I segnali di sostegno del mondo del tennis e dello sport al progetto che vuole portare un torneo Atp 250 a Monza, all’interno dell’autodromo, nel 2020, sono arrivati fin dai minuti successivi all’annuncio ufficiale della candidatura. Ma adesso è addirittura il numero 1 italiano, Marco Cecchinato, a ‘benedire’ il ritorno di un evento del circuito maggiore nel Nord Italia, già dal prossimo anno. Da Miami, dove è impegnato per il Masters 1000 americano su cemento, il numero 16 al mondo fa arrivare forte la sua voce di sostegno agli organizzatori. “Poter giocare un altro Atp in Italia oltre a Roma, sarebbe davvero fantastico. Inoltre è davvero originale la scelta di una superficie come l’erba”.
Proprio sull’erba, peraltro, Cecchinato ha già dimostrato di essere più a suo agio di quanto si potesse pensare: subito dopo la straordinaria semifinale conquistata al Roland Garros, il 26enne siciliano andò sui prati di Eastbourne, in Gran Bretagna, e raggiunse la semifinale superando due avversari ostici sul verde come l’uzbeko Denis Istomin e l’australiano John Millman. Un risultato che dimostrò la capacità di ‘Ceck’ di adattare il suo tennis ben al di fuori dei confini della terra, la superficie su cui il palermitano è cresciuto.
“Se organizzato – continua Cecchinato – come solo gli italiani sanno fare, un evento del genere può diventare molto allettante per tanti giocatori e divenire quindi un classico appuntamento del circuito mondiale. Spero che l’avventura del Monza Open 2020 si possa incanalare positivamente: mandare in porto questo progetto significherebbe creare un indotto importante per tutto il tennis italiano e dare un aiuto ulteriore a chi vuole investire nel nostro movimento. In bocca al lupo, Monza!”.
Sulla stessa linea del suo pupillo, anche il coach del palermitano, l’ascolano Simone Vagnozzi: “In questo momento l’Italia ha sete di tennis – sottolinea l’allenatore azzurro più in vista del momento – e di conseguenza sarebbe ancora più importante riuscire a dare agli appassionati un’altra settimana di altissimo livello da vivere nei nostri confini. In più, questa idea di organizzare il tutto in un autodromo e per giunta sull’erba, renderebbe l’evento unico nel suo genere. Spero vivamente che il progetto si possa concretizzare”.
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