Da una parte ci sono i giovani, che al Piatti Tennis Center ci lavorano per porre le fondamenta del proprio futuro e nelle ultime settimane si sono messi spesso in evidenza in alcuni dei più importanti tornei internazionali juniores. Dall’altra, invece, ci sono i tanti professionisti già affermati che a Bordighera si presentano a ripetizione per delle consulenze, avendo individuato nel centro la struttura ideale alla quale appoggiarsi. Solo nel mese di aprile la già lunga lista di “pro” che hanno chiesto aiuto al team di Riccardo Piatti si è arricchita di altri tre nomi di spessore, capeggiati dalla baby star Emma Raducanu. La 19enne britannica, vincitrice dell’ultimo Us Open, è transitata da Bordighera per conoscere il team Piatti e le metodologie di lavoro del centro, poi ha passato la palla ad altri due big della racchetta. Prima è stata la volta dello spagnolo Roberto Bautista Agut, numero 19 Atp, giunto in Riviera per recuperare dal problema al polso che l’ha costretto a rinunciare ai tornei di Monte-Carlo e Barcellona e per prepararsi a dovere per la parte più importante della stagione sulla terra battuta. In seguito è toccato invece a Milos Raonic, il canadese che nel 2016 sotto la guida di Piatti arrivò in finale a Wimbledon e al numero 3 del mondo, e sembrava pronto per risultati ancora più importanti. Poi una lunga serie di guai fisici l’ha frenato, tanto che nel circuito non si vede da agosto, ma non ha perso la voglia di riprovarci e per farlo ha chiesto aiuto al suo vecchio allenatore, per una settimana di test atletici e di lavoro in campo.
“Tutte queste visite – dice Luigi Bertino, direttore del Piatti Tennis Center – confermano la nostra vocazione: il centro è nato come base per i giovani che desiderano intraprendere il percorso professionistico, ma anche come struttura in grado di fornire ai tennisti già affermati dei servizi d’eccellenza sotto tutti i punti di vista: tecnico, atletico, fisioterapico, medico e mentale. Il fatto che sempre più giocatori decidano di affidarsi a noi per delle consulenze è la prova della qualità di ciò che offriamo, senza dimenticare coloro che si allenano qui a tempo pieno”. L’allusione è a Marta Kostyuk, alla new entry Lesia Tsurenko ma anche all’ex top-10 Ernests Gulbis, che ha scelto Bordighera nel periodo della preparazione e da allora è diventato un habitué. Con loro, come accennato, tanti giovani protagonisti a livello internazionale: solo nelle ultime settimane Lorenzo Ferri ha vinto due degli appuntamenti storici del calendario juniores italiano, gli Itf under 18 di Grado 2 di Firenze e Salsomaggiore Terme (dove Giacomo Nosei è arrivato in finale nel doppio), mentre a soli 14 anni Tyra Grant si è imposta fra le under 18 a Delray Beach, in Florida. E non è tutto: Filippo Garbero ha conquistato a Tirana (Albania) un torneo Tennis Europe under 14 e la sedicenne Ela Nala Milic è arrivata in finale nel prestigioso Itf under 18 di Grado 1 di Beaulieu-sur-Mer (Francia), partendo addirittura dalle qualificazioni. Risultati che certificano la crescita di ciascuno di loro e anche il valore di un metodo che funziona sempre meglio, sia con chi campione lo è già sia con coloro che desiderano diventarlo.
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