(Stefano Valenti – Foto Nizegorodcew)
Di Roberto Commentucci
Di seguito brevi cronache di alcuni match giocati oggi al CT Eur.
Stefano Valenti b. Gianmarco Micolani 61 60
Il calabrese Valenti, classe ’89, tesserato per il Parioli, ha avuto agevolmente ragione del giovane Gianmarco “Jimmy” Micolani, allievo del centro di Tirrenia. Il match non è ovviamente mai stato in discussione, ma va detto che il punteggio non riflette esattamente lo svolgimento dell’incontro. Molti games sono stati parecchio lottati, anche se alla fine Valenti ha sempre fatto valere la maggiore esperienza e il più consistente peso di palla.
Il pugliese Micolani, alto poco meno di 1,80, è dotato di piedi rapidi ed è impostato molto bene sul piano tecnico, con un servizio molto fluido e un diritto pulito e incisivo. Anche il rovescio è ben portato, sebbene Jimmy sia passato al gesto ad una mano solo da pochi mesi. Il suo problema principale, olter alla scarsa esperienza, è la sostanziale leggerezza di palla, derivante da uno sviluppo fisico ancora molto acerbo. L’azzurrino deve assolutamente potenziarsi, ma il tempo è dalla sua. Valenti è un ragazzo di buon talento, con timing notevole, specie nel rovescio bimane e propensione per il veloce. Deve credere più in se stesso, perché vale di più della sua attuale classifica (intorno al 700 Atp).
Daniele Giorgini b. Roberto Bellotti 36 60 64
Match della giornata. L’italo-austriaco Bellotti, classe 91 e n. 1100 del mondo, ha giocato un primo set di altissimo livello, anticipando sistematicamente il ben più quotato ed esperto Giorgini, e mettendone a nudo i limiti nel rovescio. Il toscano, apparso molto scarico nella prima frazione “Sto molto giù fisicamente, da Caltanissetta ho problemi di stomaco” è salito di livello nel secondo set, iniziando a comandare lo scambio col diritto, e così si è arrivati alla partita decisiva. Grande equilibrio nei primi games, con Bellotti che ha avuto tre palle break nei primi 2 games di servizio dell’avversario, ma che Daniele ha ben annullato. Giorgini dopo alcuni scambi intensissimi e spettacolari si è portato avanti 51 15 – 30, ha giocato uno scambio perfetto, con una palla corta che pareva vincente, su cui però Belotti, mai domo, ha inventato un recupero davvero impossibile. L’inerzia del match è cambiata ancora. Giorgini pareva accusare fisicamente mentre Belotti, carichissimo, tornava a condurre gli scambi, mettendo in mostra notevole pulizia tecnica in tutti i fondamentali e un buon ordine tattico. Il ragazzo di Vienna si faceva sotto fino al 45, ma poi mancava due palle del 5 pari e cedeva il match, di misura e con parecchi rimpianti.
Prova davvero convincente la sua. Nesssun azzurro della classe ’91 possiede attualmente il livello di tennis mostrato oggi da Bellotti.
Rainer Eitzinger b. Enrico Fioravante 64 76
Il regolarista austriaco Eitzinger ha avuto la meglio sul campano Fioravante, che aveva superato le qualificazioni, ma l’azzurro ha davvero sprecato un’occasione. Enrico ha comandato gli scambi dall’inizio alla fine contro il tenace austriaco, ma non è mai riuscito a fare quel qualcosa in più necessario per sfondare l’avversario. Il granatiere (1,92) campano ha un diritto potente e la palla pesante, ma è ancora parecchio grezzo nel repertorio tecnico. E’ molto a disagio nei pressi della rete e solo raramente trova il coraggio di seguire le sue accelerazioni. Dai e dai, contro un abilissimo difensore come Eitzinger, finiva per andare fuori giri. Peccato, perché nel primo set era avanti 42 e anche nel secondo ha mancato alcune buone opportunità. Si deve lavorare: avvicinare i piedi al campo, imparare la palla corta e soprattutto cercare di sfruttare meglio il servizio. Non è accettabile, con quel fisico, servire quasi solo kick e trarre così poco dalla battuta. Negli ultimi 2 anni, purtroppo, Enrico non sembra aver fatto progressi significativi.
Antonio Camporto b. Augustin Picco 64 63
Convincente vittoria del palermitano Antonio Comporto, classe ’89, il più giovane esponente del “Sicily Team” del tecnico Fabio Rizzo, che segue anche Gianluca Naso e Alesssio Di Mauro. Antonio ha superato in due partite il talentuoso mancino argentino Augustin Picco, anche lui dell’ 89, un tennista piuttosto brillante, molto dotato nel tocco e nel gioco al volo, ma anche troppo discontinuo. Antonio ha fatto valere la sua maggiore solidità e ha mostrato notevoli progressi tecnici nel servizio e nel diritto, i suoi due colpi più lacunosi, sui quali negli ultimi mesi ha lavorato benissimo coach Rizzo, che li ha letteramente rifondati, cambiandone radicalmente la tecnica esecutiva. Davvero bravi entrambi. Antonio non ha un braccio velocissimo, ma ha un ottimo fisico e una buonissima testa da tennis. Può aspirare sicuramente almeno ad una buona carriera challenger.
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