Per agguantare l’accesso alla seconda fase del Campionato serviva un vero e proprio miracolo, che il team di Serie C del Tennis Forza e Costanza non ha trovato. La trasferta sui campi dell’Harbour Club di Milano era la più insidiosa dell’intera stagione, e di certo non la migliore da conservare per l’ultima giornata, con i posti per il tabellone regionale ancora da assegnare. Il sogno di firmare l’impresa c’era, ma ha iniziato a vacillare quando la formazione avversaria ha inserito in distinta due giocatori del calibro di Francesco Vilardo (numero 658 del mondo) ed Emanuele Molina, professionista fino a tre anni fa, ed è ufficialmente sfumato dopo il 4-0 dei singolari a favore dei padroni di casa, bravi a sfruttare una superficie veloce poco amata dai bresciani. Il team capitanato da Marco Guerini ha comunque dato tutto, con Bettinelli che ha addirittura avuto un set-point contro Vilardo nel secondo set (prima di arrendersi 6-2 7-5), e Mevolli che ha fatto sudare Molina, ma la vittoria era fuori portata in entrambi i casi. Le sconfitte di Lazzari contro Vismara e di Pasini contro Serena hanno completato il programma dei singolari, prima che la coppia Guerini/Bezzi riuscisse a strappare almeno il punto della bandiera, vincendo uno dei due doppi. Col senno di poi, il team bresciano mastica amaro per aver pagato a un prezzo fin troppo caro il solo punto raccolto nelle prime due giornate, contro il Tc Lainate e la Polisportiva Curno. Poi è arrivata una bella reazione con due successi di fila, contro Tc Bagnatica e Pro Patria, ma la partenza incerta ha complicato terribilmente la rincorsa alla seconda fase. L’avevano agguantata nelle ultime due stagioni, mentre stavolta non ce l’hanno fatta.
“Ci abbiamo provato fino alla fine – ha detto il capitano Guerini – ma diciamo che il nostro è stato un campionato un po’ sfortunato sin dall’inizio. Abbiamo trovato nel girone numerose squadre competitive, con ambizioni di passaggio alla seconda fase, e le tre avversarie più forti siamo stati costretti ad affrontarle a casa loro, giocando due sfide su tre su superfici veloci. Con un pizzico di fortuna in più in qualche incontro, magari oggi la situazione sarebbe diversa”. Tuttavia, nonostante il rammarico finale, quello dei bresciani è stato comunque un campionato positivo, con tre risultati utili in cinque incontri e la scelta di schierare sempre almeno un giovane del vivaio, per fargli fare esperienza. “È stata una linea – dice ancora il capitano – portata avanti sin dall’inizio, e che proveremo a intensificare il prossimo anno. Ci piacerebbe riuscire, nel giro di qualche stagione, ad avere una squadra competitiva composta interamente da giovani atleti cresciuti nel nostro vivaio”. Un obiettivo nobile che va a braccetto con una delle mission di ogni club che si rispetti: dedicare ai giovani la massima attenzione.
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