L’Italia del tennis continua a sorridere: nel consueto lunedì di aggiornamento dopo le due settimane degli Us Open, il nostro movimento si é svegliato con due giocatori tra i primi 13 giocatori del mondo.
Trattasi di Fabio Fognini, stabile all’11esimo gradino del ranking mondiale dopo un Us Open al di sotto delle aspettative: il taggiasco è stato infatti sconfitto all’esordio dal bombardiere statunitense Reilly Opelka, che ha approfittato di una condizione fisica non esaltante dell’azzurro. Nonostante la prematura uscita dal torneo, Fabio rimane ad una lunghezza dalla top ten e, per la precisione, a 100 punti di distanza da Roberto Bautista-Agut che attualmente ricopre la decima posizione.
Un ingresso in top ten già raggiunto dal tennista ligure, e che sembra sempre più a portata di mano per Matteo Berrettini, vera e propria rivelazione dell’ultimo Slam dell’anno. Con la semifinale raggiunta a Flushing Meadows, il tennista romano ha scalato ben 12 posizioni (dal numero 25 pre-New York) issandosi alla posizione numero 13, proprio alle spalle di quel Gael Monfils battuto in un quarto di finale ai limiti dell’epicità. Un risultato incredibile se consideriamo che Matteo, prima di questa edizione, non aveva ancora vinto un match nello Slam statunitense.
Nonostante la vittoria nel Challenger di Genova (7-6 al terzo contro un combattivo Davidovich-Fokina) perde tre posizioni Lorenzo Sonego, che scivola al gradino numero 52 del ranking Atp. Il tennista torinese è riuscito per il secondo anno consecutivo ad alzare al cielo il trofeo del torneo ligure, riuscendo così a difendere i punti ottenuti con il trionfo dell’edizione 2018.
Tra gli altri azzurri nei primi 100, stabile al numero 66 Marco Cecchinato dopo l’ennesima sconfitta subita, inflitta da Federico Coria all’esordio nel Challenger di Genova. Al numero 77 Andreas Seppi dopo il quarto di finale ottenuto nel Challenger di New Heaven, mentre guadagna una posizione Stefano Travaglia, attualmente al numero 80. Chiude il cerchio degli italiani nei primi 100 Thomas Fabbiano, all’87esimo gradino del ranking dopo il secondo turno raggiunto nella Grande Mela.