Non potevano esserci giorni migliori per fare un tuffo nel passato. Nel week-end delle finali di Wimbledon, per eccellenza il torneo delle tradizioni, anche il Tennis Rozzano ha voluto riavvolgere il nastro fino al tennis degli abiti bianchi e delle racchette di legno, con l’11a edizione del torneo vintage “C’era una volta”. Una piacevole conferma con una bella novità, ovvero l’organizzazione di un torneo di solo doppio, per togliere alla manifestazione un po’ di sano agonismo e renderla più avvincente che mai. Un obiettivo centrato in pieno con una giornata di divertimento, spettacolo e ovviamente tantissimi match. Circa una cinquantina i giocatori coinvolti, per un tabellone a 32 coppie (con possibilità di rientrare in gara con un partner diverso per alcuni degli sconfitti all’esordio) variegate al 100%: alcune solo maschili, altre solo femminili, altre ancora miste, proprio come quella che alla fine ha conquistato il successo, composta da Arianna Magagnoli e Luigi “Gino” Colombo, capaci di mettere tutti in fila nella formula dei due tie-break su tre. Per tutti, ovviamente, una regola ben precisa: abiti rigorosamente bianchi e racchette “vintage”, a rendere l’evento ancor più interessante grazie alla gara nella gara a chi fosse riuscito a sfoggiare il capo o il telaio più prezioso, come il collezionista Elio Bergamaschi, uno dei sempre presenti, con i suoi pezzi d’epoca molto pregiati. “Il torneo è stato un vero successo – ha detto la responsabile Amanda Gesualdi -, con tanto pubblico e una partecipazione molto sentita anche da parte degli agonisti. È difficile coinvolgerli in manifestazioni amatoriali, invece ne sono accorsi tanti ed è stato bello vederli alle prese con un tennis completamente diverso e un po’ di inevitabile tensione. Anche l’idea di aprire solo al doppio si è rivelata azzeccata: abbiamo raddoppiato le persone in campo, per un effetto ottico molto piacevole”.
Tante le coppie di spessore in gara, fra le quali degli ex campioni del torneo, come Sara Marcionni e Amedeo Fabroni o Elena Rutigliano e Francesco Antonicelli, e tanti altri doppi di livello, come Capelli/Carugo, Burchielli/Bucciaglia, Mariuzzo/Povia e Longo/Serelini. Alla fine, come accennato, il titolo se lo sono presi gli ‘strateghi’ Magagnoli e Colombo, bravi più degli altri ad adattarsi a un tennis più tecnico e meno fisico, più ragionato e meno istintivo, in grado di cambiare gli equilibri. Lo testimonia la tripla eliminazione all’esordio di Jacopo Mora, il più forte in gara, battuto con tre compagni diversi. In finale Magagnoli/Colombo l’hanno spuntata su un’altra coppia mista, composta dalla giovane Margherita Colombo (figlia di Luigi, suo avversario) e da Giuseppe Carrieri. A Martina Fabroni il premio “fair play” assegnato dai giocatori, a Elena Rutigliano una menzione come giocatrice che ha espresso il tennis più adatto ai telai di legno. Successo anche per lo stage di fotografia vintage tenuto da Alessandro Tintori con l’aiuto di Amedeo Fabroni. E il 10 e l’11 settembre a Rozzano si replica col “Memorial Luigi Pastori”, l’evento padre di tutte le successive competizioni vintage.
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