Tutto pronto per la diciottesima edizione del Trofeo Open Città di Poggibonsi che si disputerà dal 22 giugno al 2 luglio. Alla vigilia del torneo abbiamo intervistato il presidente del Tennis Club di Poggibonsi Claudio Petreni, che ha spiegato gli obiettivi che si è preposto il torneo e di come molti giocatori di buon livello ormai vengano ogni anno nella città toscana.
Quali sono gli obiettivi di questa diciottesima edizione?
“Il nostro torneo vuole confermare il buon livello di iscritti che finora ci hanno onorato con la loro presenza. Speriamo che qualche nostro allievo riesca a raggiungere le fasi finali, come accaduto lo scorso anno nel femminile con la grande vittoria di Serena Frazzitta e a livello maschile nel 2011 grazie a Perinti, fermatosi in finale. Abbiamo una scuola tennis che produce delle buone seconde categorie però in pochissimi casi sono arrivati alle fasi finali del torno”.
Nell’albo d’oro ci sono parecchi nomi di spicco…
“L’anno scorso ha vinto Matteo Trevisan in finale su Torroni. Uno che ha vinto diverse volte il nostro torneo è il maestro Andrea Turrini, ma l’albo d’oro annovera anche Vincenzo Santopadre, Stefano Cobolli, Marzia ed Elia Grossi, Alexia Virgili e molti altri. Anche quest’anno spero sia presente un buon pubblico, abbiamo abbassato il montepremi ma vi sarà ospitalità dai quarti di finale. Le iscrizioni sono aperte sino al 24 giugno alle ore 18:00”.
L’anno scorso c’è stata un incredibile storia con la vittoria nel singolare femminile di Serena Frazzitta
“E’ stata una sorpresa per tutti, una ragazza dal grande cuore. Per farle un punto bisogna sudare. E’ stata bravissima”.
Il periodo del torneo è ottimo visto che coincide con l’inizio dell’estate…
“Si, è vero, anche se quest’anno la finale coincide con il Palio di Siena. Sarà difficile scegliere, anche se io consiglierei di andare a vedere il palio (ride ndr)”.
Infine diamo uno sguardo al futuro: come si immagina questo torneo nei prossimi anni?
“Gli Open stanno diventando troppi in Italia ed è diventata una caccia al giocatore. Questo torneo può avere un futuro se riusciamo a far partecipare i giocatori più bravi; sarà dura ma bisognerebbe avere una programmazione regionale e limitare i tornei. Oppure inventare un sistema per le classifiche nazionali e dare più importanza a tornei che hanno maggiore tradizione o montepremi più alti, sul modello di quelli ITF. Di sicuro noi proveremo a far venire i migliori giocatori a Poggibonsi”.
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