Non c’è due senza tre, recita il celebre detto, che calza alla perfezione sull’ennesima impresa tennistica targata Active Sport. Dopo il primo Scudetto nei campionati italiani a squadre del 2014, e il bis di dodici mesi fa, ecco il tris, calato nello scorso fine settimana sui campi di Alghero (Sassari), dove la società bresciana ha mostrato una volta di più di essere la più forte d’Italia nella ventiduesima edizione della kermesse tricolore. Un successo mai così voluto, mai così condiviso fra tutti i membri della squadra, che ha perso il numero 2 d’Italia Silviu Culea e per questo non partiva favorita come gli altri anni. In più era capitata anche nella parte più difficile del tabellone a undici squadre, che non la vedeva fra le teste di serie, eppure ha vinto di nuovo, grazie all’impegno e alla determinazione di un quartetto stupendo, col solito, splendido Fabian Mazzei, spalleggiato a dovere da Alfredo Di Cosmo, Ivano Boriva e Maurizio Antonini. Sui campi in cemento che ospitano anche il Sardinia Open, uno dei tornei di tennis in carrozzina più importanti al mondo, la formazione bresciana ha aperto con un facile 3-0 ai bergamaschi della SBS, e poi ha avuto bisogno del doppio decisivo in tutti gli altri incontri, dopo l’1-1 dei singolari. Allora ha fatto faville la coppia Mazzei-Di Cosmo, che ha risolto quarti, semifinali e finale, battendo prima il Tc Pavia, poi i grandi favoriti dell’Unità Spinale Firenze (con il successo sulla coppia campione d’Italia Banci/Cippo), e quindi la Jesolo Sport Paraplegici. La sconfitta di Ivano Boriva contro Zorzetto ha dato l’1-0 ai veneti, ma niente paura: Mazzei ha pareggiato i conti battendo Moretto senza difficoltà e il doppio Mazzei/Di Cosmo ha portato a Brescia il terzo tricolore, grazie al doppio 6-2 rifilato a Zorzetto/Moretto.
“La svolta – ha detto Maurizio Antonini – è arrivata nel doppio contro la squadra di Firenze: uno dei match più intensi che io abbia mai visto a livello nazionale. Mazzei (reduce dalle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, ndr) si è confermato il solito fenomeno, e Di Cosmo ha mostrato tutti i progressi compiuti negli ultimi anni, sia come tennis sia a livello di concentrazione. Sono sempre stati lucidi, si sono sostenuti a vicenda e hanno firmato l’impresa che ci ha spianato la strada verso lo scudetto”. Un tris dovuto anche a un’identità di squadra mai vista prima, alla voglia di confrontarsi e andare a vincere insieme, grazie pure alla tranquillità trasmessa dal capitano Roberta Faccoli, che ha aiutato a superare le varie difficoltà incontrate nei quattro giorni di gara. “Dei nostri tre scudetti – racconta Marco Colombo, presidente di Active Sport – questo è stato il più difficile e il più desiderato. Crediamo non sia un caso che la vittoria sia arrivata nel giorno del primo anniversario della scomparsa del Cavalier Attilio Camozzi, da sempre nostro grande tifoso ancor prima che sponsor. Questo incredibile scudetto è dedicato a lui e a tutti coloro che sostengono le nostre attività sportive e non solo. Per Active lo sport è parte di un percorso di inclusione sociale, e speriamo che i nostri risultati servano ad avvicinare sempre più persone al tennis in carrozzina e all’handbike, trasmettendo quella passione necessaria per ricostruire un progetto di vita attiva”.
IL PERCORSO SCUDETTO DI ACTIVE SPORT
Ottavi di finale: Active Sport b. SBS Bergamo 3-0. Quarti di finale: Active Sport b. Tennis Club Pavia 2-1. Semifinali: Active Sport b. Unità Spinale Firenze 2-1. Finale: Active Sport b. Jesolo Sport Paraplegici 2-1 (Zorzetto b. Boriva 6-2 6-4 Mazzei b. Moretto 6-1 6-1, Mazzei/Di Cosmo b. Zorzetto/Moretto 6-2 6-2).
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