Di Riccardo Zuliani, foto di Andy Codifreddo
La prima semifinale del torneo internazionale GPS MEDIOLANUM di Schio ha visto opposte la testa di serie numero 1, Valeriya Strakhova, e l’italiana Deborah Chiesa: dopo un incipit d’incontro segnato da break e contro-break, è stata la tennista ucraina a mettere la testa avanti tenendo per prima il proprio turno di battuta.
La Chiesa ha risposto conquistando a sua volta il proprio game di servizio, ma la solidità e il pressing asfissiante della Strakhova hanno dato fin da subito l’idea di essere insostenibili per la tennista italiana. La Strakhova ha dunque incrementato il proprio vantaggio issandosi sul 5-2, ma quando è andata a servire per chiudere il parziale, la Chiesa ha dato prova di convinzione e caparbietà, alternando a colpi alti e senza peso alcune devastanti accelerazioni lungo linea che hanno lasciato l’ucraina di stucco. Poco da fare però, nonostante l’italiana si sia portata sul 4-5, la testa di serie numero 1 non ha tremato ed è riuscita ad incamerare il primo set col punteggio di 6-4. L’inizio del secondo parziale ha fatto pensare che il compito dell’ucraina di lì in poi sarebbe dovuto essere una passeggiata di salute, subito break e vantaggio di 3-1. Eppure, come spesso accade, i vantaggi possono risultare difficili da gestire, forse in taluni casi quasi “svantaggiosi”. La Strakhova ha iniziato a sbagliare e sembrava perdersi in una nube d’oscurità senza troppe vie d’uscita. La Chiesa si è portata fino al 5-3 in suo vantaggio, ha perso il servizio ma sul 5-4 è arrivata al set-point. Il terzo set sembrava alle porte, ma tensione, stanchezza, paura di chiudere, quale che sia il motivo, la Chiesa ha smarrito la lucidità e subito prepotentemente il ritorno della Strakhova. L’ucraina ha quindi infilato una serie di 11 punti consecutivi e chiuso un incontro davvero molto ostico.
Un confronto di stili vario ed elegante ha invece caratterizzato la seconda semifinale: Lucrezia Stefanini tira forte, gioca entrambi i colpi a due mani, mette pressione dal primo all’ultimo punto; Eleni Daniilidou rallenta gli scambi con uno slice multi-forme-alle volte alto e lento, altre raso-terra ed offensivo, disegna angoli acutissimi e in genere tende a far giocare male le avversarie.
L’incontro è stato molto coinvolgente, con i due primi parziali vinti rispettivamente dalla giocatrice che ne ha condotto l’andamento. Il primo a Stefanini, il secondo a Daniilidou. Nonostante lo score netto dei due set, la loro storia è stata in entrambi i casi più travagliata di quanto non si possa pensare, con numerosi tentativi di arrembaggio e tante sortite sventate dalla giocatrice in testa.
Il terzo set è partito in modo differente dai precedenti: una giocatrice è andata sì in vantaggio, ma in questo caso sembrave non doversi scontrare con la reazione dell’avversaria. Stefanini è arrivata a giocarsi la palla per il 5 a 0, e nonostante il timido tentativo di rientrare in partita da parte di Daniilidou- che ottiene 2 game-, la giocatrice italiana non ha dovuto penare molto per chiudere l’incontro con un perentorio, questa volta sì, 6-2.
A fare la differenza nell’incontro è stata sicuramente la differente condizione fisica, che se nel caso di Daniilidou è apparsa piuttosto precaria, per Stefanini non è sembrata altro che un punto a favore, decisivo per la conduzione senza macchia del terzo parziale.
E domani, alle 14:30, ai campi del Tennis Club Schio si giocherà la finale del torneo GPS MEDIOLANUM da 10,000 dollari.