di Sergio Pastena
Italia-Croazia (Palavela, Torino)
Crederci è d’obbligo. Bando ai facili trionfalismi, sia chiaro, ma mai come stavolta il ritorno alla vittoria nel World Group, che manca dal…, sembra possibile. Sembra possibile perché non c’è un punto nel quale partiamo veramente chiusi e, per giunta, possiamo contare sul fattore campo. Ai croati mancherà un Karlovic comunque in condizioni non ottimali, e dovranno sbrigarsela con Cilic e Dodig: proprio la vittoria del nostro Seppi agli Australian Open contro il numero uno croato ci rinfranca. Inoltre il doppio Bolelli-Fognini a Melbourne ha funzionato alla grande. Una vittoria sui croati dovrà necessariamente passare per i due punti contro Dodig, senza i quali tutto diverrebbe più complicato. Ad ogni modo, lo ripetiamo, non partiamo chiusi in nessun incontro: persino Fognini, che quando è in buona fa sudare i Top Ten, potrebbe riservare qualche sorpresa a Cilic. Il tutto, ovviamente, incrociando le dita.
Canada-Spagna (Thunderbird Sports Centre, Vancouver)
Attenzione a bollarla come una sfida chiusa in partenza: da Vancouver potrebbe arrivare tranquillamente la sorpresa più clamorosa del primo turno. Già, perché se è vero che la Spagna-2 è comunque uno squadrone, è anche vero che stavolta oltre a Nadal mancano pure Ferrer, Verdasco e Lopez. Risultato? Le sorti iberiche sono affidate alle racchette di Almagro e Granollers. Dovrebbero bastare, in teoria, ma dall’altra parte c’è un Raonic capace di portare a casa due punti, un doppio che con lo specialista Nestor può giocarsi le sue chance e un Pospisil che, se sta bene, potrebbe quanto meno impegnare il numero due spagnolo. Insomma, se fossimo scommettitori in cerca del colpo il nostro euro lo butteremmo qui.
Belgio-Serbia (Spiroudome de Charleroi, Charleroi)
Fattore campo? Ma per piacere! Belgio-Serbia sembra la classica sfida-formalità, che potrebbe non finire in massacro solo in caso di impennata di orgoglio del doppio belga. Per il resto Djokovic e Tipsarevic sono troppo superiori a Goffin e Darcis per doversene preoccupare, e se la “riserva” si chiama Troicki pare evidente come le chance dei padroni di casa siano davvero ridotte al lumicino. Né tanto meno potrebbe giovargli un ingresso del talentuoso ma fragile Olivier Rochus, né tanto meno dovrebbe influire più di tanto la terra rossa, scelta della disperazione di un team tutt’altro che “terraiolo”, a ben guardare. L’unico dubbio, insomma, pare quello tra il 4-1 e il 5-0.
Usa-Brasile (Jacksonville Veterans Memorial Arena, Jacksonville)
A parti invertite, sulla lentissima terra brasiliana e con il fattore campo dalla loro torcida annessa, magari i brasiliani avrebbero avuto qualche possibilità. Stando così le cose, invece, pare proprio difficile che i carioca possano impegnare la squadra americana. Vero, il team Usa non è proprio nel suo periodo migliore, ma con il punto del doppio in cassaforte e due tipini come Isner e Querrey su una superficie veloce che massimizza l’efficacia del servizio, difficile pensare a soluzioni diverse dalla vittoria dei padroni di casa. Bellucci avrebbe tutti i mezzi per essere competitivo, ma non pare possibile una sua doppietta: e anche se fosse, immaginare Thiago Alves fare un punto a Jacksonville è pura utopia.
Francia-Israele (Kindarena, Rouen)
Altra sfida segnata in partenza. Parliamoci chiaro: Israele, pur essendo squadra rispettabile e dall’alto rendimento in Davis, non è attrezzata per andare a fare la guerra in trasferta a gente come Tsonga e Gasquet. Sela di talento ne ha da vendere, Weintraub in Davis ha sempre riservato grandi sorprese, Erlich e Ram sono due vecchi marpioni, ma a tutto c’è un limite. E allora anche qui i dubbi non sono su chi vincerà ma come: gli israeliani porteranno a casa il punto della bandiera? Se dovesse arrivare, sarà quasi sicuramente dal doppio o, in alternativa, dalle sfide in due set a giochi fatti. Per il resto proprio non si vede come possano mettere in difficoltà i galletti.
Argentina-Germania (Parque Roca, Buenos Aires)
Sfida tra le più affascinanti. Non basta l’assenza di Del Potro e la condizione approssimativa di Nalbandian a trasformare in favoriti i tedeschi, che proprio sulla terra non sono a loro agio. Certo, Kohlschreiber e Mayer non sono tennisti da sottovalutare, ma il fattore campo e l’attitudine della Nalba alla Davis fanno propendere la bilancia dalla parte argentina. Diversa sarebbe la situazione se a scendere in campo fosse una delle riserve albicelesti, Berlocq o Zeballos che sia, o se le condizioni di Nalbandian fossero talmente precarie da impedirgli di combinare qualcosa di decente. A quel punto ci sarebbe davvero equilibrio, ad ogni modo non è una sfida chiusa in partenza.
Kazakistan-Austria (National Tennis Centre, Astana)
La squadra kazaka è un mistero: è difficile trovare in giro team con una sproporzione più netta tra talento e classifica. Solo pensare che non ci sia uno tra Kukushkin, Golubev e Korolev nei primi 150 del ranking suona decisamente strano. La premessa è necessaria per capire come gli austriaci, pur vantando teoricamente i migliori due singolaristi e il miglior doppio, non partano sicuri di vincere ad Astana. Melzer è sempre Melzer, Haider-Maurer non è un tipo da sottovalutare, ma se i padroni di casa dimenticano la classifica e giocano come sanno tutto è in estremo equilibrio. Dovrebbe venirne fuori un incontro divertente, pur non trattandosi di team che aspirano a vincere la Davis.
Svizzera-Repubblica Ceca (Palexpo, Ginevra)
A Federer mancano pochissimi trionfi, praticamente solo il singolare alle Olimpiadi e la Davis. Sarà anche vero, ma Federer a Ginevra, come ampiamente preannunciato, non ci sarà e la sfida con i cechi, considerando anche l’assenza di Stepanek, sarà estremamente equilibrata. I punti chiave saranno quelli realmente in bilico: dando per scontato che Wawrinka batta Rosol e Berdych superi Chiudinelli, sarà dalle sfide tra i numeri uno e i numeri due che potrà emergere la squadra vincitrice. In caso di parità, però, attenzione: senza Stepanek il doppio ceco non è più un punto realmente in cassaforte, pur partendo gli ospiti comunque favoriti. Insomma, nonostante l’assenza di Federer la Repubblica Ceca dovrà sudarsela.
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