Il suo percorso professionale a Bordighera è iniziato solamente da qualche settimana, ma il rapporto fra Ana Bogdan e il Piatti Tennis Center si è già impreziosito di un traguardo di enorme spessore. Perché in virtù della qualificazione della rumena classe 1992 per i Giochi Olimpici di Parigi, al via sabato sui campi in terra battuta del Roland Garros, nella più importante kermesse sportiva al mondo ci sarà anche una traccia del PTC, con coach Stephane Gloaguen che dopo aver accompagnato Ana sull’erba di Wimbledon sarà al suo fianco anche in Francia. Un’esperienza unica per il tecnico monegasco che nel circuito segue anche Donna Vekic (recente semifinalista nello Slam di Londra), ma anche per la 31enne top-100 della classifica Wta, una delle quattro giocatrici del suo paese in gara ai Giochi. Un obiettivo, come lei ha raccontato con un lungo post sui propri account social, inseguito fin da ragazzina, da quando ad appena 7 anni vide in tv la nazionale rumena di ginnastica vincere l’Oro a Sydney 2000. All’epoca la piccola Ana sciava e, senza sapere bene come e perché, disse ai genitori che un giorno anche lei sarebbe arrivata fino a lì, a rappresentare la propria nazione. Ce l’ha fatta 24 anni più tardi da tennista, al termine di una lunga rincorsa coronata lo scorso giugno, in un periodo delicato nel quale i risultati sportivi non la stavano premiando e il sogno pareva destinato a sfumare. Proprio in quella fase ha deciso di cambiare base, ha sposato il Piatti Tennis Center e di lì a poco ha coronato il proprio sogno a Cinque Cerchi.
La Bogdan è diventata la miglior giocatrice “pro” ad allenarsi a tempo pieno a Bordighera (oggi è numero 96, ma solo un mese fa era fra le top-50), e a Parigi sarà in gara sia nel tabellone di singolare sia in quello di doppio, a fianco della connazionale Jaqueline Cristian. Il sogno è di mettersi al collo una medaglia, ma già la presenza ai Giochi vale un sacco e – nel suo caso – rimarrà legata al rapporto col Piatti Tennis Center, dove farà base almeno fino a fine stagione, con l’obiettivo di recuperare terreno nel ranking Wta e tornare in posizioni consone al suo livello di gioco. Ancora da definire il team che la seguirà nello specifico nel post-Olimpiadi, mentre è certo che la presenza quotidiana di una giocatrice simile può diventare un valore aggiunto per tutto il gruppo, in particolare per le tante giovani che a Bordighera sognano di costruirsi una carriera da “pro”. Avere in casa un esempio tangibile non può che essere un vantaggio. Alle Olimpiadi di Parigi anche altri due atleti che orbitano nell’universo del Piatti Tennis Center: nel singolare femminile c’è Donna Vekic, nel doppio maschile Simone Bolelli che insieme ad Andrea Vavassori è fra i principali candidati per conquistare una medaglia.