Salvatore Caruso: “La settimana al Foro è il ricordo più bello”


Non è stata probabilmente la miglior stagione della carriera per Salvatore Caruso, classe 1992, che è passato dal best ranking dello scorso anno, quando arrivò al numero 206, al numero 314 attuale. Tuttavia è stata una stagione con nuove esperienze, come quella del main draw al Foro Italico o delle qualificazioni in tornei di livello come Montecarlo e Indian Wells. Andiamo quindi a scoprire insieme al giocatore siciliano quello che è successo in questo 2016.
Partiamo dall’America, ancora una volta torni negli Stati Uniti per giocare tornei e ancora una volta ottieni buoni risultati. Dopo aver passato le quali hai fatto due secondi turni persi con giovani in ascesa come Mmoh e Mcdonald, ti ritieni soddisfatto? Quest’anno inoltre sei anche in buona compagnia visto che ci sono anche Sonego, Eremin ed altri. Pensi che sarà qualcosa di utile per loro?
In America ci torno sempre molto volentieri, quest’anno ho giocato abbastanza bene qui vincendo due belle partite a Tiburon e Stockton (contro Escobedo e Novikov), poi sono calato a Fairfield dove ho perso nelle qualificazioni. Sono soddisfatto però allo stesso tempo potevo fare qualcosa in più nei secondi turni contro Mmoh e Mcdonald, due ottimi giocatori. Sono contento per loro, perché di sicuro è un’esperienza che li aiuterà in futuro.
Parlando di loro, in questo momento ci sono davvero tanti italiani tra la 180 e la 350 posizione, è qualcosa che aiuta il movimento italiano a crescere? Chi pensi che possa arrivare prima nei top 100 o comunque possa avere un exploit rilevante?
Sicuramente avere tanti giocatori tra il 150 e il 350 posto del ranking aiuta, però ovviamente sarebbe meglio avere più giocatori nei top 100 che nelle retrovie perché alla fine sono quelle le posizioni che contano. Non riesco a dirti un nome però penso che più giocatori arrivino lì, più sia meglio per il nostro movimento.
Parliamo della stagione, nella prima parte non è andata benissimo con tanti match persi al terzo set o sul filo di lana, cosa ti è mancato?
Sì, ad inizio stagione ci sono state diverse partite che non sono girate dalla mia parte. Alzando il livello e giocando sul veloce le partite si giocano su pochi punti, quindi non sono stato abbastanza cinico in quei momenti ed è questo quello che mi è mancato per portare a casa questi match.
Ti sei anche avvicinato ai primi grandi eventi come Montecarlo e Indian Wells, pur perdendo al primo turno con ottimi giocatori come Olivo e Dzumhur. Che esperienze sono state?
Sono state tutte esperienze positive, a Montecarlo, Roma, Indian Wells e sono state scelte volute per provare ad alzare l’asticella e giocare nel tour maggiore e vedere a che punto sono.
Capitolo a parte merita Roma dove sei entrato con una wild card addirittura in tabellone principale, avendo forse uno dei sorteggi peggiori possibili… visto che Kyrgios credo abbia un’altra velocità di palla. Che partita è stata?
La settimana al Foro è stata incredibile, forse potrei definirla la settimana della vita. Giocare in tabellone un Master 1000 non è qualcosa che ti capita spesso [risata], soprattutto a Roma è stato stupendo. Kyrgios non è stato un ottimo sorteggio per tanti motivi, non mi ha fatto giocare e questo è uno dei miei rimpianti, quello di non essere riuscito a esprimere il mio tennis… tuttavia resterà sempre il ricordo di questa fantastica settimana.
Quale consideri il match migliore da te giocato in questa stagione? Quale il peggiore?
Forse il match con Fabbiano a Roma è stato quello in cui ho espresso il miglior tennis, o anche nei primi turni recenti con Escobedo o Novikov, ho giocato delle belle partite. Il match peggiore forse quello contro Cuevas nelle qualificazioni a Vicenza.
Tra i tanti tennisti affrontati, hai giocato con Khachanov che recentemente ha vinto un titolo Atp. Vincendo anche un set 6-0, ti aspettavi un risultato del genere da parte sua?
Khachanov è un giocatore giovane che vale tanto, sicuramente non mi aspettavo un successo immediatamente però nei prossimi 1-2 anni mi aspettavo un’ascesa del genere con risultati importanti come quello ottenuto a Chengdu.
A meno di exploit (che ovviamente ti auguro) chiuderai la stagione intorno al 300 posto, facendo un passo indietro rispetto allo scorso anno ma avrai la possibilità di tornare intorno alla 200 già nella prima parte di 2017. Che voto daresti alla stagione? Credo anche che in questo momento il tennis maschile veda davvero poca differenza tra un numero 400 e un 200 a livello di gioco, è vero?
Sì, spero di giocare bene qui e avvicinarmi ai 300 sarebbe un ottimo risultato, magari provando a entrare nelle quali in Australia. Quest’anno non è stato ottimo anche per scelte di programmazione, visto che ho puntato a tornei di livello più alto. Poi nel periodo in cui gioco meglio mi sono fatto male due volte, prima a San Benedetto poi a Biella quindi posso dire di non essere stato fortunato anche se alla fine, in una stagione, sono eventi che si mettono in conto. Hai ragione in questo momento non c’è un grosso gap, la vera differenza la fai quando sei numero 150, lì la tua carriera comincia a cambiare.
Quali sono i tuoi programmi per questo finire di 2016? Giocherai la Serie A? Mentre per il prossimo anno quali sono i tuoi obiettivi?
Dopo questo torneo tornerò in Italia per giocare la Serie A con il Palermo, poi probabilmente farò un future a Santa Margherita di Pula e infine spero di giocare Ortisei, Brescia ed Andria, tornei che mi piacciono molto.

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