Melanie Oudin non è certamente una giocatrice che nella mente dei tifosi di tennis fa pensare alla dea Fortuna. Sembrava nuovamente tempo di rivederla in campo a combattere come aveva abituato a fare, ma alle porte delle prequalificazioni di Indian Wells, un ritiro dal tabellone giustificato ufficialmente come un’emergenza medica non le ha permesso di scendere in campo ed ha subito preoccupato tutti gli addetti ai lavori, soprattutto visti i recenti interventi ai quali si era dovuta sottoporre.
La carriera di Melanie è cominciata coi fuochi di artificio. La giovane giocatrice a stelle e strisce aveva impressionato tutti nel 2009, ancora 17enne, quando prima raggiunse gli ottavi di finale di Wimbledon e poi confermò il suo stato di pericolosa outsider, arrampicandosi fino ai quarti di finale del successivo UsOpen, battendo peraltro giocatrici come Pavlyuchenkova, Dementieva, Sharapova e Petrova prima di arrendersi alla Wozniacki. Giustamente premiata come “newcomer of the year” nel 2009, ha poi raggiunto presto il suo best ranking nell’aprile dell’anno successivo alla 31esima posizione ed è poi riuscita, solo nel 2012, a confermarsi anche con un titolo WTA a Birmingham, battendo la Jankovic in finale.
Con un ranking la cui evoluzione assumeva le curve di spericolate montagne russe, la Oudin ha dovuto anche cominciare a fare i conti con la sfortuna. Non è una novità che nel tennis, così come negli altri sport, chi più e chi meno soffra di quegli acciacchi fisici e di quegli infortuni che sono diretta conseguenza di allenamenti ed incontri ufficiali, ma per la giovane Melanie, i principali problemi che la tartassano sono di natura non direttamente imputabile al suo lavoro.
È nel novembre del 2013 che la statunitense deve interrompere la preparazione off-season. Tramite twitter comunica ai suoi tifosi di essere stata diagnosticata con una Rabdomiolisi, un problema che provoca la rottura delle fibre muscolari ed il conseguente rilascio di mioglobina, poi assorbita dal sangue, e causa di grossi problemi renali, oltre a problemi ovviamente muscolari per le fibre danneggiate. Si scopre poi essere stato un eccesso di attività fisica a causare la Rabdomiolisi, quasi a sarcastica punizione per aver provato con troppa tenacia a tenere elevati i propri livelli. In un’intervista con The Associated Press, la Oudin dichiarava “Le mie braccia sono così deboli, posso a malapena sostenere piccoli pesi, non ho forza alcuna. I miei muscoli sono completamente danneggiati in entrambe le braccia. La cosa buona, almeno, è che nessuna altra parte del corpo è stata colpita”.
Passa giusto un anno, ed è ancora novembre a portare pessime notizie, ed è ancora twitter la primaria fonte di informazione per i tifosi.
Spiegherà poi, nuovamente a The Associated Press, che cosa era successo: “Non credo di poter essere più sfortunata, non aspetto altro che il 2014 finisca! Questa volta un problema al cuore, e la settimana prossima devo occuparmi anche di un occhio. Ho un sacco di cose in ballo.” Poi prosegue: “Mi ero convinta che fosse una sorta di ansia, è veramente frustrante. Ho giocato tanti match con questo problema, perché non avevo idea di cosa fosse. Era come un attacco d’ansia e quindi provavo a rilassarmi e prendere respiri profondi per sentirmi meglio.” Purtroppo, il suo accelerato battito cardiaco non era causato dall’ansia, bensì da una forma di aritmia cardiaca, che parlando esageratamente da medico è meglio conosciuta come tachicardia da rientro atrio-ventricolare di tipo nodale. “Non è un’operazione a cuore aperto, ma poiché è la mia prima operazione e riguarda il cuore sono un po’ spaventata. Spero non averci più a che fare dopo questa operazione.”
Come lei stessa ha poi comunicato, la procedura non invasiva è perfettamente riuscita, ed ha potuto quindi concentrarsi sulla seconda sfortuna del 2014, cioè di un’escrescenza nell’occhio destro causata dall’eccessiva esposizione alla luce solare. Anche in questo caso, tutto è andato per il meglio.
Ed infine, arriviamo a marzo 2015. Infatti, pochi giorni fa, la Oudin avrebbe dovuto tornare in campo per prendere parte alle prequalificazioni del Premier Mandatory di Indian Wells, nel pieno del suo svolgimento in questi giorni, ma prima di giocare il suo primo turno da testa di serie numero 1 è arrivata la notizia della sua cancellazione dal torneo, per “emergenza”. Purtroppo, distruggendo le sue speranze di “non averci più a che fare”, è ancora il problema al cuore a ripresentarsi.
“Ragazzi, ho cattive notizie da condividere con voi. Il mio problema cardiaco si è ripresentato e devo fare un passo indietro e posticipare il mio ritorno in campo quest’anno. Probabilmente dovrò sottopormi ad un altro intervento, ma per ora devo tenere questo heart-monitor per tenere monitorate le cose. Sono molto dispiaciuta, ma so che ce la farò e diventerò una persona migliore e più forte”
Nell’attesa di rivedere in campo la bionda statunitense ispirata dalla sua eroina Henin (perché “ha dimostrato che non serve essere alte per essere vincente”), la sua tenacia, il suo pericoloso gioco da counterpuncher, dotato di ottime soluzioni d’attacco e palla pesante, non si può che incrociare le dita ed augurarle che finalmente la dea Fortuna guardi giù e si ricordi che anche Melanie ha bisogno del suo aiuto.
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