di Giacomo Bertolini
Tempo di bilanci in questo periodo di off-season e allora andiamo a dare un’occhiata anche a quanto accaduto quest’anno tra le fila dei tornei WTA 125k Series, la cerchia di appuntamenti a metà tra un ricco Itf e un Wta “minore”, inseriti in calendario dal 2012 come esperimento e finiti per diventare un prezioso bacino di punti per le giovani promesse in rampa di lancio verso tornei di maggiore importanza.
Tuttavia, andando a vedere nel dettaglio tutte le vincitrici stagionali, il 2015 WTA 125k non si è certamente distinto per aver fatto da ponte verso il circuito maggiore a qualche nuova e interessante scommessa, finendo di fatto per diventare più che altro un’occasione di rilancio per tutte quelle tenniste reduci da una stagione (o anche più di una) non propriamente esaltante.
Puntualmente snobbato anche quest’anno dalle nostre azzurre (fatta eccezione per la Schiavone a Limoges), la corsa dei WTA “ibridi” si è aperta a fine luglio a Nanchang (Cina) dove, tra non poche polemiche (“ti piace vincere facile?”), l’ex numero 1 del mondo Jelena Jankovic si è presentata da strafavorita alla manifestazione asiatica e, chiaramente, ha finito per aggiudicarsi a mani basse dopo aver regolato 63 76 in finale la taipeiana Kai-Chen Chang.
Vittoria secondo copione anche nell’altro 125k di scena in Cina, a Dalian, che ha visto imporsi al termine di una finale maratona la tennista di casa Saisai Zheng, brava a contenere le velleità della sorpresa israeliana Julia Glushko, sconfitta sul filo di lana 26 61 75.
Discorso diverso invece per quanto riguarda il torneo thailandese di Hua Hin che ha riportato al successo l’altalenante tennista kazaka Yaroslava Shvedova, uscita vincitrice d’esperienza da una finale thrilling con la baby promessa giapponese Naomi Osaka (classe 1997), costretta ad alzare bandiera bianca al terzo set dopo una lotta terminata 64 67 64.
Più difficile del previsto invece il titolo conquistato a Limoges dalla talentuosa tennista di Lione Caroline Garcia che, in attesa della definitiva esplosione rimandata probabilmente al 2016, coglie in extremis il successo nell’unica data europea dei WTA 125k series, andando così a rimediare parzialmente a una stagione che non l’aveva ancora imporsi in nessun torneo. Per la transalpina, paradossalmente, il successo più comodo è arrivato proprio nel match della finale, con la statunitense Louisa Chirico annientata nettamente 61 63.
E lo stesso discorso fatto per Shvedova e Garcia sembra valere infine anche per le ultime due vincitrici della serie dei tornei cadetti, vale a dire Timea Babos e Yanina Wickmayer che, reduci da una stagione tra luci e ombre e ancora in attesa di una maturazione definitiva, sfruttano al meglio la platea dei 125k aggiudicandosi rispettivamente il secondo e il quinto titolo in carriera.
Per la tennista ungherese numero 70 al mondo il trofeo è arrivato direttamente dal torneo di Taipei, con la 22enne di Sopron superiore in finale per 75 63 alla numero 1 del seeding Misaki Doi, vittoria di marca statunitense invece per la 26enne belga, che da favorita della vigilia non ha lasciato scampo alla concorrenza aggiudicandosi il titolo sul cemento di Carlsbad (ko Nicole Gibbs 63 76).
Per quanto riguarda la stagione avvenire, previsto un aumento delle date in calendario dei WTA 125k che da sei passeranno a sette: confermati Hua Hin, Limoges, Taipei e Carlsbad, fanno il loro ingresso i nuovi tornei di San Antonio, West Hempstead e Bol.