Miami: Fish sfida i “tre tenori”


di Sergio Pastena
E siamo arrivati ai quarti di finale anche a Miami: un’edizione ricca di sorprese, eliminazioni eccellenti e risultati inaspettati, ma con una costante. I tre tenori sono sempre lì e nessuno di quelli che rincorrono sembra poterli insidiare. Vediamo chi sono gli ultimi otto rimasti in gioco.
Rafael Nadal: che abbia un tabellone da Challenger o, come in questo caso, avversari più probanti, che sia in forma o meno in forma, il maiorchino è sempre lì. Stavolta ha eliminato nell’ordine Nishikori, Lopez e Dolgopolov senza batter ciglio e lasciando sempre meno games per strada: otto nel primo incontro, sei nel secondo e tre nel terzo. Eppure l’ucraino aveva eliminato Tsonga e pareva poter opporre un minimo di resistenza in più, anche considerando che le sue variazioni di gioco possono infastidire lo spagnolo. Invece niente, ora per il numero uno c’è un Berdych che non sembra in forma trascendentale.
Tomas Berdych: l’obiettivo minimo (e forse massimo) erano i quarti di finale, quindi il suo l’ha fatto. Ma quanta fatica per il tennista ceco, che ha sudato oltre ogni previsione anche contro tennisti modesti. Prendiamo Ramirez Hidalgo al primo turno: Berdych si è fatto strappare un set ed è stato costretto ad un supplemento di fatica. Contro Berlocq l’ha evitato, ma solo perché l’argentino nel tie-break del primo ha sprecato l’impossibile. Al primo avversario “tosto”, Florian Mayer, Berdych ha rischiato di rimanerci, vincendo al tie del terzo. Ora con Nadal l’impresa appare impossibile, staremo a vedere.
Roger Federer: quarti conquistati in scioltezza contro avversari non trascendentali. Al primo turno uno Stepanek scarico, al secondo un Monaco decisamente più reattivo ma comunque dominato in due set dallo svizzero, apparso abbastanza svagato. Negli ottavi gli è capitato il redivivo Olivier Rochus e Federer ha portato a 8-0 il bilancio dei confronti diretti: comunque per il belga, che ha messo in riga Baghdatis e Youzhny, grandissimo torneo. The King è atteso nei quarti di finale da Simon, che a Melbourne gli ha fatto patire le pene dell’inferno. Qui, però, potrebbe essere un’altra storia.
Gilles Simon: calendario agevolato, nel senso che ad ogni turno ha trovato un avversario inaspettato e teoricamente più facile del previsto. Schuettler al posto di Harrison, Cuevas al posto di Roddick e Tipsarevic al posto di uno tra Melzer e Cilic. Tuttavia se gli altri cadono lui che colpa ne ha? Arriva ai quarti di finale dopo aver dovuto compiere due rimonte, la prima contro l’uruguagio giustiziere di A-Rod, la seconda contro Tips, maestro nello sciupare le buone occasioni. Ora contro Federer dovrà rimuovere alla svelta la bruciante sconfitta degli Australian Open.
David Ferrer: stavolta nessun passo falso, anzi lo spagnolo fino ad ora è sembrato uno dei più brillanti, lasciando per strada la media di quattro games per incontro. Kunitsyn, Devvarman e Granollers i nomi delle sue vittime, insomma niente di che, ma anzichè beccare Soderling o Del Potro nei quarti di finale avrà di fronte Mardy Fish. Un Fish in grande spolvero, attenzione, sicuramente è il quarto di finale dal pronostico più incerto, considerando che l’americano gioca in casa. Entrambi, comunque, hanno fatto meglio degli ottavi dell’anno scorso e giocheranno abbastanza sereni.
Mardy Fish: dopo la grande stagione estiva del 2010 si era un po’ eclissato, ora è tornato in pompa magna e si presenta al quarto contro Ferrer con concrete possibilità di andare in semifinale. Se le vittorie contro Benneteau e contro un Gasquet forse appagato dall’ottimo torneo di Indian Wells potevano rientrare nella norma, decisamente imprevista era quella contro un Del Potro che aveva appena demolito tale Soderling. Invece Mardy ha vinto, rischiando di complicarsi la vita nel secondo set ma chiudendo al tie-break. Nel mirino c’è la semifinale contro Djokovic, la raggiungerà?
Kevin Anderson: la sorpresa più grande di questo torneo. Il bombardiere sudafricano era in palla e si sapeva, ma aveva al primo turno Davydenko, non certo un inizio soft. Invece ha vinto ed ha superato anche Garcia-Lopez, trovando un terzo turno “morbido” contro il bravo Andujar. L’ultima sorpresa ieri, nel derby delle pertiche contro Isner: vittoria in due set e quarto di finale di prestigio contro Djokovic (incontro senza storia in teoria). Se va avanti così potrebbe arrivare agli Slam estivi da testa di serie, cosa non da poco considerando che avrà pochi punti da difendere.
Novak Djokovic: chi fermerà questo signorino serbo? Ok, vi concediamo che Istomin, uncle Blake e “Jeeves” Troicki non erano proprio avversari tali da fargli venire gli incubi, ma comunque ha lasciato per strada meno di tre games a match e la statistica è falsata persino dai games della bandiera che finisce col lasciare agli avversari. Come al solito il primo banco di prova di un certo livello sarà uno tra Nadal e Federer, ma stavolta solo in finale. Attenzione alta, però, se troverà Fish nel penultimo atto: potrebbe soffrire un po’ di più. Contro Anderson difficile pensare a sorpresa, a meno che non scenda in campo in bermuda.

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