(Matteo Trevisan – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew (inviato a Trani)
3 ore e 22 minuti. Questa la durata del match tra Matteo Trevisan e Alessio Di Mauro, vinta dal toscano col punteggio di 7-6 3-6 7-5. La partita è stata a tratti esaltante e vissuta con grandissima partecipazione dal numeroso pubblico di Trani. Cerchiamo di analizzarla parziale per parziale, così da non perdere le tante e incredibili emozioni vissute sul centrale dello Sporting Club…
Primo Set: La prima partita è iniziata con Di Mauro sugli scudi. Trevisan ha perso il servizio in apertura (da 30-15) e il siciliano si è portato subito avanti 2-0. Nel gioco successivo, Alessio ha avuto la possibilità di portarsi addirittura sul 3-0 pesante, ma da quel momento Trevisan ha cominciato a salire di livello. In pochi minuti, grazie ad alcune pregevoli accelerazioni di diritto (e a qualche doppio di fallo di troppo di Alessio), Matteo si è innalzato piuttosto agevolmente sul 5-2 e sul 5-3 si è portato avanti 40-15. Tutto lasciava presagire una comoda chiusura del set, ma Di Mauro, grandissimo e indomito lottatore, ha accorciato le distanze, sino a raggiungere il tie-break. Qui però Trevisan ha inserito la marcia giusta e Di Mauro ha commesso un paio di errori non da lui. Primo set Trevisan 7-6
Secondo Set: Il primo gioco del secondo set ha visto Trevisan breakkare immediatamente il suo avversario, salendo quindi 2-0. La partita a questo punto sembrava essere indirizzata, ma i presenti hanno iniziano a capire che l’andamento di questo incontro non poteva avere nulla di normale. Di Mauro ha pareggiato i conti sul 2-2, salvo perdere il servizio per la seconda volta nel set e permettere a Matteo di servire sul 3-2. Qui è arrivato un warning per Trevisan, reo, secondo l’arbitro, di Time Violation. Matteo ha provato a spiegare le sue ragioni, prime con le buone, poi innervosendosi. Nel frattempo Fanucci sugli spalti non ha nascosto alcuni evidenti gesti di stizza. Matteo, dopo aver perso il servizio (3-3) ha letteralmente sciolto il game successivo, finendo per perdere il servizio anche sul 3-4. Alessio ha quindi chiuso il secondo set, grazie alla propria buona vena e al “suicidio sportivo” del toscano. 6-3 Di Mauro
(Alessio Di Mauro – Foto Nizegorodcew)
Terzo Set: Fabrizio Fanucci, probabilmente irritato per il comportamento di Trevisan, ha abbandonato il campo a fine secondo set, andando a seguire il doppio (nel campo attiguo) di Volandri e Bracciali (vincenti). Trevisan ha letteralmente sciolto il primo gioco del terzo set e in molti, nel pubblico, si sono chiesti se avrebbe tentato di riacciuffare il match. In effetti così è stato e nel gioco successivo Matteo ha ripreso a giocare a tennis, sprecando due palle break (annullata da Alessio con un servizio vincente e un ace). Di Mauro ha giocato una fase di match esaltante, ricco di recuperi straordinari che hanno fatto “impazzire” Matteo. Il siciliano, non senza alcune difficoltà, si è issato sul 5-2 con due break. Matteo, sul 2-4, ha iniziato a dire “Che match che ho perso, è incredibile!” e ancora “Non ce la faccio più, sono tre ore che sono in campo…” Nonostante questo non ha smesso di giocare, cambiando però tattica. Dal tennis bum-bum dei primi 2 set e mezzo si è passati ad un gioco molto più lento: Matteo ha iniziato a rimandare di là la palla con poco peso, salvo accelerare all’improvviso con dei diritti potentissimi, sia anomali che a sventaglio. Di Mauro, parecchio nervoso durante il match (è palese che non corra buon sangue tra i due), ha sbagliato qualche rovescio di troppo e Trevisan ha pareggiato i conti sul 5-5. Nel successivo game di servizio, Matteo si è portato 40-15 ma Di Mauro ha giocato due passanti straordinari in corsa di diritto, portandosi anche a palla break. Matteo però l’ha annullata e si è portato sul 6-5. Nell’ultimo game del match, Alessio ha commesso un paio di errori inconsueti per il suo tennis e Trevisan, che non ha avuto nemmeno la forza di esultare, si è imposto per 7-5 chiudendo la partita.
Analisi Tattica (e Mentale): L’impressione generale è che Trevisan avrebbe potuto (e forse dovuto) vincere il match con un doppio 6-3; è pur vero che contro un giocatore tosto come il siciliano non si può mai calare di rendimento (e concentrazione). Matteo ha messo in mostra tutte le sue armi. Il servizio ha funzionato a tratti, ma quando è entrata la prima il toscano ha quasi sempre fatto il punto (prendendo comunque in mano lo scambio). Di Mauro, dal canto suo, ha servito male nel primo set e piuttosto bene nei restanti due. Sulla seconda di Alessio, Matteo ha sempre tentato l’anticipo (spesso addirittura sulla prima), trovando alcune risposte di rovescio impressionanti. Il toscano deve però crescere mentalmente, poiché non si può abbandonare (con la testa) metà set e l’inizio del successivo. Una chiamata dell’arbitro o un warning (che sia giusto o sbagliato) non possono inficiare l’intero corso di un incontro. Errori dai quali sia può e si deve imparare. Matteo ha comunque dimostrato (quando è mentalmente focus) di non mollare mai e di avere una grande capacità di rimonta. Di Mauro ha commesso qualche errore di troppo col rovescio, mentre in difesa, quando Matteo si è portato a rete, ha lasciato partire dei passanti di pregevole fattura. Un match emozionante e infinito, che ha appassionato molti spettatori (anche se all’inizio del match, sotto il sole cocente delle 15, eravamo presenti solo io e il fido Nicola Corrente…)
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