L’11 luglio non è stato solo il giorno dell’Italia del calcio, vincitrice dei Campionati Europei a Wembley, e di Matteo Berrettini, primo italiano ad arrivare in finale a Wimbledon. È stato anche quello di Alberto Saja, il 47enne bresciano di Villanuova sul Clisi che a Garbagnate Milanese ha conquistato per la prima volta il titolo di campione italiano di tennis in carrozzina, nella categoria Quad. Un successo inseguito a lungo, da quando nel 2017 Saja ha bussato alle porte di Active Sport, affascinato dall’idea di praticare l’handbike. Il responsabile della scuola tennis Ivano Boriva ne ha intravisto immediatamente le potenzialità e l’ha dirottato sulla racchetta, e da lì è nata una storia umana e sportiva che si arricchisce ripetutamente di nuovi traguardi. L’ultimo nel Milanese: in virtù della crescita degli ultimi anni (e dei risultati recenti) Saja era il favorito, e si è confermato il più forte di tutti superando facilmente quarti e semifinale, prima di battere per 6-4 7-5 in finale Alfredo Di Cosmo. “Era uno dei miei grandi obiettivi stagionali – dice il bresciano –, così come il Camozzi Open. Purtroppo l’evento di casa non si è giocato, così ho puntato tutto sugli Italiani. Arrivavo da un buon periodo, e ho giocato un ottimo torneo. È stata una finale combattuta, ma sapevo di avere le armi per potercela fare e sono felicissimo del successo”. È la prova che il lavoro, coordinato dal team di allenatori che fa capo ad Alberto Paris, paga sempre: quattro anni e mezzo fa Saja non aveva mai provato il tennis, non ne conosceva nemmeno le regole e le dinamiche. “Sono partito veramente da zero – dice ancora – ed è stato molto impegnativo. Ma con l’aiuto di Active Sport, dei maestri che ci seguono e di tutte le persone che ci stanno accanto, eccomi qua. Con uno scudetto in tasca”.
Potevano essere due, visto che Saja ha sfiorato la doppietta nel doppio insieme a Boriva, cedendo per 6-4 2-6 12/10 in finale a Di Cosmo/Innocenti. Ma non c’è spazio per i rimpianti. E nemmeno tempo, perché il bresciano è già in partenza destinazione Ginevra, per un torneo di categoria ITF 1 (la più prestigiosa) al via martedì. L’occasione giusta per dare continuità a una lunga serie di risultati, che prima del titolo nazionale l’aveva visto vincere un torneo Itf a Padova, poi traghettare Active Sport al titolo regionale insieme a Edgar Scalvini, e quindi arrivare in semifinale al Sardegna Open battendo il britannico Antony Cotterill, n.15 al mondo. Un risultato tanto dolce quanto inaspettato, che conferma le grandi potenzialità del tennista bresciano. “Mi ha dato tanta fiducia – dice ancora Saja –, spingendomi a inseguire risultati sempre più importanti”. Il primo obiettivo è la top 20 mondiale (oggi è numero 39), mentre il sogno sono le Paralimpiadi di Parigi 2024. “Ci proverò – chiude – ma sono consapevole che c’è da lavorare ancora tanto. Preferisco volare basso e pensare a migliorare: i risultati arrivano di conseguenza”. Per Active Sport, dagli assoluti di Garbagnate Milanese anche la semifinale in doppio di Edgar Scalvini (con Diego Amadori) e due esordi nella competizione tricolore. Quello di Grazia Lumini, arrivata ai quarti nel femminile prima di arrendersi alla futura vincitrice Marianna Lauro, e quello del diciottenne Nicola Astori, promessa della scuola tennis di Active Sport, per la prima volta in gara fra i ‘grandi’. Tutte prove di una realtà che cresce giorno dopo giorno. E colleziona successi in campo e fuori.
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