Il muro eretto dalla bulgara Tomova è rimasto in piedi per cinque game. Poi, il break ottenuto da Karin Knapp, che ha portato l’azzurra sul 4-2, è stato come una prima vistosa crepa. Quello successivo, che le ha fruttato il 5-3 dopo un momento di incertezza, è stato come mettere la parola fine a un match che da quel momento non ha più avuto storia. La numero 1 degli Internazionali di Brescia tiene fede ai pronostici davanti al pubblico delle grandi occasioni, e vola in semifinale dopo un rapido 6-3 6-0 ai danni di una rivale già contenta di aver raggiunto questo risultato partendo dalle qualificazioni. Troppa la differenza di valori tra le due, con Karin solo un po’ distratta quando ha mancato tre set-point consecutivi nel primo parziale, poi chiuso al quarto tentativo. Ad affrontare la Knapp in semifinale non ci sarà Romina Oprandi, che pareva la più seria candidata a creare grattacapi all’azzurra. La 30enne italo-svizzera ha pagato le dure battaglie dei giorni precedenti, alzando bandiera bianca a un passo dalla sconfitta contro la svedese Susanne Celik. L’elvetica, terza testa di serie, ha servito due volte per il primo set, prima di arrendersi al tie-break. Poi ha ceduto subito il servizio in apertura di secondo, lanciando la Celik verso il successo. Il motivo del ritiro è un problema alla coscia destra, nato in seguito dell’ennesimo intervento (stavolta al ginocchio) subìto da una delle giocatrici meno fortunate del Tour. Non devono passare in secondo piano i meriti della scandinava, capace di mostrare un tennis solido e incisivo, con alcune variazioni che hanno ulteriormente messo in luce i problemi fisici dell’avversaria.
Poca fortuna per Maryna Zanevska, che al turno precedente aveva fermato la corsa di Kaia Kanepi, una delle stelle del torneo col suo best ranking di numero 15 al mondo. Dopo soli quattro game (tutti persi) del match contro l’austriaca Haas, la 22enne ucraina si è arresa a un forte dolore alla caviglia che le impediva di muoversi al meglio. Sempre nella parte bassa del tabellone, promossa la 21enne ceca Jesika Maleckova, a segno con un doppio 7-5 in quasi due ore di partita contro l’olandese Cindy Burger. Poco appariscente, con un tennis regolare ma senza colpi del ko, la ceca ha avuto pazienza nel trovare i punti deboli della rivale, approfittando poi di un break nelle fasi conclusive di entrambi i parziali. Per la Maleckova ci sono già cinque titoli Itf in carriera, ma nessuno in un evento da 50 mila dollari. L’Italia lascia il segno anche in doppio, grazie alla finale raggiunta dalla coppia formata dalle 19enni Deborah Chiesa e Martina Colmegna. Contro le georgiane Gorgodze e Shapatava, le azzurre hanno cominciato bene e finito meglio, mostrando affiatamento e una buona attitudine alla specialità. Dopo un primo set comunque lottato, il secondo è stato poco più di una formalità, con tanto di abbraccio finale a sancire l’approdo all’ultimo atto. In tribuna, per seguire la fidanzata Chiesa, anche il ventenne marchigiano Gianluigi Quinzi, ex numero 1 del mondo under 18 e vincitore di Wimbledon juniores nel 2013. Domani le semifinali di singolo e la finale di doppio, con inizio alle 14.30.
RISULTATI
Singolare, quarti di finale: Knapp b. Tomova (Bul) 6-3 6-0, Celik (Swe) b. Oprandi (Sui) 7-6 4-1 ritiro, Haas (Aut) b. Zanevska (Ukr) 4-0 ritiro, Maleckova (Cze) b. Burger (Ned) 7-5 7-5.
Doppio, semifinali: Chiesa/Colmegna b. Gorgodze/Shapatava (Geo) 6-4 6-1, Burger/Vogt (Ned/Lie) b. Matteucci/Eraydin 1-6 6-3 10/6.
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