La crescita degli atleti della MXP Tennis Academy è all’occhio di tutti, e porta con sé una serie di preziose opportunità. Per esempio, gli Internazionali BNL d’Italia che termineranno domenica a Roma sono stati il primo torneo Masters 1000 nel quale l’accademia varesina ha avuto in gara due giocatori: Mattia Bellucci e Federico Arnaboldi. Un’esperienza nuova per loro, ma anche un’opportunità formativa per gli allenatori Fabio Chiappini e Marco Brigo, che li hanno accompagnati nella Capitale. “Gli Internazionali – dice Brigo – sono stati una bella parentesi della nostra stagione. Giocare al Foro Italico è il sogno di ogni italiano che impugna una racchetta. Bellucci è uscito di scena al primo turno delle qualificazioni, ma il suo approccio nel quotidiano è stato di alto livello. Non sempre i risultati rispecchiano la qualità dell’impegno, ma ha affrontato la settimana nel modo corretto. Tornei così prestigiosi permettono di osservare da vicino i campioni, quindi percepire la differenza con loro e capire dove bisogna ancora lavorare. Abbiamo ben chiaro il percorso di Mattia, e dove ancora deve crescere per raggiungere i migliori”. Ottima anche l’esperienza di Arnaboldi, che in singolare si è fermato a un passo dall’ingresso nelle qualificazioni ma ha preso parte al main draw in doppio, con Gianmarco Ferrari, giocando alla pari con la coppia numero uno al mondo Bopanna/Ebden. “Non pensavano – continua Brigo – di poter fare partita, invece la prestazione offerta ha dato a Federico grande consapevolezza. Ci siamo accorti che non c’è grande differenza coi migliori interpreti della disciplina”.
Chiusa la parentesi Roma, per Bellucci è tempo di pensare al Roland Garros, secondo torneo stagionale del Grande Slam, al via lunedì con le qualificazioni. Il 21enne di Castellanza sarà a Parigi da oggi, con l’obiettivo di raggiungere di nuovo il main draw come già gli era riuscito a gennaio all’Australian Open, al debutto assoluto in un Major. “Mattia – spiega ancora Brigo – arriva da un periodo non semplicissimo, quindi la fiducia non è ai massimi livelli. Questo significa che dovrà lavorare ancora meglio e con maggiore intensità. Ma si è preparato come si deve e parte con aspettative alte. Sono questi i tornei nei quali è importante fare bene. A Melbourne, quando ha giocato il suo primo match al meglio dei cinque set, ci siamo resi conto della sua necessità di crescere ancora dal punto di vista fisico. Perciò ci siamo concentrati molto su certi aspetti, e una qualificazione a Parigi, con la conseguente possibilità di giocare di nuovo sulla lunga distanza, ci darebbe indicazioni preziose per vedere se il lavoro ha funzionato”. Dopo il Roland Garros, per Bellucci sarà invece il momento di confrontarsi sull’erba, dove non ha mai giocato prima. “Per caratteristiche – chiude Brigo – crediamo sia una superficie sulla quale Mattia può fare molto bene. Farà una serie di tornei in preparazione a Wimbledon, e siamo tutti curiosi di vedere come andrà e come riusciremo ad adattare il suo tennis per renderlo performante sui prati”.
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