Dopo le prime cinque giornate dell’Australian Open 2017, all’Italia è rimasto in gara il solo Andreas Seppi, qualificato per gli ottavi di finale. Eppure c’è ancora la ricca spedizione azzurra nei tabelloni junior, al via sabato 21 sugli stessi campi che ospitano il torneo dei big. L’Italia del futuro sarà rappresentata da ben sette giocatori, tre uomini e quattro donne. Se la ride il Tennis Club Crema, perché è stato capace di portare a Melbourne ben due atleti. Si tratta di Mattia Frinzi, il diciassettenne veneto che nel 2015 arrivò in finale al torneo internazionale Città di Crema, rimanendo tanto sorpreso dalle strutture di via Del Fante da chiedere (e trovare) un posto nel team di Serie B, e della lombarda Maria Vittoria Viviani. Nata a Pavia e residente nel Lodigiano, la diciassettenne non solo è tesserata per il club del presidente Stefano Agostino, ma da novembre ha scelto anche di trasferirci la base degli allenamenti, mollando San Marino per sposare il progetto accademia diretto da Giuseppe Menga. E oggi è dall’altra parte del mondo, a dividere campi e spogliatoi con Serena Williams e compagne, con in tasca la speranza di regalarsi una bella cavalcata. “Ci stiamo allenando a Melbourne – racconta – ed è semplicemente fantastico. Si vive in mezzo ai grandi campioni: in palestra, al ristorante, negli spogliatoi. Li osserviamo e cerchiamo di rubare qualche loro abitudine. Al di là del risultato, questa sarà una trasferta da cui imparerò molto: voglio godermi a pieno ogni momento”.
Lo stesso discorso vale per Frinzi, il migliore dei tre azzurri al via, grazie a un ranking Itf da n.76 al mondo under 18. “Punto solo a giocare il mio miglior tennis – ha detto -, ed essere il più competitivo possibile. Sono momenti che trasmettono tanta determinazione e lasciano anche un pizzico d’esperienza”. Servirà a lui, ma anche al Tc Crema, visto che dal prossimo anno il giovane verrà integrato nella squadra di Serie A1. “Nella crescita di un tennista – racconta “Beppe” Menga – quella di poter giocare gli Slam giovanili è una delle possibilità più preziose. In primis perché non tutti la conquistano, visto che serve una classifica Itf di un certo livello. E poi perché si gioca in mezzo ai campioni e si annusa l’atmosfera del tennis di vertice, che fa esplodere il desiderio di tornare fra i grandi. Talvolta i big scelgono di allenarsi con i giovani: chissà che non capiti a uno dei nostri…”. Portare due dei propri tesserati a Melbourne – più Donati e Golubev, che hanno disputato le qualificazioni fra i “pro” – è un motivo d’orgoglio, ma anche un segno che a Crema stanno facendo le mosse corrette. “Coi giovani abbiamo intrapreso la direzione giusta – chiude Menga – e vogliamo continuare così. Con la speranza che in futuro Viviani e Frinzi possano tornare spesso in Australia. Ma per lo Slam dei grandi”.
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