Luca Vilone, Tecnico Nazionale F.I.T., è nato a Napoli e si è trasferito in Lombardia per fondare Tennis & Sports Open, un gruppo di professionisti dotati di una forte motivazione oltre che di un’ innata passione per lo sport. Tutto ciò gli ha permesso di riportare il Tennis Club Brianzolo Sovicese agli antichi splendori. Costante dedizione, volontariato ed entusiasmo sono le qualità delle persone che partecipano attivamente alla gestione del Club e che permettono di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi e stimolanti. Il movimento tennistico in forte ascesa, in particolare tra i giovani appassionati, ha inoltre garantito di porre solide basi sulle quali poggiare i successi del futuro.
Come mai la scelta di diventare Tecnico Nazionale di 4° livello Europeo, di frequentare ben due anni di corso facendo la spola tra Roma, Palermo, Tirrenia e Padova?
“Perché la voglia di mettersi in gioco per chi fa il maestro di tennis, allenando grandi e piccini, è sempre forte. Io mi sento un agonista non solo come giocatore, ma anche nella vita e sono soddisfatto del risultato anche se è stato un percorso molto lungo ed impegnativo”.
Come sei riuscito a conciliare il corso con la tua attività di maestro presso il Circolo Tennis di Sovico, dove gestisci la scuola tennis federale?
“Non è stato per nulla semplice, perché sia la scuola tennis che il corso richiedeva la mia presenza; per fortuna il corso è stato svolto prevalentemente nel week end e quindi sono riuscito a gestire il tutto, correndo di continuo”.
Cosa ti ha dato un corso così articolato e completo, massimo livello per la Federazione di cui fai parte?
“La Federazione ci ha messo a disposizione moltissimi strumenti e figure di alto rilievo, dai professori, tra cui il Prof. Francesco Giorgino, giornalista del TG1 ed il Prof. Antonio Daino, a coach di primo piano come Riccardo Piatti, Emilio Sancez e Craig O’Shannessy, oltre a giocatori del circuito ATP e WTA come Roberta Vinci, Sara Errani e Paolo Lorenzi. Ho visto l’eccellenza in ogni settore, tutti hanno dato il massimo per una esperienza che porterò per sempre con me, con un entusiasmo e un amore verso il tennis che trasmetterò ai miei allievi e ai miei figli”.
In cosa ti sei specializzato, nel coaching o nel management, entrambi previsti dalla Federazioni come corsi possibili?
“In realtà ho deciso di specializzarmi in entrambi, scelta che rifarei altre 100 volte, perché sia il coaching che il management sono le due facce della stessa medaglia: completano a 360° la figura del maestro. Oggi, come noto, non ci si può più improvvisare. La professionalità e la competenza devono essere al primo posto. Sempre”.
Il tuo futuro cosa ti riserva?
“Mi aspetto una proposta dalla FIT in qualità di fiduciario. Certamente non lascerò il mio Circolo”.