di Luca Brancher
Ksenia Milveskaya
Nata il 9 agosto 1990 a Minsk, Ksenia Milevskaya è arrivata in Italia con un preciso obiettivo: vincere più partite possibili. Parrà banale o scontato, ma quando di fronte ti ritrovi una ragazza con una volontà tale, c’è sempre da rimanere ammaliati.
Si isola spesso, la ragazzina bielorussa, sorella d’arte – il fratello è il calciatore Milevskiy, che, differentemente da lei, ha ottenuto il passaporto ucraino – cerca quella concentrazione necessaria a chi, come lei, ha le idee chiare.
Già lo scorso anno, la Milevskaya, si era messa in luce, centrando una finale nel 50.000$ di Contrexeville, ma soprattutto raggiungendo ben tre finali in tornei dello Slam di categoria, traguardo che le è valso il secondo posto nella classifica ITF riservata alle under 18. “Sono venuta in Italia a giocare i quattro tornei laziali, Roma Real, Roma Pomezia, Latina e Civitavecchia con un intento chiaro e preciso, quello di guadagnare più punti possibili per raggiungere il mio traguardo 2008“. Chiedendo quale sia, c’è da restare sbalorditi, tanta è la determinazione con cui tra 9 mesi vuole essere “top 100“, Le viene richiesto se è proprio quello che vuole ottenere e conferma decisa “prime 100, ora sono circa 320, devo fare bene, ma devo provarci“. Tennista abituata a viaggiare molto; nonostante viva a Minsk, si allena alla nota Accademia parigina di Mouratoglou, nella quale risiede per alcuni periodi dell’anno.
Vista vincere un match non facile contro la nostra Federica Di Sarra, Ksenia ci sorprende nel descriversi come giocatrice “Adoro giocare di dritto, il colpo col quale mi sento più sicura, e non mi sottovaluto nemmeno come giocatrice di rete, viste le mie frequenti partecipazioni ai tornei di doppio“. La sorpresa risiede nel fatto che, avendola vista giocare il giorno precedente, ci aveva dato l’idea di essere una tennista che sapeva meglio esprimersi col rovescio, anche slice, mentre col dritto sembrava fare più fatica, nonostante anche questo sia un colpo di sicuro valore. Giocatrice di sicuro talento, molto rapida, che sa esprimersi molto bene su questi campi, dove non nasconde le sue velleità di vittoria. Il carattere ce l’ha e pure in campo non si tira mai indietro: emblematica una sua protesta su una chiamata dubbia dell’arbitro. Insomma, la Milevskaya pare davvero essere decisa a raggiungere quest’obiettivo prefissato: a noi non resta che attendere, certi che una tennista di questo valore, se non sarà quest’anno, farà parlare di sè a livelli superiori negli anni seguenti.
Leggi anche:
- None Found