di Alessandro Nizegorodcew
Camila Giorgi ha sfiorato il primo titolo Wta in carriera in quel di Linz, sconfitta con match point a favore dalla forte ceca Karolina Pliskova. L’azzurra ha palesato una evidente crescita nei dettagli su cui da tempo sta lavorando, ma le migliorie da apportare, per un ulteriore salto di qualità, sono ancora numerose.
Cosa Va.
Il servizio. A Linz Camila è stata praticamente perfetta con il servizio a disposizione, grazie a un lancio di palla finalmente convincente. I problemi alla battuta della Giorgi nascono dal lancio, che negli ultimi 6 mesi è di gran lunga migliorato. Certamente il fatto di giocare indoor, senza sole e vento, ha dato una grossa mano. Bene la prima, con cui ha tenuto percentuali di realizzazione molto elevate, ma anche la seconda, che rimane tre le migliori del circuito in termini di velocità.
Il diritto. La rotazione in top spin sta divenendo sempre più sicura. Alcune giocatrici hanno impiegato anni per mettere a punto un diritto solido e sicuro (Pennetta docet), mentre Camila, a 23 anni ancora da compiere, pare aver compiuto il definitivo salto di qualità (già palesato negli ultimi mesi). Il diritto in top spin non è assolutamente una novità nel gioco della Giorgi, bensì va sottolineata la sempre maggior solidità di questo colpo.
Il rovescio. Come si dice in gergo… “se lo porta da casa”. Nel match contro la Knapp si è visto anche un recupero con il back, anche se i lavori in corso da questo punto di vista sembrano ancora agli albori.
La verticalizzazione del gioco. La ricerca della rete è una delle novità più importanti della Giorgi versione 2014. Sin da aprile, grazie al bel lavoro svolto da Sergio Giorgi, si è notata una maggiore predisposizione alla verticalizzazione del gioco. Da 2/3 discese a rete a partita, si è passati a 18/20, a prescindere dalla superficie (ma, certo, il cemento indoor aiuta). Camila è sempre stat discretamente brava a giocare la volée ma è la posizione a rete che, seppur migliorata, non è ancora perfetta.
La tattica. Camila non cerca più il vincente diretto al primo colpo, a meno che non sia nella condizione perfetta per tirarlo. Con il diritto manovra maggiormente, sempre in spinta, grazie al top spin. Non cambia immediatamente uscendo dallo scambio con il lungolinea, consapevole del fatto che, nella maggior parte dei casi, le basta insistere sulla diagonale (meglio di rovescio, ma anche di diritto) per ottenere il punto.
Cosa Non Va.
La posizione a rete. Se è vero che Camila ha migliorato sensibilmente la protezione della rete, è pur vero che che sono giunti alcuni errori banali tra volé e (soprattutto smash). Sul 6-5 al terzo set contro la Pliskova, 15-30, la Giorgi non ha coperto particolarmente bene la rete, rimanendo un passo indietro e non riuscendo dunque a chiudere la volé di diritto con la ceca ferma fuori dal campo. Sul match point Pliskova un rovescio al volo ha consegnato il trofeo nelle mani della brava ceca, l’Ivo Karlovic del tennis femminile.
I vuoti mentali. In finale la Giorgi si è ritrovata sotto nel punteggio 0-4 nel secondo set e 1-5 nel terzo. I passaggi a vuoto sono una costante (invariabile) nel tennis, ma un conto è andare sotto di un break dopo aver vinto un parziale, un altro regalare 4 giochi consecutivi (quasi) senza prendere il campo. Camila dovrà capire che, giocando contro tenniste tra le top-30, cali del genere non sono accettabili se si vuole chiudere il match in proprio favore. In quei casi bisogna fermarsi a riflettere, capire di dover cambiare qualcosa, prendersi il proprio tempo e ripartite. In alcuni casi invece (come le fasi salienti dei match) sembra pensare troppo, bloccando in parte il proprio tennis istintivo. Deve trovare un equilibrio mentale per il quale, però, c’è bisogno di assimilare i cambiamenti tecnico-tattici.
Il Coach.
Importante precisazione. Sin dal torneo di Madrid Sergio Giorgi è affiancato dal tecnico federale Daniele Silvestre, che come sparring partner è stato positivo per l’azzurra. Il coach di Camila però rimane ovviamente Sergio Giorgi e questo è importantissimo da sottolineare.
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