Una lunga battaglia nelle tenebre provando ad evadere da quel vuoto dentro generato dalla depressione. Il sorriso di Paula Badosa risplende oggi più luminoso che mai. Eppure non troppo tempo fa quegli occhi raccontavano altro; raccontavano di una ragazza in preda alla paura di non farcela, di una ragazza afflitta e tormentata dall’angoscia. “La grande sfida del tennis è proprio mentale. Giochi continuamente con la tua testa e se non sei a posto anche se il fisico lavora, prestissimo sei travolta da pressione, ansia e depressione. Il tennis è uno sport molto duro perché devi passare attraverso tante cose”.
“La vita non è in rima” canta Ligabue. Ed effettivamente è così. Correva l’anno 2015, la spagnola era sulle copertine di gran parte delle riviste specializzate e sulla bocca di molti addetti ai lavori. Talento e bellezza, un binomio vincente per sfondare nel mondo del tennis. A parole è tutto facile, ma la vita non è mai in discesa per nessuno.
Gli incidenti di percorso ti mettono alla prova per capire chi sei veramente e quanto sei disposto a lottare per esaudire i tuoi sogni. È una sorta di selezione naturale: se sei forte passi avanti al prossimo step, se sei più debole mentalmente rischi di impantanarti lungo il viale di un tragitto chiamato vita. Ti ritrovi inevitabilmente dinanzi a un bivio: fermarsi e cambiar rotta o insistere provando a capire come proseguire?
Fra deviazioni, incroci vari e bruschi stop, la spagnola si è risollevata scacciando i fantasmi della depressione. È uscita dalle sabbie mobili ed è ripartita senza dimenticare mai il passato e cosa ha dovuto sopportare per sottrarsi da quel mostro. Badosa è riuscita a vincere la partita più importante e ci ha ribadito per l’ennesima volta che non importa alla fine quanto sia stato il tempo impiegato né quale sia stato il percorso intrapreso per arrivare all’obiettivo. Oggi Paula è una donna realizzata nella vita. È serena, orgogliosa e fiera di se stessa. Esiste successo più grande della felicità?
Leggi anche:
- None Found