di Giacomo Bertolini
Dopo anni da “fratello minore”, peraltro parecchio bistrattato, e una serie di diciture non certamente degne di un evento conclusivo di stagione, la tentazione è ancora forte. Ma da quest’anno niente più “Masterino” (poverino!), nessuna classificazione tra Wta Finals di serie A e B. Anche se, sulla carta e senza troppi giri di parole, resta ancora il tornei degli “scarti di lusso” di Singapore, il nuovissimo Wta Elite Trophy prova a scrollarsi di dosso la pesante concorrenza con una manifestazione nuova di zecca, nuove regole, nuova location e (forse) anche una nuova regina, che uscirà fuori da una rosa di 12 partecipanti di livello decisamente alto tra ex numero 1 del mondo e vincitrici Slam.
Un’occasione d’oro, questo tanto discusso “Elite Trophy” per la potente macchina organizzativa cinese che, impegnata ad aggiudicarsi ogni anno nuove date in calendario (si veda ad esempio l’abbauffata con i Wta 125k), non poteva farsi sfuggire l’occasione di rivoluzionare in toto l’ex Tournament of Champions, fino al 2014 di scena a Sofia e subito traghettato sui campi in cemento della sfavillante città costiera di Zhuhai.
Nuova sede, dunque, ma anche un nuovo formato con 4 gironi da 3 giocatrici ciascuno (passano in semi le prime di ogni raggruppamento) e un esagerato bottino di 700 punti che, in ottica top ten, fa gola a non poche tenniste rimaste fuori dalle finali di Singapore.
Particolarmente brillante, poi, la scelta di far battezzare questa prima edizione dalla guest star Li Na, che dopo il suo ritiro ritroveremo nuovamente nella giornata conclusiva per la premiazione della vincitrice.
E a proposito di vincitrici e favorite, mai come quest’anno l’appuntamento che chiude la stagione femminile risulta quanto mai equilibrato e allora procediamo per gradi presentando intanto il team al via diviso per gruppi:
Gruppo A: tra i quattro gironi sorteggiati il primo risulta, forse, quello già chiuso in partenza: urna benevola infatti per una ritrovata Venus Williams che, convintasi all’ultimo a partecipare, se la vedrà con la sua giovane connazionale Madison Keys (in attesa di nuovi guizzi) e la pupilla di casa Sai Sai Zheng, wild card “di tassa” degli organizzatori che tuttavia fa passare la numero 76 Wta più che altro come un’intrusa in un torneo che reclama solo top 20. Per accedere alle semifinali una tra Keys e Zheng dovrebbe superarsi azzeccando un avvio di torneo da “stato di grazia”, più probabile una comoda promozione per Venus.
Gruppo B: decisamente più incerta la situazione nel secondo gruppo, che vede come tennista di punta la spagnola Carla Suarez-Navarro, autrice della miglior stagione della sua carriera, ma incapace di acciuffare in extremis la qualificazione al Master. Per l’iberica l’ostacolo più tosto sembra la detentrice del titolo Andrea Petkovic, ma attenzione all’effetto sorpresa che potrebbe innescare l’ucraina Elina Svitolina, cresciuta esponenzialmente in questo 2015 e ancora alla caccia di una prima affermazione di peso.
Gruppo C: grande attesa anche per l’esito del terzo girone del torneo di Zhuhai che, di fatto, sembra non avere una reale favorita. Interessante vedere all’opera la ceca Karolina Pliskova, attuale nuemro 13 al mondo reduce da un 2015 fantastico tra finali, vittorie e un best ranking arrivato a toccare la piazza numero 7. Tra le tennista di Louny e Singapore è mancato un risultato decente nei tornei degli Slam, ma resta comunque una delle più pericolose in assoluto. A farle compagnia la prima delle due azzurre ai nastri di partenza Sara Errani, alla caccia di un acuto in un torneo che non ha mai disputato, e la serba Jelena Jankovic che visto la razzia di punti asiatici conquistati nel rush finale di stagione a Nanchang, Guangzhou e Hong Kong, si candida seriamente a essere una delle papabili per il titolo.
Gruppo D: chiude il parterre delle tenniste selezionate per il Wta Elite Trophy il gruppo D della nostra Roberta Vinci che, dopo il sogno sfumato chiamato Singapore, vuole provare seriamente a sbancare Zhuhai, sferrando quello che si spera possa essere l’allungo decisivo per entrare finalmente tra le migliori 10. A sbarrarle la strada due “veterane” del circuito come la danese Caroline Wozniacki, chiamata a raddrizzare in corsa una stagione abbastanza deludente, e l’intramontabile campionessa russa Svetlana Kuznetsova, rigenerata dopo aver portato a casa la tanto agognata Kremlin Cup a Mosca dopo diversi tentativi falliti.