di Sergio Pastena
Alla fine la grande sorpresa è arrivata, ed è stata di quelle che ben pochi si aspettavano: non è uscito Murray contro Raonic, visto che il canadese si è ritirato per un infortunio, ma King Roger contro A-Rod. Andiamo a vedere il quadro degli ottavi di finale dell’Atp 1000 di Miami, che partono in questi minuti.
Djokovic (1) – Gasquet (17): contro certi giocatori ci vuole concretezza: lo sa bene Troicki che, contro il numero 1 al mondo, ha avuto 8 palle break sfruttandone solo una. Troppo poco per poter impensierire Novak il cannibale, che comunque ha dominato la partita ed ora avrà di fronte Gasquet negli ottavi di finale. Il francese, dopo aver perso in maniera rocambolesca il secondo set contro lo spagnolo Ramos, ha scacciato via i fantasmi aggiudicandosi il terzo con un 6-3 in scioltezza.
Del Potro (11) – Ferrer (5): lo spagnolo è favorito, ma solo per il ranking. Al momento Ferrer, pur non giocando male, non è proprio al massimo ed ha avuto più di un problema a superare Benneteau, battuto in due set tirati ma dopo che il francese nel primo aveva servito per il set. Diversa la storia per l’argentino, che pure ha dovuto giocare un tie-break contro Marin Cilic ma è sembrato sempre in controllo del match, col croato in difficoltà appena smarriva la prima. Sfida comunque equilibrata.
Roddick (31) – Monaco (21): quanto è importante un break? Chiedetelo ad Andy Roddick che, sfruttando l’unica occasione avuta sul servizio di Federer, ha superato lo svizzero al terzo dopo un match giocato con grande acume tattico. Ora l’americano ha un’occasione unica per l’ennesima rinascita: Monfils è deragliato contro Juan Monaco e, dopo l’argentino, per lui ci sarebbe uno tra Almagro e Fish. Una semifinale possibile, un ritorno imprevisto di fronte al quale ci si deve solo togliere il cappello.
Almagro (12) – Fish (8): sembra stare un po’ meglio, il buon Mardy, che contro Anderson ha avuto qualche difficoltà solo in seguito a una partenza lenta che ha mandato sul 3-0 il sudafricano, ma per il resto se l’è cavata alla grande. Non sarà facile per lui, però: a Miami difende le semifinali e l’avversario di turno, Nicolas Almagro, è al momento in grande spolvero e fin qui è apparso molto sicuro, superando in scioltezza nell’ultimo match Fernando Verdasco. Equilibrio estremo.
Dimitrov – Tipsarevic (9): un’altra grande sorpresa, di cui abbiamo già parlato: quella del giovane bulgaro che ha fatto fuori un Berdych comunque fuori fase. In quanto a Tipsarevic, c’è da dire che quanto meno ha avuto un calendario divertente: lui, giocatore con un’ottima tecnica, ha sfidato prima Nalbandian e poi Dolgopolov, mentre ora si trova di fronte il giocatore più elegante della new generation. Un’ottima occasione per cercare di conquistare l’ottava posizione in classifica.
Simon (13) – Murray (4): fin qui Simon non ha incantato, ma prima di trarre conclusioni affrettate meglio contare fino a dieci. Innanzi tutto il francese, per il suo stile di gioco, non incanta mai (anche se Melzer contro di lui l’ha praticamente buttata via). Inoltre Murray, complice il forfait di Milos Raonic, nel corso della prima settimana praticamente non ha giocato e arriva all’appuntamento con gli ottavi un po’ freddo. Favoritissimo lo scozzese, che però farà bene a tenere gli occhi aperti.
Tsonga (6) – F.Mayer (19): la terza grande sorpresa, in termini di classifica, l’ha portata Florian Mayer eliminando il finalista di Indian Wells Isner. Long John è apparso abbastanza stanco, una prestazione eccellente del tedesco (sia al servizio che in risposta) ha fatto il resto. Ora sarà dura contro Tsonga, già abbondantemente rodato da due turni “tosti” contro Malisse e Kohlschreiber, entrambi superati lottando ma senza perdere nemmeno un set per strada.
Nishikori (16) – Nadal (2): uno degli ottavi in teoria più scontati. Il giapponese fin qui ha lasciato pochissimi games per strada, ma va detto che gli avversari erano quelli che erano (Rosol al terzo turno in un Atp 1000 è una benedizione). In quanto a Rafael Nadal, ha brutalizzato Giraldo e Stepanek e l’unico modo che ha per correre qualche rischio è giocare con la testa all’eventuale quarto contro Tsonga. L’anno scorso fu proprio il maiorchino ad eliminare il nipponico da Miami, con un 6-4 6-4.
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