo, la Zhang era già, con umore nero, nella macchina dell’organizzazione, in trepidante e scocciata attesa di essere portata in hotel.
Noi non abbiamo certo la stessa fretta di Shuai Zhang, ma stanchi ed affamati (e finalmente non più congelati a cause dell’aria condizionata a palla sparata nel Media Centre) terminiamo il nostro diario e ci involiamo verso casa. A domani!
PS: qui sotto trovate il Podcast delle interviste post match di Sara Errani e Roberta Vinci
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