Spazio (all’altro) Tennis: Cambogia


Torna la nostra rubrica con un appuntamento in un paese del sud-est asiatico, la Cambogia. Andrea Ka, classe 1992 e n.752 del ranking Wta, ci parla del suo paese e della sua carriera tennistica, iniziata da poco e solo dopo la laurea ottenuta a San Francisco. Tra studio e tennis, Andrea ci racconta come arrivata a conquistare il primo titolo Itf ($10.000 ad Amarante, in Portogallo) nella storia della Cambogia.
Dicevo del primo titolo vinto, un 10 mila dollari, ma dieci mila sono anche i chilometri che separano Phnom Penh, capitale della Cambogia, da Parigi. E proprio dalla capitale francese parte l’avventura di Andrea. “Sono nata e cresciuta a Parigi. Entrambi i miei genitori vengono dalla Cambogia ed è questo il motivo per cui ho la doppia cittadinanza. Ho cambiato nazionalità ufficialmente sul sito Itf solo dallo scorso anno perché voglio aiutare “Tennis Cambogia” a far crescere il suo programma sul tennis. La prima volta che ho giocato per il team Cambogia è stato nel 2011, ai SEA Games (Giochi del Sud-Est Asiatico) in Indonesia. Ho giocato due volte questi giochi e una volta i giochi asiatici rappresentando ovviamente la Cambogia”.
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Il tennis è un affare di famiglia e Andrea, la più piccola della famiglia, non può esimersi dal provare lo sport insieme ai genitori. “Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 8 anni, I miei genitori e le mie sorelle più grandi giocavano nel loro tempo libero e quindi, come ultima componente della famiglia, volevo fare lo stesso. Era un’attività che potevamo fare tutti insieme nel weekend, poi il mio primo allenatore disse che avevo un potenziale tale da diventare la tennista più forte della nazione e da quel momento non ho mai smesso di giocare”.
Andrea non ha mai smesso di giocare a tennis, tuttavia per un periodo di 4 anni si è spostata in un altro luogo, a San Francisco, dove con il college ha avuto la possibilità di conciliare l’attività tennistica con una laurea. ”Ho giocato tornei Itf fino al 2010 poi ho smesso perché sono tornata a frequentare una scuola pubblica per avere un diploma. Fare entrambe le cose era impossibile poiché non mi era permesso saltare lezioni per continuare a giocare a tennis. Nel 2012 ho deciso di continuare i miei studi in America perché sapevo di poter combinare una buona educazione con un ottimo livello di tennis. Sono perciò andata all’università di San Francisco per 4 anni e non ho rimpianti per la mia decisione”.
I cambiamenti non sono semplici da affrontare ma per Andrea è stata un periodo decisamente positivo. Nonostante i continui impegni di questi anni, il college l’ha resa una persona diversa, cresciuta e maturata, pronta a fare delle scelte fondamentali per il suo futuro. “La mia esperienza nel college americano è stata fantastica. Come dicevo prima non riuscivo a scegliere tra tennis e studio e loro mi hanno dato la possibilità di combinare le cose. Nel tennis non sai mai quello che può succedere visto che un infortunio può fermarti per tanto tempo e per questo volevo avere un “piano di riserva” e ora posso concentrarmi sul tennis sapendo di avere una laurea in “Advertising”. Durante il primo anno è stato difficile, arrivi stanca dopo gli allenamenti e a volte non hai neanche il tempo di pranzare perché già devi essere in classe. A volte finivo alle 10 di sera le lezioni e dovevo svegliarmi alle 6.45 per la corsa mattutina. È stato difficile ma sei costretto ad adattarti alla situazione che chiede molta maturità e organizzazione. La chiave è trovare il giusto equilibrio ed essere organizzati in tal modo da impegnarsi allo stesso modo sia a scuola che negli allenamenti. Penso che il college mi ha fatto crescere e maturare davvero molto, qui non c’è nessuno che ti aiuta e devi essere tu stessa a spingerti verso i tuoi limiti”.
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Laurea e primo titolo, primo nella storia della Cambogia, arrivano in un solo mese. “Dopo essermi laureata alla fine di Maggio del 2016 sono andata direttamente in Portogallo per giocare tornei Itf e ho vinto il mio primo titolo ad Amarante, provenendo dalle qualificazioni e giocando 7 match consecutivi. Sentivo di giocare meglio di match in match e questo mi ha aiutato molto a livello mentale. Nella finale ho giocato con Alba Carrillo Marin che veniva dalle qualificazioni, sapevo quindi che sarebbe stato un match difficile per entrambe. Ho salvato due match point (uno nel secondo e uno nel terzo set) e in questi momenti non ho sentito pressione e mi motivavo dicendo a me stessa – dai tutto, è l’ultimo match della settimana – alla fine il duro lavoro ha pagato e sono riuscita a portare a casa il match e il titolo”.
Primo titolo nella storia della Cambogia, un piccolo paese del sudest asiatico che sta provando a crescere. “La Cambogia è una piccola nazione ma “Tennis Cambogia” sta crescendo ogni giorno. Abbiamo ottimi allenatori, un team di Coppa Davis e il programma per i giocatori junior sta migliorando. Non abbiamo le migliori strutture ma sicuramente abbiamo il miglior aiuto grazie anche al segretario generale Rithivit Tep che da il meglio ad ogni giocatore e permette a Tennis Cambogia di crescere”.
Mentre al maschile c’è già un team di ragazzi che partecipa alla Coppa Davis, nel femminile mancano un paio di giocatrici da affiancare ad Andrea. “Stiamo provando a formare un team di Fed Cup, al momento siamo solo due ragazze ma credo che riusciremo a creare un team presto. Ho giocato diverse volte i giochi asiatici e del sud est asiatico, molto simili alle Olimpiadi ma meno importanti, per questo ovviamente le Olimpiadi sono il mio obiettivo principale e spero di riuscire ad arrivare a parteciparvi nel 2020 a Tokyo”.
Arrivata questa settimana al n.752, Andrea ha le idee chiare per il futuro. “In questo momento voglio concentrarmi solo sul tennis e vedere come va. Il mio obiettivo è quello di arrivare in top 250 e giocare le qualificazioni Slam in un anno e mezzo o due. Dopo la mia carriera tennistica vedrò come utilizzare la mia laurea”.
Infine, scopriamo meglio Andrea fuori dal campo da gioco. “Mi descrivo con tre parole: amichevole, lavoratrice, indipendente. Nel tempo libero mi piace uscire con il mio ragazzo, i miei amici e la famiglia, guardare serie Tv, leggere libri e ascoltare la musica. Mi piace esplorare nuove città quando partecipo ai tornei anche se non è certo una cosa semplice visto che devi sempre stare attenta a non stancarti troppo”.

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