Basta osservare (anche solo con l’occhio virtuale dei social) l’attività quotidiana del Piatti Tennis Center per rendersi conto che una delle parole chiave dell’intero progetto è ‘opportunità’. Per i ragazzi che frequentano il centro, ai quali capita spesso di allenarsi insieme (o accanto) ad alcuni dei tennisti più forti del mondo, e così pure per i maestri, che imparano da Riccardo Piatti e vivono a loro volta esperienze formative più uniche che rare. Ne è appena capitata una importante alla giovanissima Tyra Grant, tredicenne di mamma italiana e papà statunitense (l’ex cestista Tyrone, a lungo in Serie A), convocata per la prima volta dalla Federtennis americana per una settimana di stage al National Campus di Orlando, il maxi centro da 98 (!) campi dove si sviluppa buona parte dei progetti targati Usta. Un’occasione preziosissima per la ragazzina classe 2008, in campo con alcune delle migliori coetanee degli Stati Uniti e alcuni coach di punta della Usta (come l’ex numero 7 del mondo Kathy Rinaldi, oggi capitana della nazionale femminile), ma anche per il fratello minore Tyson, di tre anni più giovane, volato in Florida insieme a lei. Discorso identico per il giovane tecnico Niccolò Liscia, uno dei maestri del Piatti Tennis Center che cura la crescita dei due talenti italo-americani e ha accompagnato entrambi oltreoceano, vivendo una delle esperienze più importanti del suo percorso nel mondo dell’insegnamento.
“Tyra – racconta Liscia – ha colpito per la sua personalità: un aspetto che noi conosciamo bene, ma alla sua età non è scontato. Ha interagito con naturalezza con gli allenatori e con le altre giocatrici: ha ascoltato, si è confrontata, ha fatto domande e ha mostrato sia un tennis, sia un atteggiamento che hanno destato un’ottima impressione”. A coordinare il ‘progetto Grant’ c’è Riccardo Piatti in prima persona, fin da quando anni fa la ragazzina è arrivata alla sua corte a Bordighera. E i risultati si vedono. “I tecnici della Usta – continua Liscia – hanno detto che vorrebbero coinvolgerla di nuovo nei loro raduni: per noi è un piacere e per Tyra si tratta di qualcosa di fondamentale. Certe esperienza la aiutano a capire meglio le sue potenzialità, per lavorare ancora più sodo”. Anche al più piccolo Tyson la trasferta è servita eccome: non avendo praticamente mai disputato nemmeno dei tornei (a causa della giovane età), era la prima volta che testava il suo livello in un contesto simile, e le risposte arrivate sono convincenti. Come per lo stesso Liscia. “Il viaggio negli Stati Uniti – dice ancora – mi ha arricchito parecchio. Ero curioso di chiedere, ascoltare e condividere idee con tecnici di esperienza, e l’abbiamo fatto in un clima di grande armonia. Il confronto è alla base della crescita professionale: in qualsiasi occasione bisogna cercare di dare e cogliere il massimo, sia quando sono altri maestri a venire da noi, sia quando siamo noi a viaggiare. Mi auguro di avere altre opportunità come questa”. Succederà, perché al Piatti Tennis Center sono all’ordine del giorno.
Leggi anche:
- None Found