A Torino a metà aprile si é svolto il primo seminario di Life and Sport Coaching nel Tennis a cura di Cesare Veneziani con la collaborazione di Lorenzo Falco incentrato sui bisogni, le potenzialità, gli obiettivi, alla ricerca dello stato di “flow”.
Venerdì nel tardo pomeriggio dopo una giornata di lavoro, ci siamo imbarcati in macchina alla volta di Poirino (provincia di Torino) con quattro ore di ritardo nei confronti dei nostri compagni partiti a ora di pranzo. Dopo un viaggio di 6 ore e mezza, a notte ormai inoltrata, siamo arrivati al centro sportivo il Poggio di Agrisport esausti e, consapevoli dell’intenso weekend che ci attendeva, siamo andati diretti a dormire.
La giornata di sabato è stata caratterizzata da due sessioni teoriche di coaching umanistico nelle quali il coach e relatore Cesare Veneziani è stato abilissimo a catturare la nostra attenzione mixando temi di primissima importanza quali il raggiungimento dello stato di “flow” e la sottile ma fondamentale differenza tra obiettivi di prestazione e obiettivi di risultato dai quali dipende la nostra felicità umana e tennistica, sino a racconti e aneddoti sul suo trascorso da giocatore con l’ intento di fornirci degli esempi quanto mai reali di ciò che ci stava trasmettendo con le parole. Il tutto arricchito da un clima disteso ed amichevole che ha favorito un coinvolgimento a tutto tondo dei partecipanti, i quali non si sono sottratti dal fare domande, condividere esperienze personali e parlare dei propri limiti e degli obiettivi che vorrebbero raggiungere in ambito tennistico.
Dopo la teoria siamo passati ai fatti con quattro ore di allenamento, una seduta mattutina e una seduta pomeridiana intervallate da un ricco pranzo, sui fantastici campi coperti riscaldati in greenset che hanno avuto il merito di esaltare noi terraioli ed il nostro tennis. La prima sessione di allenamento è stata caratterizzata da un palleggio vario sotto la supervisione del coach, che ha potuto così osservare il nostro livello di gioco e dispensarci preziosi consigli individuali. Il pomeriggio è andato in scena l’immancabile torneo interno tra i partecipanti al seminario, che grazie ai vantaggi stabiliti a priori dal coach, ha regalato molti match combattuti e un epilogo tutt’ altro che scontato. Al termine del torneo, dopo una meritata doccia ed in totale relax nei nostri appartamenti, ognuno di noi ha scritto un breve resoconto sulle sensazioni provate durante i match come richiestoci prima di scendere in campo.
Domenica è stata un’ altra giornata intensa e ricca con la collaborazione del professore Lorenzo Falco che, in mattinata, ci ha raggiunto al centro sportivo mentre stavamo facendo colazione. Prima di scendere nuovamente in campo abbiamo preso parte a un ultima sessione di coaching incentrata sulla descrizione di alcune tecniche di rilassamento e concentrazione quali la respirazione, il motor image theory ed il training autogeno dove è stata sottolineata l’importanza di dedicare almeno dieci minuti al giorno a noi stessi per praticare la respirazione, isolandoci da tutto ciò che ci circonda, per depurarci dalla frenesia dell’odierna società in cui viviamo.
Dopo la teoria siamo passati alla pratica sul campo, dove il preparatore atletico Lorenzo Falco ci ha mostrato alcuni esercizi di attivazione muscolare ed articolare da praticare prima di ogni allenamento e alcune tecniche di stretching e scarico da poter svolgere in totale autonomia. Il tutto accompagnato da una seduta pomeridiana finale di training autogeno preceduta da qualche tie-break, che ci ha permesso di incrociare per un’ultima volta le nostre racchette sui fantastici campi veloci prima di tornare alla tanto amata e odiata terra rossa.
Al termine di questa due giorni tra coaching, tennis, relax e natura prima di ripartire direzione Roma, il coach Cesare Veneziani ci ha consegnato l’attestato di partecipazione al seminario e ci ha omaggiato del libro di Luca Stanchieri, responsabile didattico della Scuola Italiana di Life Coaching: “Scopri le tue potenzialità”.
Unica nota negativa di un weekend pressoché perfetto è la sventura capitata a cinque di noi abbandonati sull’autostrada durante il viaggio di ritorno nei pressi di Prato dal nostro fedele destriero, compagno di tante avventure…