Si sono svolte la settimana scorsa la Junior Davis Cup e la Junior Fed Cup, le più importanti manifestazioni tennistiche giovanile a squadre riservata agli under 16 che si sono disputate nello splendido scenario della Caja Magica di Madrid. A contendersi il prestigioso trofeo si sono presentati 96 tennisti di 21 nazioni diverse divise in 16 squadre maschili e 16 femminili che hanno passato vari turni eliminatori nei propri continenti. In Europa la fase eliminatoria ha coinciso con la European Summer Cup, svoltasi l’estate scorsa nella fase finale a Budapest, per le ragazze e in Francia, a Le Toquet, per i ragazzi.
La competizione maschile è stata vinta dal Canada, che grazie ai suoi giocatori Denis Shapovalov, Felix Auger-Aliassime e Benjamin Sigouin, ha dominato tutti gli incontri, vincendo in finale contro la Germania. L’Italia maschile non era riuscita a raggiungere la fase finale della competizione.
Le ragazze invece, grazie alla belle prestazione nelle fasi eliminatorie della Winter e poi della Summer Cup, sono arrivate all’appuntamento decisivo le nostre ragazze Federica Bilardo, Monica Cappelletti e Tatiana Pieri, capitanate da Silvia Farina.
Il sorteggio del girone non è stato molto favorevole e ci ha visto opposte a Russia, Brasile e Taipei, con la prima partita proprio contro le russe, che ci hanno battuto per 3-0, nonostante un ottimo primo incontro di Tatiana Pieri che è andata molto vicino alla vittoria. Le nostre ragazze non si sono demoralizzate e si sono rifatte subito andando a vincere per 3-0 i due match successivi contro Brasile e Taipei, consentendo così all’Italia di giocare nel girone per il quinto posto finale.
La semifinale contro la Spagna è stata forse l’incontro con maggiori rimpianti per le nostre, che hanno dovuto soccombere per 3-0 con le padrone di casa. Nella ultima partita della competizione l’Italia è riuscita a superare il Giappone, terminando così la competizione al settimo posto finale. Nell’ultimo decisivo incontro, Tatiana Pieri ha perso il primo match, ma poi Federica Bilardo ha vinto la seconda partita e nel doppio decisivo Bilardo-Pieri hanno battuto Miyamoto-Sakata per 6-4 2-6 6-4.
La competizione è stata vinta dalle fortissime ragazze della Repubblica Ceca, che presentavano tre giocatrici da tempo ai vertici delle classifiche mondiali giovanili, Marketa Vondrousova, Monika Kilnarova e Anna Slovakova. La Repubblica Ceca ha superato in finale 2-1 le campionesse uscenti degli USA.
Esperienza comunque molto positiva secondo la nostra capitata Silvia Farina: “Io sono molto soddisfatta della competizione delle nostre ragazze, forse speravo in un quinto o sesto posto, ma non ci siamo andate lontano. Sono state molto brave a terminare il round robin al secondo posto, che era il nostro obiettivo, che è stato perfettamente centrato. La Russia è fortissima, lo sapevamo, abbiamo fatto una bella figura, peccato per la prima partita in cui Tatiana Pieri ha perso 7-5 al terzo con la Rybakina, magari andando sull’1-0 poteva cambiare qualcosa, anche se onestamente poi nel secondo singolare e nel doppio le russe sono state ingiocabili. Poi sono state molto brave a non demoralizzarsi e hanno giocato molto bene i due incontri successivi vincendo sempre per 3-0 sia con il Brasile che con Taipei.”
Ripensando alla semifinale nel girone per il quinto penso arrivi il più grande rammarico della trasferta madrilena e non lo nasconde la stessa Silvia Farina: “Purtroppo non abbiamo avuto nessun giorno di riposo dalla fine del round robin e ci siamo subito trovate a giocare contro la Spagna, e soprattutto Tatiana Pieri ha accusato un certo calo di energia sia dal punto di vista fisico che mentale e non si è espressa al meglio in una partita che era alla sua portata. Le spagnole sono andate 2-0 e il doppio è stato ininfluente. Poi però ci siamo rifatte con il Giappone, che era comunque un incontro difficile e quindi va bene così, complessivamente sono stata molto soddisfatta sia dell’impegno che mi hanno dimostrato le ragazze, sia del gioco espresso che anche del risultato finale ottenuto.”
