di Luca Brancher
Besser batte Polito 5-7 7-6(4) 6-1
Partita combattuta e non senza colpi di scena quella tra Gabriella Polito e Astrid Besser. L’inizio folgorante della toscana, che si portava avanti 2-0 con una palla per il 3-0 “pesante” metteva in luce tutti i pregi della 18enne: dritto, rovescio e servizio. Una partenza sprint che suggeriva i soliti quesiti: può, una con questo tennis, gravitare solo nei 10.000 $?
La magia però svanisce presto e come d’incanto si palesavano i soliti problemi: il dritto manifesta ancora le scorie del passaggio da due mani ad una e spesso è una via di mezzo tra un colpo interlocutorio ed un vincente, senza una reale definizione; il servizio non la sosteneva, come del resto succedeva per la sua collega. Il match diventava più brutto, vedeva molti errori da ambo le parti, si susseguivano break, con uno che si rivelava fatale nel primo set, occorso sul 6-5 in favore della ligure, che archiviava così la prima frazione.
Il scondo set non si scostava dalla falsariga del primo, due volte la Besser si portava avanti sul suo servizio, 4-3 e 6-5, ed in entrambi i casi non confermava il break di vantaggio, a causa di due gravi errori sul 15-0 (smash in rete e dritto fuori da comoda posizione). Sotto 4-5, Astrid usciva da una situazione pericolosa grazie a ben 5 punti consecutivi portati dal rovescio, che ha mostrato ancora una volta essere il suo colpo migliore: portatasi sul 6-5, falliva l’occasione di pareggiare anticipatamente i conti nel modo sopra descritto.
Il tie break, senza ritorno per la Besser, seguiva un curioso andamento: 2-0 per Astrid che subiva la rimonta della Polito, o meglio regalava alcuni punti alla genovese, con errori di dritto che la portavano sotto per 4-3. Quando la partita rischiava di compromettersi definitivamente, era la Polito a dare una mano alla pratese, con alcuni doppi falli, errori frequenti della genovese. La Polito, c’è da dire, sta cambiando impugnatura nella battuta, e questo, inevitabilmente, comporta un notevole numero di doppi falli
Forte della vittoria nel secondo set, la Besser si tranquilizzava e vinceva in scioltezza il terzo parziale: dall’1-1, situazione cui si era giunti con break e controbreak, Astrid ingranava la quinta e chiudeva per 6-1.
E così la giocatrice di Quarrata eguagliava il risultato dello scorso anno, qualificandosi per il secondo turno, dove troverà la bielorussa terza testa di serie Ksenia Milevskaya. Partita non ben giocata, ma mai come in questo caso era importante portare a casa la vittoria.
Ivan batte Celani 6-5 ret.
Il match che apre la sessione di tabellone principale sul campo centrale, il terzo dopo i due che avevano visto qualificarsi Pavla Smidova e Annalisa Bona, aveva come protagonista Cristina Celani, la tennista marchigiana. Il match odierno, sulla carta, non appariva irresistibile, visto che la fronteggiava la romena Ioana Ivan, wild card dell’organizzazione.
La partita cominciava a rilento, con le due tenniste che pian piano si conoscevano e con i primi games che venivano facilmente vinti da chi aveva il servizio. Era la Celani la prima a farsi viva sul servizio avversario, con due palle break non sfruttate sul 15-40 e 3-2 in suo favore: avvisaglie che la partita stava cambiando, avvisaglie che forse la Celani aveva preso le misure alla sua avversaria. Tutto vero e confermato nel successivo game di risposta, dove avveniva il primo break, che portava l’azzurra a condurre 5-3 e servizio. La Ivan cominciava a soffrire la regolarità della nostra connazionale, tanto che ricorreva a palle corte ed accelerazioni per uscire dalle trame intessute dalla contendente, ma le esecuzioni non sempre la assistevano.
Quando il copione sembrava rispettato e la più forte pareva aver preso le dovute misure, arrivava, come un fulmine a ciel sereno – ed oggi, visto il sole che troneggiava sul Real Sporting Village, mai metafora appare più adatta – la Celani tornava a subire il gioco della Ivan, soprattutto sul suo rovescio. Dopo tre giochi persi alquanto nettamente, la Celani, senza ricorrere al fisioterapista, lasciava sconsolata il campo. Uno stiramento l’aveva messa k.o. proprio nel momento in cui la partita sembrava tendere a suo favore. Destino beffardo.
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