Questa Fed Cup è il completamento di un percorso iniziato molti mesi prima, che ha visto sempre esprimersi molto bene le nostre ragazze under16 e quindi è pienamente condivisibile il bilancio positivo dell’annata che sempre Silvia Farina vuole fare: “Siamo arrivate terze nella Winter Cup a febbraio in Repubblica Ceca, dopo aver vinto il nostro girone eliminatorio in Italia, poi siamo arrivate quinte nella Summer Cup in agosto a Budapest, e adesso siamo arrivate settime al mondo alla Fed Cup, insomma siamo state tra le squadre più forti in Europa e ce la possiamo giocare con tutte nel mondo. Se devo fare un bilancio dell’anno, devo dire che non potevo aspettarmi di più e sono davvero molto soddisfatta. Ora lascio queste ragazze, che passano all’under18 e auguro loro di fare bene sia nelle competizioni a squadre difendendo i colori dell’Italia, che nelle loro partite individuali. Penso che inizieranno a fare con maggiore intensità tornei ITF Junior per cercare la qualificazione ai Junior Grand Slam che sono sempre un’esperienza importante nella carriera di ogni tennista, alternandoli magari con tornei pro da 10.000 dollari. Io inizierò tra poco a guardare bene tutte le ragazze del 2000 e del 2001, organizzando qualche raduno collegiale per cercare di formare una squadra altrettanto competitiva per il prossimo anno.”
L’esperienza alla Junior Fed Cup, con le migliori giocatrici al mondo a livello di under16 tutte assieme in un’unica competizione, in uno scenario organizzato da grandi professionisti del tennis, con un contorno di solito dedicato ai grandi eventi ATP e WTA, ha sicuramente lasciato un ricordo importante nelle nostre ragazze che hanno vissuto questo evento. Ne parliamo con Federica Bilardo: “È stata un’esperienza fantastica, tra le più belle della mia vita, abbiamo giocato alla Caja Magica, è stata davvero una sensazione ‘magica’ giocare in quel contesto, entrare sul centrale è stato emozionante, per un momento ho provato ad immaginare di giocare la finale del WTA di Madrid, con lo stadio pieno a farmi il tifo, è stato bello sognare quel momento, l’organizzazione è stata fantastica, proprio come nei tornei dei professionisti, insomma quella settimana siamo stati proiettati nel futuro, ci hanno trattato come dei giocatori veri. La Junior Fed Cup penso che sia il torneo più bello di tutti perché in un solo torneo ci sono i migliori giocatori di tutto il mondo sia maschi che femmine, ho molte amiche nel circuito, in particolar modo sono molto amica delle spagnole e delle russe, con le spagnole parlo in italiano con le russe in inglese, devo dire che me la cavo bene in inglese per fortuna. Per quanto riguarda il sorteggio è stato bellissimo essere la protagonista di quel momento; quando la ragazza che si occupava dell’organizzazione mi ha chiesto se volevo fare il sorteggio inizialmente avevo detto di no, perché di solito porta sfortuna però alla fine ho accettato perché non mi sarebbe mai più capitata una cosa del genere, per fortuna ho fatto il sorteggio dei maschi. Il momento più divertente è stato di sicuro il players’ party, ci siamo diverti tantissimo, abbiamo ballato come dei pazzi.”
Sulla stessa lunghezza d’onda, Monica Cappelletti: “A Madrid è stato tutto bellissimo! Ci hanno trattato come vere professioniste ed è stato davvero emozionante.”
Conclude ancora Silvia Farina: “Per tutte loro è stata sicuramente un’esperienza straordinaria anche dal punto di vista umano prima ancora che tennistico. L’organizzazione era perfetta come avviene in un importante torneo professionistico. Hanno vissuto accanto a un centinaio di coetanee provenienti da tutto il mondo, fra l’altro assieme alle più brave tenniste in questa fascia di età. Hanno parlato altre lingue per comunicare, credo si siano divertite parecchio al players’ party, alla fine si sono scambiate contatti, magliette e altri gadget, insomma è stata credo proprio per loro un’esperienza indimenticabile.”
Prima di lasciare Silvia Farina, ne approfittiamo per chiederle come vede il futuro del tennis femminile italiano, che si appresta a fare un netto cambio generazionale, con il ritiro annunciato di Flavia Pennetta e l’età non più giovanissima di Vinci, Errani e Knapp. Silvia lasica intendere che ci vorrà pazienza e qualche anno di attesa ma le prospettive ci sono: “In questo periodo è inutile nascondere che ci sia un buco generazionale nel tennis femminile, dopo Pennetta, Vinci e Errani si dovrà aspettare un po’ per la definitiva esplosioni delle nostre ‘over’ come Matteucci, Caregaro, Trevisan, Paolini, Ferrando e Brescia, anche se stanno crescendo bene, passo dopo passo e torneo dopo torneo. Per le ragazze più giovani come le juniores o le under16 con cui ho lavorato io quest’anno è sempre un po’ un’incognita sapere cosa riserverà loro il futuro, la strada è ancora lunga verso il professionismo, ci potranno essere tante insidie e tanti ostacoli, ma certamente allo stesso modo potrebbero diventare grandi campionesse anche le ragazzine che ho seguito quest’anno.”
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